martedì 16 agosto 2016

IL PONTE STREGATO

Esisteva a Roma un ponte gigante alto 30 metri, che ne contava almeno una ventina di spessore. 
Un bel giorno il Barberini incontrò una strega che gli disse : questo ponte è grande e tanto è grande e tanto è fatato, e chi lo cercherà non lo troverà !
Così da allora quella gigantesca e monumentale opera costruita dagli antichi romani come punto importante di snodo degli acquedotti, iniziò a prendere lo strano vizio di scomparire. 
Gli abitanti della vicina Poli che erano soliti passare di la, non poche volte si smarrivano perché non trovavano più il solito percorso.
E siccome l'incantesimo dura ancora oggi, il ponte venne abbandonato e dimenticato. Nel romanticismo gli facevano visita soltanto gli artisti ed i nobili del Grand Tour . Per cui ne abbiamo qualche dipinto che lo ritrae nello stato in cui versava ancora nell'800.



Eccolo qui infatti ritratto in un opera dell'artista Franz Pforr che trall'altro morì di tubercolosi proprio durante il suo soggiorno laziale alla tenera età di 24 anni. Che ritrarre il ponte fatato si fosse forse rivelato fatale ?
Chissà che la tubercolosi non l'abbia contratta dalle acque che vi scorrevano sotto gli archi, così come vediamo nel dipinto.
Ad ogni modo il ponte si presenta ancora abbandonato ed isolato, di non facile raggiungimento. Non è chiaramente indicato sulla via polense e se qualcuno ha pazienza può però ben individuarlo su google maps sul lato destro della stessa ben prima di arrivare a Poli. 
Se poi sognasse anche di raggiungerlo dovrò avvisarlo del fatto che non sempre ci si riesce e non senza fatica. Sfidando infatti alberature e un non agevole pendio ci si ritrova nella valle dove è ubicato.



E chissà che lo spirito della strega che lo abita non si diverta a farlo scomparire proprio quando siete andati lì a cercarlo.




   

giovedì 4 agosto 2016

CONSONNO OVVERO LE CONTRADDIZIONI DEL CAPITALISMO

Se esiste una città che dimostra quanto sia contraddittorio ed altalenante il sistema economico capitalista nel quale tutti noi viviamo, questa è, o meglio era, la città di Consonno.



Il conte Mario Bagno, imprenditore milanese molto facoltoso, per realizzare questa città dei balocchi figlia del boom economico degli anni 60, distrusse la Consonno originaria. Dell'antico borgo fatto di cascine insomma non rimase nulla, nemmeno una casa e nemmeno un prato. Al suo posto nasceva la nuova Consonno che aveva sacrificato vaste aree di campagna incontaminata per far sorgere i quartieri del divertimento fatto di strade asfaltate, di illuminazione pubblica, e di cemento.
In realtà nel sogno di Bagno non c'era l'intenzione di cancellare la realtà agricola del luogo, ci pensò invece la crisi che colpì il settore agrario la quale spinse gli agricoltori a vedere come un'opportunità economica il progetto del conte.
Ma se l'agricoltura entra in crisi, anche il sistema economico moderno non è da meno, infatti era destinato anche lui ad entrare in crisi, una crisi irreversibile che avrebbe trasformato presto la Las Vegas italiana in una città fantasma.



Le ruspe furono ingrate anche verso gli animali delle stalle che furono demolite intanto che le povere bestie stavano ancora dentro. Insomma la demolizione fu alla Attila flagello di Dio.
Per questo Dio si sarebbe ripreso la città dello scempio naturalista mandandola all'aria.



La scritta che annunciava la nuova Consonno come il paese più bello del mondo oggi rimane come un cimelio arrugginito, quasi come un monito fatto agli uomini affinchè non ripetessero simili assurdità. Quante volte invece sentiamo di progetti simili che vorrebbero modificare radicalmente certi paesi italiani ?



In questa foto il paese sembra quasi Hiroshima dopo la bomba atomica.

A subire il progetto non furono solo gli animali ma anche molti contadini che non integrandosi nel nuovo contesto furono obbligati a vivere in delle baracche.
Insomma il grande sogno della moderna città dei balocchi non era per l'uomo, ma contro l'uomo. Era solo per i soldi, ancora una volta per il denaro messo al primo posto, mentre l'uomo e la natura ai suoi margini.
Come un rullo compressore il sogno capitalista trita tutto dentro il suo tritacarne e, qui vien sottolineato non per fare il socialista o l'anticapitalista, ma per denotare un dato di fatto semplicemente analizzando un comportamento umano sbagliato nei riguardi della natura e dell'uomo.
Perchè ad esempio l'uomo del rinascimento non era capace di simili scempi. Realizzando il parco dei mostri di Bomarzo infatti, i mostri erano solo quelli di pietra e non davano alcun fastidio alla natura.
Insomma sapevano divertirsi senza distruggere, anzi integrando il divertimento con il bosco. Il divertimento vero era poi sognato per l'uomo e non per far soldi. I nostri avi erano più saggi di noi nel divertirsi in quanto conservavano ancora una salute onirica.
Essi sognavano un uomo al centro e con esso la natura. Era un sogno saggio e sano al contrario di quello eminentemente monetario.

