ZOROASTRISMO : 'Riconosco oh Mazda che tu sei il primo e l'ultimo, l'alfa e l'omega...'
Apocalisse di Giovanni 1:8 : io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine dice il Signore...
I punti di contatto tra zoroastrismo e cristianesimo non finiscono qui. La dottrina di Ahura Mazda ha infatti molti punti in comune con la dottrina cristiana.
Sei secoli prima dell'avvento di Cristo lo zoroastrismo aveva definito il mondo spirituale suddiviso tra paradiso e inferno. Queste due dimensioni erano governate da uno spirito del bene e da uno antitetico, signore delle tenebre, del male.
Vi é anche la concezione del peccato e dell'anima pura e leggera, la stessa del libro egiziano dei morti, la quale può entrare in paradiso, soltanto se priva di errori.
La luce e la tenebra anche qui caratterizzano i due regni spirituali. E cosa più importante é la coincidenza escatologica con il cristianesimo :
Anche nello zoroastrismo le anime dei peccatori saranno riscattate dall'inferno nel giudizio finale.
I loro corpi divengono incorruttibili e vivranno in eterno, esattamente come nella visione cristiana.
Siederanno alla presenza di Ahura Mazda, esattamente come quando i vangeli parlano del regno di Dio alla fine dei tempi.
Senza dimenticare che tre Magi, e i magi non erano altro che una casta sacerdotale zorostriana, andarono in visita a Betlemme per commemorare e adorare la nascita di Gesù.
Il dubbio che poi siano tornati dallo stesso messia, stavolta più adulto, per insegnargli lo zoroastrismo, viste le coincidenze sopra menzionate, nasce forte.
mercoledì 25 febbraio 2015
venerdì 20 febbraio 2015
CONOSCI TE STESSO
Frase nata nell'antica grecia dei 'sette savi' e scolpita sull'architrave dell'oracolo di Delfi. É la dimostrazione di come una massima possa venire poi riutilizzata nei secoli da numerose culture e religioni.
Per il cristianesimo divenne l'emblema dall'esame di coscienza, di un auto confessione ipocrita dei propri limiti umani e sessuali, per non dire sessuofobici.
Ma siamo certi che chi inventò la massima si riferisse all'animo umano?
Piuttosto non intendeva indagare il reale posto dell'uomo nell'universo?
Rispondere cioè a domande molto meno mistiche e assai più astronomiche e cosmogoniche nel chiedersi come é nato l'uomo e che posizione abbia la sua nascita nel cosmo?
Se Darwin ha superato ogni origine spirituale, pneumatica e 'ariosa', collocando la nascita dell'uomo all'Interno della natura, e precisamente di quella animale, il conosci te stesso diverrà la presa di coscienza di appartenere comunque al regno naturale.
Quel conoscersi equivale a comprendere che, come tutti gli altri esseri viventi anche noi siamo un fenomeno naturale.
Anche noi troviamo lo stesso posto e importanza, e pertanto siamo a rischio estinzione come le altre specie. Non solo. Anche noi siamo specie uniche ed irripetibili quanto lo poteva essere l'estinto Mammut e tutte le specie scomparse e mai più ricomparse sulla faccia della terra.
Senza dimenticare che anche la terra é un fenomeno tutt'altro che eterno e ripetibile nella sua fattispecie.
Per non parlare del periodo di quiete geologica attuale la quale ci consente di vivere su un pianeta dall'ostilità geologica decisamente favorevole alla vita umana. E sappiamo bene che non potrà essere una condizione eterna.
Tolte dunque all'uomo tutte le illusioni di eternità e di deificazione, egli trova la sua esatta collocazione nella natura, scoprendo quanto essa sia momentanea e tutt'altro che eterna.
Prendendo a presupposto che in natura nulla é eterno, ma tutto é mutevole, l'uomo non può esimersi dal ritenersi collocato all'interno di questa trasformazione.
E chi crede che quest'ultima porti necessariamente ad un evoluzione é perché non ha considerato l'importanza della trasformazione stessa in qualcosa di molto diverso dell'uomo e dell'universo conosciuto.
