Esisteva a Roma un ponte gigante alto 30 metri, che ne contava almeno una ventina di spessore.
Un bel giorno il Barberini incontrò una strega che gli disse : questo ponte è grande e tanto è grande e tanto è fatato, e chi lo cercherà non lo troverà !
Così da allora quella gigantesca e monumentale opera costruita dagli antichi romani come punto importante di snodo degli acquedotti, iniziò a prendere lo strano vizio di scomparire.
Gli abitanti della vicina Poli che erano soliti passare di la, non poche volte si smarrivano perché non trovavano più il solito percorso.
E siccome l'incantesimo dura ancora oggi, il ponte venne abbandonato e dimenticato. Nel romanticismo gli facevano visita soltanto gli artisti ed i nobili del Grand Tour . Per cui ne abbiamo qualche dipinto che lo ritrae nello stato in cui versava ancora nell'800.
Eccolo qui infatti ritratto in un opera dell'artista Franz Pforr che trall'altro morì di tubercolosi proprio durante il suo soggiorno laziale alla tenera età di 24 anni. Che ritrarre il ponte fatato si fosse forse rivelato fatale ?
Chissà che la tubercolosi non l'abbia contratta dalle acque che vi scorrevano sotto gli archi, così come vediamo nel dipinto.
Ad ogni modo il ponte si presenta ancora abbandonato ed isolato, di non facile raggiungimento. Non è chiaramente indicato sulla via polense e se qualcuno ha pazienza può però ben individuarlo su google maps sul lato destro della stessa ben prima di arrivare a Poli.
Se poi sognasse anche di raggiungerlo dovrò avvisarlo del fatto che non sempre ci si riesce e non senza fatica. Sfidando infatti alberature e un non agevole pendio ci si ritrova nella valle dove è ubicato.
E chissà che lo spirito della strega che lo abita non si diverta a farlo scomparire proprio quando siete andati lì a cercarlo.
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