Insomma Consonno è la metafora perfetta dell'inganno capitalista, ovvero quando il capitalismo ci fodera gli occhi servendosi dei suoi balocchi ed al posto delle cose che veramente servono all'uomo propone alternative che cancellano e distruggono quelle cose. In particolare a Consonno fu distrutto un intero assetto geologico naturale facendo esplodere una collina, furono imprigionati gli animali dello zoo e uccisi quelli che si trovavano nelle stalle. 
Al posto della natura doveva esistere soltanto la città dei balocchi e del guadagno. Un luna park capitalista fatto di ristoranti, alberghi e cemento, tanto cemento.
Il minareto era il simbolo del miraggio, dell'intero inganno perpetrato a danno dei suoi abitanti originari. Così il capitalismo aveva inventato un nuovo sterminio dopo quello dei campi di sterminio : lo sterminio dei campi !
La cancellazione identitaria dei luoghi più naturali e più antichi e con essi anche dei suoi abitanti. Perversi anche loro negli animi e convinti al nuovo regime della monetizzazione a tutti i costi, avrebbero dimenticato i loro animali, i loro prati e le loro cascine insieme a quei valori delle società contadine.
Consonno nuova era una vera dichiarazione di guerra a questi valori e che fosse una guerra ideologica lo dimostra anche la foto qui sotto :



Il cannone o missile come veniva chiamato, simbolo dell'era che distrugge in nome della modernità, la più vera natura umana.

giovedì 28 aprile 2016

QUANDO LE SCIE CHIMICHE FURONO REALI





Sembra incredibile, ma nel 1958 il governo inglese effettuò un esperimento di irrorazione dei cieli nel territorio della Gran Bretagna. Riportiamo qui un articolo preso dal link :


Chi accusa gli scettici ed i verificatori in genere ( corsivo dell'autore del blog )...di essere “negazionisti”, afferma spesso che sono negatori dell’esistenza di qualunque prova a favore di una teoria che intendono dimostrare errata, senza nemmeno curarsi di sapere se tale prova fosse valida o no. Beh, questo non è vero, il problema è che, se anche qualche punto della teoria si rivela esatto, la correlazione di questo punto risulta poi errata, e infine risulta errata la teoria nel suo complesso. Ma questo non vuol dire che non sappiamo riconoscere cosa ci sia di vero e cosa no. Il nostro punto di forza, è che pur riconoscendo cosa può essere vero, sappiamo anche correlarlo a dovere nel quadro complessivo delle cose.
Esiste un’affermazione, fatta da molti sostenitori della teoria delle scie chimiche, vera puntuale e precisa. E schiacciante anche.

 
2 – Le irrorazioni clandestine.

Dal 1953 al 1964, il governo inglese, ha segretamente “irrorato” gli ignari cittadini inglesi, utilizzando principalmente aerei.
No, non è una bufala.
Il link alla storia completa è http://www.nr23.net/govt/spray.htm , nel quale trovate anche i link ai pdf dei documenti che nel 2000 il governo inglese ha desecretato.
Gli scopi erano sperimentali. Il governo, voleva vedere quali potevano essere i risultati di una guerra chimica per dispersione aerea. Sono state predisposte missioni di dispersione via aerea, via nave ed anche da basi collocate a terra.

3 – Il composto

Il composto utilizzato è il solfuro di Zinco Cadmio (ZnCdS), e se lo cercate su wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Zinc_cadmium_sulfide) viene fatto riferimento subito all'operazione LAC (Large Area Coverage, ovvero Copertura di un’Area Larga), che è la controparte statunitense del medesimo esperimento (http://en.wikipedia.org/wiki/Operation_LAC) nel quale si è anche utilizzato un agente batteriologico (http://it.wikipedia.org/wiki/Bacillus_subtilis ) che fino al 2004 era considerato non patogeno umano. Ora la sua classificazione è cambiata, pur rimanendo un batterio comune nel terreno e statisticamente innocuo.
Lo ZnCdS, è stato utilizzato in quanto, se illuminato con ultravioletti, risulta fluorescente, ed è quindi facilmente individuabile, ed è pure possibile effettuare la conta delle particelle disperse, e quindi la raccolta dei risultati.

4 – I rischi per la salute

La vera manchevolezza nelle operazioni di test, è stato il non considerare all’inizio i rischi per la salute, e una delle critiche più feroci all'operazione desecretata, è appunto l’aver utilizzato la Gran Bretagna, come laboratorio di test.
I rischi, comunque (derivati soprattutto dal Cadmio), sono oggi stati valutati con uno studio reperibile a http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1740210/pdf/v059p00013.pdf , dove si fa notare che i 4 operatori adibiti alle irrorazioni (in teoria i più esposti) non si sono ammalati con patologie riconducibili al Cadmio e che calcolando la dispersione (e il documento fa notare che sono stati irrorati soprattutto i campi di volo) e l’assunzione, nel caso peggiore, il singolo individuo ha assunto la stessa quantità di cadmio che si assume fumando 100 sigarette, o vivendo da 12 a 100 giorni, in un ambiente urbano.

 
5 – Scie chimiche?

Queste potrebbero essere tranquillamente considerate scie chimiche, ma nonostante ciò, nulla centrano con le scie chimiche di cui si parla oggi.
Primo: gli aerei passavano a 300 metri, massimo, dal suolo. A quote più alte, la dispersione sarebbe stata troppa.
Secondo: si vede bene che i composti non sono dispersi dai motori, ma da un meccanismo apposito
Terzo: la fugace scia del composto, si disperse istantaneamente, non persiste neanche un secondo.
Questo è verificabile, guardando uno dei video che documentano il fatto: https://www.youtube.com/watch?v=HkWv1hk0vEo

 
6 - Conclusioni

Siamo in grado tranquillamente di ammettere che le irrorazioni clandestine, ad opera del governo, come test di agenti chimici e batteriologici, condotti con aerei, navi, da terra, sono esistite. Ma siamo anche in grado di capire che la cosa non c’entra nulla con le scie di condensa degli aerei, spacciate per qualcos'altro.
In definitiva, i complottisti, riescono ad aver torto, anche quando hanno ragione.




giovedì 7 aprile 2016

LAGO DI ALBANO INQUINATO

Ecco in che stato versano le acque del lago di albano a causa degli scarichi urbani





Gli scarichi urbani, sempre di più, stanno riempiendo il lago di Albano di sostanze organiche. Se non verranno presi dei provvedimenti si rischia la saturazione di queste sostanze e la compromissione definitiva dell' ecosistema lacustre che è già compromesso dagli inquinamenti vari del passato.