E questa trasformazione lungi da essere una evoluzione o peggio una 'spiritualizzazione' dell'uomo e del mondo, non può esimersi da un processo di annichilimento.
Probabilmente infatti i mistici non considerano l'esistenza del vuoto da cui nasce e a cui tende la materia.
Insomma se gli uomini sono figli del cosmo e dei suoi fenomeni chimici e fisici, é difficile credere in una creazione umana da parte divina, ed é altrettanto difficile credere che l'uomo abbia le caratteristiche della divinità.
Anche i miti tramandati nella memoria scompariranno !
E guardando all'intelligenza umana ed animale, ossia alla coscienza di esserci,o addirittura di comprendere e osservare ciò che ci circonda, possiamo dire che la materia ha messo gli occhi!
Cioè è come se la materia avesse generato uno specchio per contemplarsi. In altre parole immaginate un sassi che avendo sviluppato gli occhi e un cervello si accorge di essere un sasso.
Allora bisogna chiedersi in quest'ottica che cos'è il cervello animale se non una materia dinamica che ha imparato a riflettere l'ambiente circostante.
L'uomo ha imparato in maniera più articolata fino a giungere alla scienza. Ma questo suo cervello più sviluppato rimane comunque uno specchio materico della realtà.
Insomma la materia organica di cui siamo fatti e comunque materia figlia della materia, e il mondo mistico dello spirito non sembra essere dimostrabile e coerente con questa nostra origine.
Per il cristianesimo divenne l'emblema dall'esame di coscienza, di un auto confessione ipocrita dei propri limiti umani e sessuali, per non dire sessuofobici.
Ma siamo certi che chi inventò la massima si riferisse all'animo umano?
Piuttosto non intendeva indagare il reale posto dell'uomo nell'universo?
Rispondere cioè a domande molto meno mistiche e assai più astronomiche e cosmogoniche nel chiedersi come é nato l'uomo e che posizione abbia la sua nascita nel cosmo?
Se Darwin ha superato ogni origine spirituale, pneumatica e 'ariosa', collocando la nascita dell'uomo all'Interno della natura, e precisamente di quella animale, il conosci te stesso diverrà la presa di coscienza di appartenere comunque al regno naturale.
Quel conoscersi equivale a comprendere che, come tutti gli altri esseri viventi anche noi siamo un fenomeno naturale.
Anche noi troviamo lo stesso posto e importanza, e pertanto siamo a rischio estinzione come le altre specie. Non solo. Anche noi siamo specie uniche ed irripetibili quanto lo poteva essere l'estinto Mammut e tutte le specie scomparse e mai più ricomparse sulla faccia della terra.
Senza dimenticare che anche la terra é un fenomeno tutt'altro che eterno e ripetibile nella sua fattispecie.
Per non parlare del periodo di quiete geologica attuale la quale ci consente di vivere su un pianeta dall'ostilità geologica decisamente favorevole alla vita umana. E sappiamo bene che non potrà essere una condizione eterna.
Tolte dunque all'uomo tutte le illusioni di eternità e di deificazione, egli trova la sua esatta collocazione nella natura, scoprendo quanto essa sia momentanea e tutt'altro che eterna.
Prendendo a presupposto che in natura nulla é eterno, ma tutto é mutevole, l'uomo non può esimersi dal ritenersi collocato all'interno di questa trasformazione.
E chi crede che quest'ultima porti necessariamente ad un evoluzione é perché non ha considerato l'importanza della trasformazione stessa in qualcosa di molto diverso dell'uomo e dell'universo conosciuto.
E questa trasformazione lungi da essere una evoluzione o peggio una 'spiritualizzazione' dell'uomo e del mondo, non può esimersi da un processo di annichilimento.
Probabilmente infatti i mistici non considerano l'esistenza del vuoto da cui nasce e a cui tende la materia.
Insomma se gli uomini sono figli del cosmo e dei suoi fenomeni chimici e fisici, é difficile credere in una creazione umana da parte divina, ed é altrettanto difficile credere che l'uomo abbia le caratteristiche della divinità.
