Non stiamo qui a colpevolizzare la vittima, sarebbe gretto e stupido, ma soprattutto falso.
La vittima, l'assassinata é giustificata da ogni responsabilità per il fatto di essere stata assassinata. Colpevolizzarla sarebbe come infierire ancora, mentre considerarne le corresponsabilità ammettendo che davvero ci fossero, sarebbe come affrontare un processo approfittando del fatto che l'avversario é stato fisicamente eliminato. Insomma, questo luogo comune di colpevolizzare la vittima messo sotto la lente appare sempre inappropriato se non di cattivo gusto. In genere i carnefici amano profittare poi della sindrome di Stoccolma.
Più che ricercare le corresponsabilità, bisognerebbe analizzare invece quei fattori destabilizzanti che favoriscono lo scaturire del Femminicidio.
Innanzitutto l'educazione all'intelligenza sentimentale che andata a farsi friggere.
Un altro deficit predisponente credo di averlo individuato in una legge matrimoniale sessista. Se per tutelare la donna si annienta economicamente il marito, poi non ci stupiamo se molti mariti perdono la testa. Non sto qui a giustificarlo o a difenderli, ma é lampante che questo attentato economico può sfociare in tragedia.
Non é un tabù nemmeno che alcune donne ne approfittano impugnando il fattore economico come arma in caso di litigio coniugale. Cambiando la legge senza eliminare certo la tutela della donna, ma soltanto tenendo presente anche i diritti economici dell'Expo marito, si renderebbero meno traumatiche le separazioni.
Certo questo non basterebbe a eliminare in modo assoluto il Femminicidio, ma ridurrebye comunque il numero dei casi. Si farebbe prevenzione almeno su una parte del problema.
Il resto lo farebbe una giustizia più celere e accogliente delle denunce, e a lungo termine una buona educazione relazionale e sentimentale nelle scuole.
Il perché nessuno si muove su questo piano si spiega in un potere che sa solo strumentalizzare il problema senza davvero intervenire, perché é chiaro che al potere fanno comodo le relazioni patologiche all'insegna dell'oggettificazione dei sessi, il potere é infatti nemico dei buoni sentimenti affettivi. Non vuole certo tornare alla famiglia sentimentale, gli rende molto di più la famiglia del censo instabile.
La vittima, l'assassinata é giustificata da ogni responsabilità per il fatto di essere stata assassinata. Colpevolizzarla sarebbe come infierire ancora, mentre considerarne le corresponsabilità ammettendo che davvero ci fossero, sarebbe come affrontare un processo approfittando del fatto che l'avversario é stato fisicamente eliminato. Insomma, questo luogo comune di colpevolizzare la vittima messo sotto la lente appare sempre inappropriato se non di cattivo gusto. In genere i carnefici amano profittare poi della sindrome di Stoccolma.
Più che ricercare le corresponsabilità, bisognerebbe analizzare invece quei fattori destabilizzanti che favoriscono lo scaturire del Femminicidio.
Innanzitutto l'educazione all'intelligenza sentimentale che andata a farsi friggere.
Un altro deficit predisponente credo di averlo individuato in una legge matrimoniale sessista. Se per tutelare la donna si annienta economicamente il marito, poi non ci stupiamo se molti mariti perdono la testa. Non sto qui a giustificarlo o a difenderli, ma é lampante che questo attentato economico può sfociare in tragedia.
Non é un tabù nemmeno che alcune donne ne approfittano impugnando il fattore economico come arma in caso di litigio coniugale. Cambiando la legge senza eliminare certo la tutela della donna, ma soltanto tenendo presente anche i diritti economici dell'Expo marito, si renderebbero meno traumatiche le separazioni.
Certo questo non basterebbe a eliminare in modo assoluto il Femminicidio, ma ridurrebye comunque il numero dei casi. Si farebbe prevenzione almeno su una parte del problema.
Il resto lo farebbe una giustizia più celere e accogliente delle denunce, e a lungo termine una buona educazione relazionale e sentimentale nelle scuole.
Il perché nessuno si muove su questo piano si spiega in un potere che sa solo strumentalizzare il problema senza davvero intervenire, perché é chiaro che al potere fanno comodo le relazioni patologiche all'insegna dell'oggettificazione dei sessi, il potere é infatti nemico dei buoni sentimenti affettivi. Non vuole certo tornare alla famiglia sentimentale, gli rende molto di più la famiglia del censo instabile.