Ricordiamo brevemente quali sono gli effetti di questa saturazione delle sostanze organiche provenienti dagli scarichi fognari :


Gli inquinanti bioreagenti sono quelli che provocano reazioni biologiche o biochimiche nelle acque. Di essi fanno parte le sostanze organiche biodegradabili, i sali di azoto e fosforo e molte sostanze organiche e inorganiche di sintesi. Queste sostanze possono dare una tossicità diretta o un effetto indiretto di impoverimento di ossigeno delle acque come conseguenza dei fenomeni di demolizione batterica.


Infatti, in quest’ultimo caso, scarichi fognari, o di industrie alimentari o di allevamenti determinano la carenza o la mancanza totale dell’ossigeno che può causare la morte di molte specie viventi e conseguentemente putrefazioni e cattivi odori. 
I sali di azoto e fosforo sono responsabili di effetti di tossicità diretta ma anche indiretta perché responsabili del fenomeno dell’eutrofizzazione

mercoledì 23 marzo 2016

ISIS NON SOLO ARABI

Il "non facciamoli entrare", "rimandiamoli a casa", il "dalli allo straniero che delinque" e riserviamo l'accoglienza soltanto a chi è disposto ad integrarsi nella comunità europea. Sembrano discorsi efficaci, sembrano prese di posizione risolutive e decisive che tuttavia dimostrano di non aver capito cos'è il fenomeno ISIS.
Identificare ISIS con gli stranieri del terzo mondo o del medio oriente di religione mussulmana e con il problema dell'immigrazione, significa non aver capito che cosa ci sta attaccando.
Il fatto che nell'ISIS non ci sono soltanto arabi convertiti al fondamentalismo, ma anche elementi occidentali dovrebbe far riflettere chi grida allo straniero.
Quindi il problema non sta nel cittadino straniero di fede mussulmana, ma nel fondamentalismo. Anzi il problema non sta nemmeno nel fondamentalismo, perché essere estremisti non indica per forza voler partecipare ad un movimento di kamikaze che persegue l'obiettivo della Jihad globale.
A questo fondamentalismo jhiadista panislamico ( ed è questo il problema ) può aderire chiunque. Quindi chiunque cittadino europeo, americano, belga, francese, che sia straniero o non, può ad un certo punto decidere di trovare la causa jhiadista interessante e arruolarsi nell'ISIS per farsi addestrare militarmente.
Quindi il cittadino europeo straniero e non, perfettamente integrato e non necessariamente appartenente alla schiera dei poveri, degli emarginati e degli esentitoli, decide ad un certo punto per l'addestramento militare per farsi esplodere in nome della Jihad.
Lo jihadismo, non lo dimentichiamo, rappresenta il pensiero più radicale del fondamentalismo islamico, quello cioè armato ed insurrezionalista, per questo ricordavo sopra che non basta essere fondamentalisti per essere anche terroristi.
Detto questo sovviene spontanea la domanda : a cosa serve chiudere le frontiere, alzare barricate contro diseredati e profughi causati dalla stessa guerra dell'ISIS, reimpatriare questi diseredati in quelle terre e condannarli al loro triste destino come inutile capro espiatorio della nostra irrazionale paura, quando il nemico sta già tra noi e non è perfettamente individuabile, per il fatto che può nascere al terrorismo improvvisamente da domani mattina ? 
Allora se si capiscono queste parole, si capisce anche che il problema del fondamentalismo terrorista è più complesso e più difficile da controllare e va eseguito soprattutto con un azione di intelligence e di spionaggio.
Mentre qualsiasi ricetta populista atta ad incriminare l'immigrazione, non soltanto rischia di risultare altamente inutile, ma addirittura potrebbe favorire l'ampliarsi dell'odio terrorista. Perché la storia insegna che odio chiama odio !

Mischiare i problemi di natura e matrice diversa inoltre allontana dalla focalizzazione del problema. E' come curarsi della barba quando rischiamo che ci venga tagliata via la testa ! Come lo è mettere sullo stesso identico piano il problema terrorista con quello della politica incapace di fare integrazione.
Se il disagio potrebbe essere un incentivo all'adesione della causa jihadista, questo non me la sento di escluderlo, ma nemmeno di invocarlo come unica e principale causa. E da quando si impedisce a qualcuno di divenire terrorista togliendogli anche quel poco che ha ? da Quando la guerra ai poveri ha portato frutti di pace ?
Da quando usare i poveri come capro espiatorio, invece di perseguire i veri criminali ha riportato la giustizia ?
Qui non ci servono capri espiatori e non ci serve di sfogare le nostre paure contro chi fugge dalla fame e dalle guerre.
 Non ci serve insomma generare le basi per una guerra più grande di quella già in atto. 
Il terrorismo nella storia è stato risolto sempre con azioni mirate e mai con azioni sconsiderate.
Per concludere questo post che non pretende certo di essere esaustivo su un problema complesso come lo è l'ISIS, possiamo trovare i precursori del jihadismo già nel XIX secolo e la causa scatenante era il sentimento patriottico di questi gruppi insurrezionalisti incentivati dal colonialismo. Ovviamente non c'è nessun legame diretto tra quell'epoca e la nostra, ma sicuramente gli errori da parte occidentale in quelle terre non sono stati pochi se ne è scaturita un organizzazione così terribile.
Per quanto riguarda gli immigrati poveri che si convertono all'ISIS permettetemi di essere scettico per buona parte di essi. Coloro che fuggono dalla fame e la guerra per cercare una vita migliore hanno un proposito di vita e non di suicidio ( e quindi di morte ). Sono famiglie diseredate e sfrattate che fuggono da orrori e violenze inaudite compiute in quelle terre proprio da ISIS.
Dubito fortemente che chi ha visto operare quelle violenze decida poi di aderirvi. Criminalizzare in massa tutti questi immigrati equivale perciò ad avere lo stesso atteggiamento criminale di chi li ha costretti a fuggire.