Anche i miti tramandati nella memoria scompariranno !
E guardando all'intelligenza umana ed animale, ossia alla coscienza di esserci,o addirittura di comprendere e osservare ciò che ci circonda, possiamo dire che la materia ha messo gli occhi!
Cioè è come se la materia avesse generato uno specchio per contemplarsi. In altre parole immaginate un sassi che avendo sviluppato gli occhi e un cervello si accorge di essere un sasso.
Allora bisogna chiedersi in quest'ottica che cos'è il cervello animale se non una materia dinamica che ha imparato a riflettere l'ambiente circostante.
L'uomo ha imparato in maniera più articolata fino a giungere alla scienza. Ma questo suo cervello più sviluppato rimane comunque uno specchio materico della realtà.
Insomma la materia organica di cui siamo fatti e comunque materia figlia della materia, e il mondo mistico dello spirito non sembra essere dimostrabile e coerente con questa nostra origine.
martedì 10 febbraio 2015
POLVERE ERI E POLVERE RITORNERAI
Buffo che proprio la Bibbia esprima questo concetto, anche se lo fa in toni minacciosi quasi ad indicare all'uomo la sua inevitabile fine.
Eppure dietro questa frase di Genesi 3,19 si nasconde una realtà fisica imprescindibile.
Il fatto che tutto é composto da particelle pressoché invisibili che gli antichi filosofi chiamavano elementi e che noi chiamiamo atomi.
Insomma che tutto si sviluppi dalla polvere e poi inevitabilmente per legge fisica ritorni ad essere polvere, ossia materia primordiale.
Altrettanto inevitabilmente la Bibbia esprime, non un concetto soprannaturale, ma scientifico, ammettendo che l'uomo parimenti a tutto il resto nasce dagli atomi e non dalla creazione.
E quando il Signore dice ad Adamo di essersi accorto della sua nudità, non fa altro che ammettere un' altra verità scientifica. Nel regno animale é soltanto l'uomo che può dirsi nudo appunto perché ha imparato un linguaggio fatto di parole per indicare ogni cosa. Lo sviluppo del linguaggio non é certo nato in un giorno, ma attraverso un lungo processo cognitivo ed evolutivo della specie umana.
Niente a che vedere con la strumentale vergogna per la nudità, madre di tutte le sessuofobie.
Molto a che fare invece con l'ammissione implicita di un uomo figlio della terra piuttosto che figlio della metafisica.
Forse é proprio questa reale origine che l'uomo non dovrebbe dimenticare per capire chi è e che posto occupa nella natura.
Se nasce dalla terra é fortemente da essa che egli dipende e non risulta per nulla signore di tutte le cose come erroneamente sostiene la Bibbia. Se infatti l'uomo dovesse negare il suo ambiente finirebbe per negare la sua stessa esistenza o quantomeno finirebbe per snaturarla oltremodo da renderla irriconoscibile. Ciò non può non farmi venire in mente un episodio del film Dreams di Kurosawa nel quale l'uomo aveva talmente snaturato l'ambiente e la natura a causa di un conflitto nucleare da rendere la terra un inferno invivibile ed infelice.
Ciò che l'uomo non deve dimenticare, anzi, tutta l'umanità, é dunque la sua origine naturale, poiché distaccarsi da essa può equivalere ad un volo infelice verso il non senso della estrema snaturalizzazione.
Allora l'uomo rivestito di fanatismo religioso o tecnologico potrebbe accorgersi di aver estremo bisogno di quella antica nudità, antica si, ma reale vitale ed erotica. Perché solo dall'eros nasce la vita, tutto il resto é infelice finzione.
É sicuramente l'unica cosa che non ha del peccato é la nudità umana, ed anzi essa continuamente ci declama affinché non ci allontaniamo da ciò che invero siamo : esseri nudi ed erotici.
La nostra vergogna checché ne dica la Bibbia dunque, sta proprio nel nostro estremo vestirci con tutte quelle maschere che non siamo e con tutte quelle menzogne che hanno portato a disconoscere la nostra reale natura.
