martedì 10 novembre 2015

NON TI PAGO

Il valore del denaro é direttamente proporzionale al valore civile di una società. La corruzione ed il pressappochismo in questo paese ha fatto sì da rendere effimero il secondo vanificando il primo.
Se il denaro manca o viene a mancare state pur certi che a monte di tale mancanza c'è un atto speculativo : qualcuno mangia senza produrre. Esatto ! Il denaro vero deve corrispondere ad un beneficio reale offerto.
Se dietro il denaro c'è il vuoto il beneficio se ne va a farsi friggere.
Un altro fenomeno inquietante di un sistema malato come lo é il nostro sono i mancati pagamenti a cascata. L'economista sa che ogni sistema economico si fonda sullo scambio tra servizio e moneta, e quando al servizio non viene corrisposta moneta lo scambio va a farsi benedire diventando un sistema perverso dove nessuno paga più nessuno.
Nella storia abbiamo numerosi esempi di economie fondate sulla schiavitù e sul latifondismo. Quelle economie del passato ci suggeriscono che anche nel presente c'è un vero e proprio sfruttamento dell'offerta.
Tuttavia c'è una profonda differenza rispetto al passato : prima lo sfruttatore e lo speculatore era ben individuabile in una classe proprietaria, oggi l'attore speculativo non ha necessariamente classe d'appartenenza e puoi trovare ladri e truffatori anche dal fornaio.
La mentalità idiota della speculazione e della frode é un modello sociale perverso, presente a tutti i livelli e gode dell'evanescenza legale.
Andando avanti con il non ti pago generalizzato potremmo a lungo termine promuovere una società del baratto. Intanto vi è un economia del rimando : ossia denaro promesso invece che elargito per tempo, o addirittura palesemente negato per sempre.
Il denaro perde molto del suo valore anche quando viene pagato in ritardo. Il ritardo é un fenomeno molto deleterio per l'economia generale perché ha un effetto paralizzante dei servizi.
É come se al nostro organismo facciamo mancare delle vitamine, e così iniziano i deficit più o meno gravi.
Intanto i furbetti, che godendo di grandi e piccole speculazioni, si mostrano del tutto indifferenti al fatto compiuto del degrado economico generale ed anzi parlano o si affidano alle false propagande della ripresa, che altro non sono che ennesimo fumo negli occhi per continuare a speculare indisturbati.

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