Questo trafiletto mi sembra delucidativo del fatto che il terrorista non è un povero immigrato emarginato :

Alfano ha spiegato ai giornalisti che il presunto terrorista Esan Azizn è stato trovato all’interno di una vettura mentre dormiva. L’auto era nascosta lungo una strada isolata di Sorrento. L’iracheno è stato portato in caserma e ha raccontato di fare “il mediatore immobiliare“: “Trovo appartamenti di lusso nella zona e li faccio affittare ad arabi molto ricchi


martedì 22 marzo 2016

POTATURE ASSASSINE

Nel nostro caro paese gli interventi riguardanti il verde pubblico ed il verde privato non hanno nulla di scientifico né di conoscenza della botanica.




Ad esempio questo è un cedro del libano in natura


Mentre questo è un cedro del libano in sito urbanistico dopo un intervento di...potatura?
da quando i cedri del libano possono essere potati decimandone la cima ?
Ma non si dovevano togliere soltanto i rami deboli o secchi come da manuale ?
ma questi non aprono nessun manuale ! troppo pigri per studiare prima di mettersi all'opera ?
non sanno nemmeno cos'è un albero.



QUESTA POI ! cioè l'hanno ammazzato ! tanto valeva toglierlo del tutto.
Sono scempi che avvengono in tutta Italia e da appassionato di botanica sono quasi stufo di assistervi. In questo caso si può parlare di mutilazione. Ho visto altri cedri addirittura tagliati esattamente a metà. 
Di questo nella foto ho perfino l'articolo :

http://www.lalenteweb.it/sos-alberi-manutenzione-potature/

Il fatto che chi esegue le potature non sappia nulla di botanica ed esegua sempre lo stesso principio della potatura drastica e mozzante che forse può andare bene per alcune siepi, ma non certo per gli alberi d'alto fusto, denota quanto gli operatori del verde siano semplici operai tutt'altro che specializzati. Di solito questi operai del verde dovrebbero essere guidati da un mastro giardiniere esperto in botanica, ma i fatti dimostrano che non è così.



Forse agli occhi di un profano questo alberello non sembrerebbe potato male, ma in realtà è stato praticamente troncato di tutti i suoi rami e chi ha eseguito la potatura non aveva minimamente idea di cosa fosse la potatura di ritorno e nemmeno di cosa significa rapportare la chioma rispettando la tipicità radicolare dell'albero. Dietro l'alberello appaiono alberi d'alto fusto che sono stati mozzati delle branche laterali senza alcun rispetto della pianta. L'esigenza di far luce alle abitazioni retrostanti ha fatto scegliere per questa orrenda ipotesi, quando il criterio giusto del giardinaggio professionale suggerisce di non piantare per nulla alberi di alto fusto che nella maturità risulteranno troppo vicini alle abitazioni. Se non c'è spazio disponibile bisogna semplicemente rinunciare a certe istallazioni arboree, specialmente quella delle specie che raggiungono altezze considerevoli.
Insomma l'ignoranza è atavica dato che la ritroviamo anche all'origine :chi ha curato le piantumazioni , non aveva idea di cosa fosse il principio del rapporto tra edificazione e verde.



Ecco il cedro tagliato barbaramente a metà ! In questo caso al Torrino si è alzata la critica di un' intera comunità perché il cedro in questione era secolare e di valore storico.



E' uno scempio che va avanti da decenni e che nessuno si cura di interrompere. Quando si interviene per contenere alberi che sono divenuti troppo invadenti si interviene tardi e male, come nel caso della foto qui sopra. La potatura a coppa andrà bene per gli ulivi forse, ( anche se preferirei vedere eseguita quella a ventaglio ) ma non certo per questi alberi pubblici letteralmente mozzati in alcune delle loro branche importanti, anziché eseguire la potatura di ritorno. Se davvero si voleva contenere questi alberi e non farli crescere troppo, bisognava seguirli fin dall'origine della piantumazione con potature più ravvicinate nel tempo man mano che gli alberi crescevano verso la maturità. Invece qui si è intervenuti tardi ad albero già maturo, e ovviamente non poteva essere più evitato il classico intervento drastico. 



Quest'altra poi !!!!!



Un esempio di potatura a mazzafionda ! oh questa si che è professionale : viene dal Giappone ?

A proposito di Giappone ! vediamo come sono invece i giardini pubblici giapponesi per vedere la differenza tra il loro giardinaggio pubblico e quello italiano.




Non oso guardare ! Non riesco a vedere alberi mozzati qui ! 


e nemmeno qui !


Guarda i pini ! non li toccano per niente !


E quando li toccano guarda cosa fanno ! che meraviglia !

venerdì 11 marzo 2016

LA SINDROME DELLA GRANDE MADRE

Il nostro paese è chiaramente affetto dalla sindrome della grande madre.
Per tale sindrome infatti si spiegano fenomeni come il femminicidio, la mafia, il fanatismo religioso a carattere mariano e la corruzione figlia del clientelismo.