Eliminando la condanna biblica si ha il naturismo e quindi l'assenza dell'inutile sentimento della vergogna di fronte la nudità.
Forse gli uomini la smetterebbero di vestirsi troppo e riscoprirebbero la loro vera origine.
Rendendosi metaforicamente nudi, giungerebbero a gettare al vento tutti gli idoli e le idolatrie. Scomparirebbe così quel narcisismo indelebile fatto di prevaricazioni dell'uomo sull'uomo perché abbiamo tutti un'epidermide nuda.
Mi rendo conto dell'utopia, perché ci sarà sempre lo sfigato che per nascondere la sua sfiga ha bisogno di inventarsi il vestito dell'impostura.
Così credo che siano nate e nacquero molte religioni ed idolatrie.
Eppure dietro questa frase di Genesi 3,19 si nasconde una realtà fisica imprescindibile.
Il fatto che tutto é composto da particelle pressoché invisibili che gli antichi filosofi chiamavano elementi e che noi chiamiamo atomi.
Insomma che tutto si sviluppi dalla polvere e poi inevitabilmente per legge fisica ritorni ad essere polvere, ossia materia primordiale.
Altrettanto inevitabilmente la Bibbia esprime, non un concetto soprannaturale, ma scientifico, ammettendo che l'uomo parimenti a tutto il resto nasce dagli atomi e non dalla creazione.
E quando il Signore dice ad Adamo di essersi accorto della sua nudità, non fa altro che ammettere un' altra verità scientifica. Nel regno animale é soltanto l'uomo che può dirsi nudo appunto perché ha imparato un linguaggio fatto di parole per indicare ogni cosa. Lo sviluppo del linguaggio non é certo nato in un giorno, ma attraverso un lungo processo cognitivo ed evolutivo della specie umana.
Niente a che vedere con la strumentale vergogna per la nudità, madre di tutte le sessuofobie.
Molto a che fare invece con l'ammissione implicita di un uomo figlio della terra piuttosto che figlio della metafisica.
Forse é proprio questa reale origine che l'uomo non dovrebbe dimenticare per capire chi è e che posto occupa nella natura.
Se nasce dalla terra é fortemente da essa che egli dipende e non risulta per nulla signore di tutte le cose come erroneamente sostiene la Bibbia. Se infatti l'uomo dovesse negare il suo ambiente finirebbe per negare la sua stessa esistenza o quantomeno finirebbe per snaturarla oltremodo da renderla irriconoscibile. Ciò non può non farmi venire in mente un episodio del film Dreams di Kurosawa nel quale l'uomo aveva talmente snaturato l'ambiente e la natura a causa di un conflitto nucleare da rendere la terra un inferno invivibile ed infelice.
Ciò che l'uomo non deve dimenticare, anzi, tutta l'umanità, é dunque la sua origine naturale, poiché distaccarsi da essa può equivalere ad un volo infelice verso il non senso della estrema snaturalizzazione.
Allora l'uomo rivestito di fanatismo religioso o tecnologico potrebbe accorgersi di aver estremo bisogno di quella antica nudità, antica si, ma reale vitale ed erotica. Perché solo dall'eros nasce la vita, tutto il resto é infelice finzione.
É sicuramente l'unica cosa che non ha del peccato é la nudità umana, ed anzi essa continuamente ci declama affinché non ci allontaniamo da ciò che invero siamo : esseri nudi ed erotici.
La nostra vergogna checché ne dica la Bibbia dunque, sta proprio nel nostro estremo vestirci con tutte quelle maschere che non siamo e con tutte quelle menzogne che hanno portato a disconoscere la nostra reale natura.
Eliminando la condanna biblica si ha il naturismo e quindi l'assenza dell'inutile sentimento della vergogna di fronte la nudità.
Forse gli uomini la smetterebbero di vestirsi troppo e riscoprirebbero la loro vera origine.
Rendendosi metaforicamente nudi, giungerebbero a gettare al vento tutti gli idoli e le idolatrie. Scomparirebbe così quel narcisismo indelebile fatto di prevaricazioni dell'uomo sull'uomo perché abbiamo tutti un'epidermide nuda.
