L'incredibile episodio è narrato nel capitolo 2 del libro del profeta.
Per comprendere il capitolo 2 bisogna però far riferimento al capitolo 1 il quale a nostro avviso contiene già della superstizione. Infatti Giona viene buttato in mare perché l'equipaggio e Giona stesso ritengono la causa scatenante della terribile tempesta la disobbedienza a Dio del profeta Ebreo.
Insomma è Giona che porta Jella su quella nave e quindi, gettando in mare Giona la tempesta finirebbe di infuriare. Non sappiamo se la tempesta si calmò effettivamente, non abbiamo certo la situazione meteo di quella terribile giornata.
Intanto l'evento vero o leggendario che fosse è riportato ad esempio in questo bel dipinto rinvenuto nelle catacombe.
La situazione meteo ci manca, ma la seguente frase ci sembra molto delucidativa : il mare placò la sua furia. [16]Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti.
Intanto l'evento vero o leggendario che fosse è riportato ad esempio in questo bel dipinto rinvenuto nelle catacombe.
La situazione meteo ci manca, ma la seguente frase ci sembra molto delucidativa : il mare placò la sua furia. [16]Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti.
In questa frase è presente la consuetudine molto "triviale" della pratica del sacrificio a Dio. Troviamo ancora conferma di una mentalità superstiziosa fatta di sfortuna e sacrificio, di mala sorte e di ingraziamento, a seconda se si incontra o meno il favore di Dio.
Il secondo capitolo inizia con una strana coincidenza scritturale che ne denota e ne sottolinea il carattere leggendario. Giona infatti gettatosi in mare rimane nella bocca del pesce per tre notti e tre giorni, esattamente il tempo della resurrezione che interessò un altro personaggio a venire.
Eppure, anche se sembrerà incredibile, essere inghiottito da un grosso pesce e sopravviverne non è una cosa così inammissibile.
Senza contare che il fatto potrebbe essere realmente accaduto dunque e, che ciò non confermi per forza la natura miracolistica, ma soltanto ciò che verosimilmente può accadere a tutti gli effetti in natura ( nonché in scienza )
Insomma, ci vuole poco all'uomo mistico e superstizioso per trasformare un evento incredibile in miracolo e leggenda.
Incredibile perchè evidentemente agli occhi di quell'uomo antico, sopravvivere ad un evento del genere poteva appunto sembrare un miracolo.
Eppure lo stesso miracolo è accaduto nel 1891 a James Bartley il quale cadde in mare da una baleniera intenta a catturare un grosso capodoglio.
Il capodoglio a differenza della balena infatti ha un esofago espandibile e può inghiottire pesci e molluschi ben più grandi di un uomo.
Bartley tuttavia non fu rispescato tre giorni dopo, ma soltanto dopo alcune ore. Il che costituisce una grossa differenza con il fatto biblico.
Ritrovato nello stomaco del grande cetaceo Bartley non rimase incolume. Perse la vista per sempre, mentre la sua epidermide ne rimase depigmentata.
Ed era stato all'interno del cetaceo soltanto alcune ore. Se fosse rimasto tre giorni sarebbe stato digerito.
Altro dato fondamentale, Bartley una volta inghiottito perse coscienza, mentre Giona addirittura prega il Signore di essere perdonato e salvato.
Non bisogna dimenticare che anche la vicenda di Bartley è ammantata di leggenda e non si ha testimonianza che sia accaduta realmente. Tuttavia appare molto più coerente rispetto a ciò che si è scritto nel libro di Giona.
Inoltre Bartley fu ripescato insieme al capodoglio e poi rinvenuto all'interno del suo stomaco quando l'animale fu sezionato nelle sue membra. Giona invece viene letteralmente RIGETTATO dal grosso pesce sulla banchisa : E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto.
Sinceramente non so se anche i capodogli vomitano, e se per di più lo fanno sulla banchisa rischiando di rimanere fatalmente arenati.
Il secondo capitolo inizia con una strana coincidenza scritturale che ne denota e ne sottolinea il carattere leggendario. Giona infatti gettatosi in mare rimane nella bocca del pesce per tre notti e tre giorni, esattamente il tempo della resurrezione che interessò un altro personaggio a venire.
Eppure, anche se sembrerà incredibile, essere inghiottito da un grosso pesce e sopravviverne non è una cosa così inammissibile.
Senza contare che il fatto potrebbe essere realmente accaduto dunque e, che ciò non confermi per forza la natura miracolistica, ma soltanto ciò che verosimilmente può accadere a tutti gli effetti in natura ( nonché in scienza )
Insomma, ci vuole poco all'uomo mistico e superstizioso per trasformare un evento incredibile in miracolo e leggenda.
Incredibile perchè evidentemente agli occhi di quell'uomo antico, sopravvivere ad un evento del genere poteva appunto sembrare un miracolo.
Eppure lo stesso miracolo è accaduto nel 1891 a James Bartley il quale cadde in mare da una baleniera intenta a catturare un grosso capodoglio.
Il capodoglio a differenza della balena infatti ha un esofago espandibile e può inghiottire pesci e molluschi ben più grandi di un uomo.
Bartley tuttavia non fu rispescato tre giorni dopo, ma soltanto dopo alcune ore. Il che costituisce una grossa differenza con il fatto biblico.
Ritrovato nello stomaco del grande cetaceo Bartley non rimase incolume. Perse la vista per sempre, mentre la sua epidermide ne rimase depigmentata.
Ed era stato all'interno del cetaceo soltanto alcune ore. Se fosse rimasto tre giorni sarebbe stato digerito.
Altro dato fondamentale, Bartley una volta inghiottito perse coscienza, mentre Giona addirittura prega il Signore di essere perdonato e salvato.
Non bisogna dimenticare che anche la vicenda di Bartley è ammantata di leggenda e non si ha testimonianza che sia accaduta realmente. Tuttavia appare molto più coerente rispetto a ciò che si è scritto nel libro di Giona.
Inoltre Bartley fu ripescato insieme al capodoglio e poi rinvenuto all'interno del suo stomaco quando l'animale fu sezionato nelle sue membra. Giona invece viene letteralmente RIGETTATO dal grosso pesce sulla banchisa : E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto.
Sinceramente non so se anche i capodogli vomitano, e se per di più lo fanno sulla banchisa rischiando di rimanere fatalmente arenati.
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