Dovrei citare niente meno che Carl Gustav Jung per spiegarvi tale sindrome e impiegare un intero post, ma preferisco sintetizzarla nella parola : mammone.
L'italia è un paese mammone perché molto infantile negli atteggiamenti tipici di una popolazione che si affida sempre a qualcosa o a qualcuno. 
Per questa via si spiega anche il grande successo del culto mariano, di fatto assente per esempio nella chiesa cristiana ortodossa.
La sindrome della grande madre caratterizza paesi e epoche immature : ad esempio può essere ben ascrivibile al medioevo, quando la società era composta da feudatari e signori, vere figure "madri" a cui si assoggettavano i vassalli e i valvassori.
Questo retaggio di dipendenza protettiva è presente ancora oggi nella nostra società.
La sindrome della grande madre, sosteneva Jung è caratteristica dell'uomo che rimane nell'infanzia, nello stato infantile ed è pertanto bisognoso di protezione.
Le società a carattere autoritario e totalitarista dimostrano di soffrire di questa sindrome perché ritrovano nella figura del capo, del leader, quella figura carismatica, materna e protettrice.
Ad esempio la chiesa è invocata ad assolvere questo ruolo di protezione, specie nel culto mariano, nel quale di fatto viene invocata in aiuto la grande madre a salvezza di tutta l'umanità imberbe.
La mafia ad esempio rappresenta una organizzazione criminale molto affetta da questa sindrome, non a caso adotta la Vergine come immagine di riferimento.
E' il segno della grande immaturità di cui sono affetti gli esponenti di questa organizzazione e tutta la gerarchia.
Anche lo Stato nel suo essere corrotto, eccessivo tassatore, e fin troppo ingerente nella vita sociale ed economica delle persone ( e inseriamoci anche la propaganda televisiva e l'educazione televisiva del popolo ad una certa mentalità gran matriarcale ), con il suo non lasciar libero sfogo d'impresa e di opinione, non dimostra altro che essere affetto da questa sindrome.
La repressione di qualsiasi iniziativa culturale, sociale ed economica che parte dal basso e dai singoli, è un atteggiamento gran matriarcale che decide al posto di...e impone come dovrà essere la società : prigioniera, devota e supina.
In questa sindrome si cela anche il fenomeno del cosiddetto femminicidio, in quanto una società che non educa alla maturità le persone a cominciare dalla scuola, genera individui immaturi che non hanno gli strumenti per ribellarsi ai fattori destabilizzanti del sistema familiare.
Senza contare che il sistema e lo stato che lo alimenta, con il suo mancato wellfare e con il suo reprimere di fatto la possibilità di impresa personale e sociale, crea continuamente destabilizzazioni economiche cruciali per l'equilibrio della famiglia.
Anche se il femminicidio non va inteso come risultato diretto, i fattori destabilizzanti rappresentano comunque delle concause determinanti. 
Qui infatti non voglio entrare nello specifico delle sindromi relazionali uomo donna innescate dalla sindrome della grande madre.
Per farvi un esempio un marito divorziato a causa della disoccupazione che torna a casa dalla madre retrocede di fatto ad un età immatura : quella dell'accudimento familiare.
Per non parlare di quegli uomini e quelle donne che non riescono a divenire indipendenti dalla famiglia di origine e che sono costretti a farsi una famiglia in casa, o a non farsela affatto.
Insomma questo paese genera persone immature e quando genera persone mature non è detto che lo restino a vita purtroppo.
Considerando che molti hanno preferito fuggire all'estero, pur di avere una vita normale, va chiarito che il problema non è insito nella personalità degli italiani, ma in un sistema statale e un sistema paese che non fa che generare situazioni umilianti per la dignità di molte persone.

Questo post non vuole essere una condanna, ma una provocazione. Vuole soltanto infatti stimolare una riflessione su ciò che siamo, per diventare finalmente qualcosa di meglio.

mercoledì 9 marzo 2016

PARELIO E PAREIDOLIA

Molti dei fenomeni che a prima vista possono apparire straordinari e sembrarci l'apparizione di defunti, di santi o, come vedremo in questo post, di Papi che furono, rispondono pienamente al fenomeno della pareidolia. 
Un altro fenomeno non meno ingannevole e scambiato per fenomeno mistico o paranormale è quello che riguarda il sole. Attorno al fenomeno solare noto come parelio le genti di varie epoche e culture hanno creduto di vedere la manifestazione del soprannaturale o la dimostrazione incontrovertibile della visita degli alieni.
Ci accingeremo ora ad esaminare alcune foto caratteristiche dell'uno e dell'altro fenomeno in questione.



Famosa è ad esempio quella di Gesù apparso su un tost, ma se credete che soltanto le figure mistiche siano oggetto di pareidolia vi sbagliate di grosso.



Sul telo di una doccia, le gocce d'acqua in questo caso si sono posizionate in maniera da ricordarci la figura di Lenin.

In una chiesa di Teramo  ( chiesa Madre di Nereto ) una lastra di marmo mostra in alto quella che ha tutte le sembianze di un ecclesiastico con tanto di Tiara.
Anche l'autore che vi scrive è stato vittima dello stesso inganno della mente quando recandosi a Fumone e scattando una fotografia con la macchinetta digitale verso quella che fu la cella di Papa Celestino V ha creduto di aver ripreso anche l'apparizione del Papa in questione.




In realtà, ad una più attenta analisi della foto, abbiamo scoperto che il volto qui evidenziato dall'ellisse, non è altro che un effetto ottico dato dalla disposizione delle pietre che compongono la cella. Curiosamente quelle pietre in determinate condizioni di luce danno come risultato quello che sembra essere un volto.