Mi rendo conto dell'utopia, perché ci sarà sempre lo sfigato che per nascondere la sua sfiga ha bisogno di inventarsi il vestito dell'impostura.
Così credo che siano nate e nacquero molte religioni ed idolatrie.
venerdì 6 febbraio 2015
LACRIME DI MADONNO
La statua fu acquistata in un negozio di medjugorje Dal parroco di Civitavecchia che la donò alla famiglia Gregori. Il 2 febbraio 1995 la figlia Jessica di 5 anni la vide lacrimare lacrime di sangue. Strano ! Perché allora oggi in tv monsignor Girolamo Grillo racconta di essere rimasto stupito che la Madonnina si mise improvvisamente a lacrimare sangue nelle sue mani in un raduno di preghiera insieme ai Gregori dato che lo aveva già fatto per ben 13 volte? Se aveva già lacrimato lasciandone le tracce, questo stupore non avrebbe addirittura prodotto un infarto nel monsignore. Se la statua era già macchiata e soltanto gli altri presenti gli avrebbero fatto notare questa nuova lacrimazione, non é possibile tanto stupore, ed é possibile che nella sua distrazione il monsignore non ha assistito a qualche trucco dA prestigiatore operato da uno dei presenti al raduno.
Insomma le testimonianze sono alquanto Lacunose. E perché il sangue esaminato risultò maschile. Appartiene forse al signor Gregori?
Se i GregorI non avevano nulla da nascondere, perché si sono sottratti all'esame del DNA per vedere se il sangue non fosse di qualcuno della famiglia?
Le analisi della polizia scientifica hanno inoltre scoperto che non vi sono state altre lacrimazioni dopo la prima ed unica del 2 febbraio. Questo prova che la statua non ha lacrimato sangue per altre 13 volte, e che anche la quattordicesima volta del monsignor Grillo non sia in realtà avvenuta.
Altre analisi della polizia scientifica hanno evidenziato che le lacrime della prima ed unica lacrimazione sono incompatibili con un avvenuto scivolamento sul viso della statua valutando la porosità e viscosità del sangue. Il liquido di quella viscosità su quella superficie non risponde affatto al meccanismo di scivolamento ma all'artefatto del posizionamento tramite contagocce.
mercoledì 4 febbraio 2015
OMOFOBIA PSEUDOSCIENTIFICA
Un vero attacco alla libertà di essere é di fatto perpetrato da parte di quella Chiesa cattolica che parla di normalità e di conversione sessuale. Tutte cose che ci ricordano un passato fin troppo triste.
La ostinata ricerca pseudoscientifica sulla quale si vuole a tutti i costi trovare la causa della anomalia da debellare o scongiurare, parla addirittura di inquinanti ambientali che favorirebbero l'omosessualità. Niente di più falso !
Se esistono infatti inquinanti che influenzano la fertilità maschile lo stesso discorso non può essere fatto per l'orientamento sessuale le cui origini hanno cause piuttosto genetiche e non possono essere considerate anomalie. oltretutto la tesi che chiama gli agenti inquinanti come responsabili dell'omosessualità farebbe divenire quest'ultima una condizione da epoca industriale quando si sa benissimo che é sempre esistita.
Civiltà molto più libere dalla mentalità omofoba come quella antica Romana e greca ci dimostrano che il rifiuto é un fatto prettamente culturale e religioso Cristiano.
Si sa che le religioni abramitiche erano tutt'altro che tolleranti verso l'omosessualità riferendosi eminentemente a quella maschile.
Quel contro natura che tanto indignava infatti era Il pene che penetrava un ano maschile anziché una vagina femminile.
Oggi questa antica indignazione non é più convincente e c è bisogno di dare alla nuova omofobia basi più moderne, appunto pseudoscientifiche.
Lo sbaglio in realtà non potrà mai essere l'orientamento sessuale di una persona, semmai sarà sempre piuttosto quella indignazione intollerante che nasce in culture intolleranti e inquisitrici.