Il Parelio

Anche fenomeni di luce come quelli solari, noti come Parelio possono ingannare la mente e farci pensare di avere davanti apparizioni mistiche.


Con questa foto molti sostengono di essersi trovati davanti ad un apparizione mariana, ma tutto cambia se spostiamo il punto di vista.



Quella che sembrava una donna vestita di velo è in realtà un prisma romboidale formato dalla rifrazione della luce solare sulla foschia.



Ecco la stessa foto dell'apparizione dietro l'albero da un altro punto di vista.



ed ancora un altro punto di vista.



notare che il rombo appare sopra le nubi proprio per effetto della riflessione solare che dicevamo sopra.
In questa località inoltre avvengono dei fenomeni solari in tutto attribuibili al parelio. Come vi mostriamo nelle foto qui sotto.





Se la luce che riflette sulla foschia può formare immagini circolari non vedo perché non possa dare origine anche a parabole di luce che alcuni attribuiscono al miracolo del sole rotante. In fondo non sono altro che piccoli arcobaleni che si formano in cielo anziché tra cielo e terra.
Con questo post ho voluto insomma sintetizzare quelli che sono del tutto fenomeni naturali, i quali possono essere scambiati per fenomeni mistici. Non intendo mettere in dubbio la fede di chi sostiene di riscontrarvi la manifestazione di Dio.
Sulla fede non penso si possa indagare, perché è un fatto intimo e privato di libera scelta, ma sui fenomeni che sono soltanto quel che sono penso che ci sia il compito della scienza di approfondirne la vera natura.


sabato 20 febbraio 2016

CACCIA ALLE STREGHE


Quando personaggi dell'illuminismo come Gottfried Christian Voigt (1740-1791) parlarono di 9 milioni di vittime evidentemente non intesero certo proclamare un numero scaturito da uno studio storico e sistematico delle vittime. Voigt infatti si limitò a prendere un campione facendo riferimento al numero di condanne pronunciate nell'abbazia tedesca di Quedlinburg nell'arco di 29 anni e moltiplicò questo numero in senso geografico e temporale.
Un procedimento che da come risultato un numero molto approssimativo ed esagerato.
Uno studio più sistematico compiuto nel 1929 dallo studioso inglese Cecil L'Estrange Ewen portò ad un numero molto più modesto : appena 60mila condannati. Tuttavia egli non aveva considerato anche tutti quei casi che sono andati persi. Nel numero non sono comunque compresi tutti i processi e le condanne a morte pronunciate dall'inquisizione cattolica e da quella spagnola che rispetto alla caccia alle streghe sono da considerare un fenomeno a parte riguardante gli eretici. Tuttavia il confine tra eresia e stregoneria non era sempre così netto.
In realtà ancora oggi non sappiamo la reale portata numerica della caccia alle streghe e, forse non lo sapremo mai, perchè si sa che il tempo smarrisce e disperde le prove di questi autentici orrori.
Ma non importa che il numero, anzichè essere di milioni di vittime fu soltanto di centinaia di migliaia. La portata del fenomeno fu comunque vasta considerando che la popolazione europea in quel periodo si aggirava intorno agli 80 milioni di abitanti e non agli 800 milioni di oggi. Rapportandole alla situazione demografica attuale sarebbe come contare 600 mila vittime. 
E se il numero dovesse sembrare esiguo, basterebbe raccontare il contenuto di tali processi per capire a quale orrore andavano incontro persone perfettamente innocenti che avevano la sola colpa di appartenere alle classi emarginate o cadere vittime del pregiudizio.
La caccia alle streghe è da definire un fenomeno comunque di estrema gravità e barbarie perchè non conobbe limiti geografici e temporali, e nemmeno di classe e di livello culturale.
E' infatti del tutto da sfatare il mito che la caccia alle streghe fu operata per colpa dell'ignoranza. Essa fu piuttosto una guerra di religione contro la sopravvivenza di culti pagani che erano sopravvissuti nel mondo contadino.
La stregoneria infatti aveva le caratteristiche di una vera e propria religione e come tale entrava in concorrenza con il cristianesimo, sia quello protestante che quello cattolico.
In realtà il fenomeno però, fu di una tale complessità e varietà che gli storici odierni valutano semplicemente assurdo cercarne una causa e una motivazione univoca.
Il fatto che il maggior numero delle vittime si conta nel sacro romano impero, ossia nella Germania antica non ancora nazionalizzata, non è un caso. Infatti la caccia alle streghe va sempre intesa come un fenomeno locale e mai centralizzato. Il S. R. I. era composto di stati e staterelli e ognuno decideva per se la sua persecuzione alla stregoneria.
Anche il Malleus Maleficarum risulta un documento tutt'altro che generalizzabile, oltretutto in quanto ne furono stipulati altri simili.
Il Malleus fu approvato dal papa dell'epoca e questa approvazione indica quanto il fenomeno della persecuzione alle streghe non nascesse dal Papa, ma dalle autorità ecclesiastiche locali.
Questo non significa escludere la responsabilità di quei papi che approvarono questi testi della persecuzione.
Se la chiesa pontificia non ne fu la diretta responsabile non poteva non sapere o almeno non sospettare quale sarebbe stato l'uso di questi manuali della condanna. 
Non abbiamo notizie chiare sul ruolo pontificio con la chiesa tedesca e le sue persecuzioni locali. Possiamo però facilmente immaginare che il papa di quelle epoche non era un papa viaggiante e quindi non poteva conoscere cosa effettivamente avveniva in quelle lontane località.
Per contro sappiamo però che l'informazione viaggiava e come, altrimenti non si spiega perchè le 95 tesi di Martin Lutero giunsero a Roma e le condanne delle streghe invece no ? Il sospetto nasce spontaneo.
Per concludere, si intende informare il lettore che questo post non intende essere esaustivo di un fenomeno tanto complesso e ancora tutto da delucidare come quello della caccia alle streghe. Se si vogliono fare letture valide sull'argomento vogliamo indirizzare il lettore sulla bibliografia più recente e non su quella precedente gli anni 70.
In nessun modo con questo post si intende sminuire un fenomeno orribile come lo fu in sostanza quello della persecuzione delle streghe e degli stregoni ( perchè sebbene in minoranza furono anche gli uomini ad essere condannati ).
Basterebbe leggere la bibliografia che parla dei metodi di tortura e di esecuzione capitale dei condannati, che al contrario di quanto espone un luogo comune non si trattava del rogo, ma delle pratiche più barbare e sadiche che la fantasia malata dell'essere umano può partorire.
Qui bisogna infatti ricordare che il fenomeno non fu vario soltanto nei motivi che lo generarono, ma anche nell'applicazione delle condanne a morte.






venerdì 19 febbraio 2016

MONACO BUDDISTA SI RITROVA ALL'INFERNO

Oggi prendiamo in esame una notizia apparsa su internet qualche anno fa secondo la quale un monaco buddista morendo si ritrova all'inferno e scopre che il suo amatissimo maestro Buddha si trova anche lui all'inferno. Il monaco resuscita prima di essere cremato e racconta ciò che ha visto. Di seguito l'articolo della notizia :

‘Nel 1998 un monaco Buddista passa a miglior vita. Alcuni giorni dopo, si tenne il suo funerale durante il quale doveva essere cremato. Dall’odore, era ovvio che il suo corpo aveva già cominciato a decomporsi – egli era molto chiaramente morto!’ secondo il rapporto dell’agenzia missionaria Asian Minorities Outreach. ‘Noi abbiamo cercato di verificare questa notizia che ci è giunta da diverse fonti, ed ora siamo convinti che essa è esatta’, scrivono essi. ‘Centinaia di monaci e parenti del morto parteciparono al funerale. Proprio quando il corpo stava per essere bruciato, il monaco morto improvvisamente si mise a sedere, gridando: ‘E’ tutta una menzogna! Io ho visto i nostri antenati bruciare ed essere torturati in una sorta di fuoco. Io ho visto anche Buddha e molti altri santi uomini Buddisti. Essi erano tutti in un mare di fuoco!’ ‘Noi dobbiamo dare retta ai Cristiani’, continuò lui vigorosamente, ‘loro sono i soli che conoscono la verità!’
Questi avvenimenti scossero l’intera regione. Più di 300 monaci diventarono Cristiani e cominciarono a studiare la Bibbia. L’uomo risorto continuò ad avvertire tutti di credere in Gesù, perché lui è il solo vero Dio. Audiocassette del resoconto del monaco furono distribuite in ogni parte del Myanmar. La gerarchia Buddista e il governo furono presto allarmati, e arrestarono il monaco. Da allora non è stato più visto, e si teme che sia stato ucciso per farlo stare zitto. Adesso è un crimine serio ascoltare le audiocassette, perché il governo vuole soffocare la sensazione’.
Ma il mio spirito era completamente sveglio. Io mi trovai in una potente tempesta che faceva volare via tutto. Non un singolo albero, niente rimase in piedi. Io ero in una pianura vuota. Dopo qualche tempo, io attraversai un fiume, e vidi un terribile lago di fuoco. Ero confuso, perché il Buddismo non conosce una tale cosa. Io non sapevo che fosse l’Inferno fino a che non incontrai Yama, il Re dell’Inferno. La sua faccia era quella di un leone, i suoi piedi erano come serpenti, ed egli aveva molte corna sulla sua testa. Quando chiesi il suo nome, egli disse: ‘Io sono il Re dell’Inferno, il Distruttore’. Io poi vidi gli abiti color zafferano dei monaci di Myanmar nel fuoco, e guardando più da vicino io vidi la testa rasata di U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw. ‘Perché lui è nel lago di fuoco?’, domandai. ‘Egli era un insegnante molto bravo; la sua audiocassetta ‘Sei un essere umano o un cane?’ ha aiutato migliaia di persone a riconoscere che essi valgono più di un cane’. ‘Sì, era un bravo insegnante’, disse Yama, ‘Ma lui non credette in Gesù Cristo. Ecco perché è all’Inferno!


Mi fu poi mostrato un altro uomo, con dei capelli lunghi legati in un gomitolo sulla parte sinistra della sua testa. Egli indossava anche un abito, e quando domandai chi egli fosse, mi fu detto: ‘Gautama, che voi adorate (Buddha)’. Fui sconvolto. Buddha all’Inferno, con tutta la sua etica e tutto il suo carattere morale?’ ‘Non è importante quanto egli fosse buono. Egli non credette nell’Eterno Dio, e così è all’inferno’, rispose il Re dell’Inferno. Io vidi anche Aung San, il capo rivoluzionario. ‘Egli è qui perché perseguitò e uccise i Cristiani, ma principalmente perché egli non credette in Gesù Cristo’, mi fu detto. Un altro uomo era molto alto, indossava un’armatura e portava una spada e uno scudo. Egli aveva una ferita sulla sua fronte. Egli era più grosso di chiunque altro io potessi vedere, era alto circa otto piedi [1 piede = 30,48 centimetri]. Il Re dell’Inferno mi disse: ‘Quello è Goliath, che è all’Inferno perché egli schernì l’eterno Dio e il suo servo Davide’. Io non avevo mai sentito parlare né di Goliath e né di Davide. Un altro ‘Re dell’Inferno’ si avvicinò a me e mi domandò: ‘Stai andando anche tu nel lago di fuoco?’ ‘No, io dissi, io sono qui solo per guardare’. ‘Hai ragione’, mi disse la creatura, ‘Tu sei venuto solo per guardare. Io non riesco a trovare il tuo nome. Tu dovrai tornare là da dove sei venuto’.
Due vie