Questo fare inquisitorio di altri tempi é molto minaccioso della libertà degli omosessuali I quali devono avere il pieno diritto di poter esprimere la loro sessualità e i loro diritti senza sentirsi giudicati per questo. E soprattutto senza sentirsi degli scherzi della natura.
Nessun omosessuale può accettare che la sua condizione sia dovuta al biberon di sua madre o alla discarica lontana da casa sua. Nessun psicologo o sacerdote può iniziarlo ad un percorso di riconversione sessuale o meglio lavaggio del cervello.
Queste pratiche oltre che orrorifiche mostrano il volto di un intolleranza omofoba appartenuta ad altri tempi.
mostrano anche il buio intellettuale delle menti più bigotte che vedono il pericolo là dove non c'è, evidentemente perché non hanno abbastanza amore per tutte le cose e devono per forza far trionfare un credo monopolistico pieno di rifiuto e violenza.
Evidentemente perché, a differenza di religioni più moderne e aperte quella cattolica ha in seno una retrogradezza che non intende superare per paura di perdere terreno. Eppure é proprio questa chiusura che la rende una religione obsoleta e lontana dalla realtà quotidiana.
Perfino il papà Bergoglio si é dimostrato più aperto e progressista di certo clero cattolico dichiarando : chi sono io per giudicare gli omosessuali?
La ostinata ricerca pseudoscientifica sulla quale si vuole a tutti i costi trovare la causa della anomalia da debellare o scongiurare, parla addirittura di inquinanti ambientali che favorirebbero l'omosessualità. Niente di più falso !
Se esistono infatti inquinanti che influenzano la fertilità maschile lo stesso discorso non può essere fatto per l'orientamento sessuale le cui origini hanno cause piuttosto genetiche e non possono essere considerate anomalie. oltretutto la tesi che chiama gli agenti inquinanti come responsabili dell'omosessualità farebbe divenire quest'ultima una condizione da epoca industriale quando si sa benissimo che é sempre esistita.
Civiltà molto più libere dalla mentalità omofoba come quella antica Romana e greca ci dimostrano che il rifiuto é un fatto prettamente culturale e religioso Cristiano.
Si sa che le religioni abramitiche erano tutt'altro che tolleranti verso l'omosessualità riferendosi eminentemente a quella maschile.
Quel contro natura che tanto indignava infatti era Il pene che penetrava un ano maschile anziché una vagina femminile.
Oggi questa antica indignazione non é più convincente e c è bisogno di dare alla nuova omofobia basi più moderne, appunto pseudoscientifiche.
Lo sbaglio in realtà non potrà mai essere l'orientamento sessuale di una persona, semmai sarà sempre piuttosto quella indignazione intollerante che nasce in culture intolleranti e inquisitrici.
Questo fare inquisitorio di altri tempi é molto minaccioso della libertà degli omosessuali I quali devono avere il pieno diritto di poter esprimere la loro sessualità e i loro diritti senza sentirsi giudicati per questo. E soprattutto senza sentirsi degli scherzi della natura.
Nessun omosessuale può accettare che la sua condizione sia dovuta al biberon di sua madre o alla discarica lontana da casa sua. Nessun psicologo o sacerdote può iniziarlo ad un percorso di riconversione sessuale o meglio lavaggio del cervello.
Queste pratiche oltre che orrorifiche mostrano il volto di un intolleranza omofoba appartenuta ad altri tempi.
mostrano anche il buio intellettuale delle menti più bigotte che vedono il pericolo là dove non c'è, evidentemente perché non hanno abbastanza amore per tutte le cose e devono per forza far trionfare un credo monopolistico pieno di rifiuto e violenza.
Evidentemente perché, a differenza di religioni più moderne e aperte quella cattolica ha in seno una retrogradezza che non intende superare per paura di perdere terreno. Eppure é proprio questa chiusura che la rende una religione obsoleta e lontana dalla realtà quotidiana.
Perfino il papà Bergoglio si é dimostrato più aperto e progressista di certo clero cattolico dichiarando : chi sono io per giudicare gli omosessuali?