Sulla strada di ritorno, io vidi due vie, una larga e una stretta. La via stretta, che io seguii per circa un’ora, fu presto fatta di puro oro. Io potevo vedere perfettamente la mia propria immagine riflessa! Un uomo di nome Pietro mi disse: ‘Ora torna indietro per dire alle persone che adorano Buddha e altri dii che essi finiranno all’inferno se non cambiano. Essi devono credere in Gesù. Egli poi mi diede un nome nuovo: Athet Pyan Shintaw Paulu (Paolo, che ritornò in vita). La cosa successiva che sentii fu mia madre che gridava: ‘Figlio mio, perché ci lasci ora?!’ Io compresi che giacevo in una bara. Quando mi spostai, i miei genitori gridarono: ‘E’ vivo!’, ma gli altri che erano attorno non credettero loro. Quando essi mi videro, essi furono agghiacciati dalla paura e cominciarono a gridare: ‘E’ un fantasma!’ Io notai che stavo seduto in mezzo a tre coppe e mezzo di un liquido odoroso che doveva essere venuto dal mio corpo mentre io giacevo nella bara. Mi fu detto che stavano per cremarmi. Quando un monaco muore, il suo nome, la sua età, e il numero degli anni del suo servizio da monaco sono incisi nella bara. Io ero già stato iscritto come morto, ma come voi potete vedere, io sono vivo!’
Prima di tutto voglio informare il lettore che a compiere il presunto viaggio all'inferno  è stato un certo personaggio che vive in Birmania. In questo paese il buddismo è praticato dall'89 per cento della popolazione, mentre il cristianesimo soltanto da una minoranza.

Il buddismo in Birmania è religione di Stato ed il cristianesimo è accolto soltanto in piccole organizzazioni che hanno come scopo aiuti umanitari. C'è espresso divieto tuttavia di introdurre la religione cristiana con propaganda e materiale religioso. Le audiocassette del monaco sono quindi vietate perchè considerate propaganda religiosa del cristianesimo dallo Stato Birmano. Il buddhismo statale birmano non reprime soltanto la religione cristiana, ma anche quella musulmana composta dal 4 per cento della popolazione.
In un clima di intolleranza verso le religioni non di stato, non è così incredibile che per cercare consenso qualcuno si inventi una storia miracolistica come quella avvenuta al monaco.
OItretutto la storia sopra riportata contiene un evidente bugia :
Il monaco sostiene di non sapere cosa fosse l'inferno finchè non ci si è ritrovato, eppure il suo nome finisce in Paulu che è un chiaro riferimento a San Paolo. Se veramente la sua famiglia era estranea al cristianesimo, come mai una particella del suo nome fa riferimento ad un nome cristiano ?
A divulgare la notizia poi è guarda caso l'Asian Minorities Outreach , ovvero un'agenzia che si occupa delle minoranze religiose in Asia, specie quella cristiana. Un agenzia che ha tutto l'interesse quindi a propagandare per vera quella che si delinea un'autentica fiaba tipica del carattere leggendario cristiano ben conosciuto fatto di resurrezione, inferno, fiumi e laghi infernali derivanti dalla scolastica e dal mondo mitico dell'antica grecia. Un mondo sotterraneo, quello dei fiumi infernali infatti che non è affatto cristiano, ma della Grecia antica. Anche la simbologia del Leone e dei serpenti non è di origine cristiana, ma di origine più antica essendo simboli cari all'egitto il primo e sia all'egitto che all'antica Roma il secondo. Il serpente lo possiamo ritrovare nelle tombe romane che rappresentano i defunti, i cosiddetti Laries o Lari.

Il cristianesimo prende a prestito dalle altre religioni occidentali e mediorientali determinati simboli che già abitavano quegli al di là immaginari. Il problema è che, come riporta la propaganda dell'ex monaco buddhista birmano, lo fa ancora oggi.
Oltretutto il riferimento al personaggio biblico di Golia, chiamato nel suo resoconto Goliath, lo fa si appartenente al cristianesimo, ma a quello che non separa il vecchio testamento da quello nuovo. Insomma il nostro monaco si è convertito, non al cattolicesimo, ma a qualche altra confessione cristiana di moda da quelle parti : la chiesa metodista. Ovvero ad una chiesa protestante evangelica che prende anche l'antico testamento come per oro colato, pur essendo appartenente alla tradizione ebraica. Insomma siamo di fronte ad un monaco buddista metodista e israelita. Un sincretismo di almeno tre religioni di cui, soltanto la prima rinunciataria.
E' fin troppo chiaro il perchè Buddha, personaggio la cui esistenza storica effettiva è ancora tutta da dimostrare oltretutto, si trova all'inferno. Nel linguaggio interreligioso è una chiara dichiarazione di guerra. E' come dire ai buddisti birmani : preparatevi a ricevere le nostre angherie, perchè abbiamo messo il vostro Buddha all'inferno ! Se l'obiettivo dei cristiani in quelle terre era aprirsi una strada per farsi accogliere dallo stato birmano intollerante, una dichiarazione di guerra non mi sembra propriamente la strada più consona.
Che poi anche in Italia si usi questa autentica favoletta per distogliere tutti gli aspiranti buddisti a considerare come unica e vera la religione cristiana, questa è un ulteriore propaganda bieca che a mio avviso è anche offensiva per tutti coloro che vogliono scegliere liberamente a quale religione aderire.