Dopo aver affrontato l'argomento sulle persone "tossiche" e sul disturbo Borderline, la dottoressa Eleonora Salustri ci descrive il disturbo narcisistico di personalità analizzando in modo specifico il ruolo patologico che il narcisista si trova ad avere nella relazione di coppia.
“Aveva espresso un pazzo desiderio: che potesse lui rimanere giovane, e il ritratto invecchiare; la sua bellezza restare intatta, e il viso dipinto sulla tela portare il peso delle sue passioni e dei suoi peccati. [...] Pareva mostruoso persino pensarci.”
Oscar Wilde – Il ritratto di Dorian Gray
Se è vero che il disturbo colpisce una bassa percentuale di popolazione, pari al 2%, è pur vero che, negli ultimi tempi, questa sta aumentando vertiginosamente.
Dal mito di Narciso nasce il concetto di narcisista atto a definire tutte quelle persone in un certo senso innamorate di sé stesse, e poco attente agli altri.
Nella quarta edizione del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il narcisismo è collocato tra i disturbi di personalità del gruppo B, e può avere livelli di gravità diversi: si parte da un livello relativamente “tollerabile”, caratterizzato solamente da un grande amore verso se stessi, fino ad un livello patologico in cui l’altro non viene per niente considerato.
L’individuo avente il disturbo narcisistico di personalità, tende ad essere superiore, ad avere un eccessiva ammirazione e considerazione di sé e, di conseguenza, sarà incapace di provare empatia verso altre persone, di capire che anche gli altri hanno desideri, sentimenti e necessità.
Crede che le sue esigenze vengano prima di ogni altra cosa e che il suo modo di vedere le cose sia l’unico giusto universalmente, mostrando indifferenza rispetto al punto di vista altrui ed incapacità nel coglierlo.
Manifesta, quindi, una forma di egoismo profondo di cui però non è consapevole ma le cui conseguenze produrranno, nello stesso, sofferenza, disagio sociale e difficoltà sia relazionali che affettive.
Tale patologia è caratterizzata da una particolare percezione di sé del soggetto definita “Sé grandioso”: un sentimento talmente esagerato della propria importanza e idealizzazione del proprio sé che porta a difficoltà di coinvolgimento affettivo.
I narcisisti, anche quando hanno la sensazione di avere tutto ciò che desiderano (successo, amore, soldi, ecc.) si sentono costantemente insoddisfatti e attraversano fasi depressive cui non sanno dare una spiegazione.
Anche la riuscita professionale della persona colpita da DNP è frutto di solito (come quasi tutto nella loro vita) di manipolazione e di seduzione strumentale. Il successo sociale, professionale o finanziario, se c’è, nasce dal suo bisogno di conferme sociali, di consenso, di popolarità; come tale, affondando le radici in un bisogno che può strutturarsi come dipendenza, il suo successo sfocia spesso in catastrofiche rovine e in clamorose smentite.
È loro abitudine esagerare le proprie capacità, apparendo spesso presuntuosi. Credono di essere speciali, superiori, di dover essere soddisfatti in ogni loro richiesta e di avere diritto ad un trattamento speciale in qualsiasi situazione: ad esempio pretendono di evitare di fare la fila e di essere subito serviti da commessi e camerieri; in caso contrario si infastidiscono se devono rispettare attese o regole condivise.
Se l’ “altro” riconosce il loro stato di persone speciali allora verrà idealizzato come persona degna di ricevere la loro compagnia.
In caso contrario reagiranno con rabbia, risultando incapaci di mettersi in discussione e accettare le critiche.
Viene naturale capire quanto possano essere compromessi i loro rapporti con il mondo esterno.
Le relazioni interpersonali sono, infatti, tipicamente compromesse e fallimentari a causa di problemi derivanti dalle eccessive pretese, dalla necessità di ammirazione e dal relativo disinteresse per la sensibilità degli altri.
Gli individui narcisistici sono spesso invidiosi degli altri, o credono che gli altri siano invidiosi di loro. Tendono a vedere gli altri in chiave competitiva e a lottare per stabilire e mantenere una posizione di supremazia.
Scelgono generalmente partner deboli e sottomessi, che li ammirano e li fanno sentire importanti. Dopo un po’ di tempo, però, si annoiano, si sentono insoddisfatti e vanno alla ricerca di nuovi flirt, volti a stimolarli nuovamente, oppure tentano di trasformare il/la partner, manipolandoli a loro piacimento.
Anche in amore vivono con un costante senso di competizione e il gusto che traggono dalla relazione e principalmente quello di conquista della “preda”.
Vivono le relazioni sessuali con forte ansia da prestazione, il che talvolta li rende vittima di disfunzioni sessuali, che per loro costituiscono una tragedia.
È nostro interesse, con il presente articolo, approfondire come si comporta il soggetto narcisista all’interno di una coppia.
Come detto all’inizio, oggi la percentuale di individui con il disturbo narcisistico di personalità sta crescendo quindi c’è più probabilità che una persona si trovi ad iniziare una relazione con uno di loro.
Le cause per cui una donna decide di avere una storia con un uomo con DNP sono molte: sono tante quelle che hanno avuto in passato storie di abusi non elaborate in terapia e tenderanno quindi ad entrare in un vortice senza uscita nel quale si sentiranno sempre più umiliate e non reagiranno perché credono sia giusto così.
C’ è però anche una consistente quantità formata da quelle donne che vedono l’uomo con DNP come uno che sta chiedendo aiuto per essere salvato.
La realtà è che nessuno sta chiedendo loro un aiuto, il narcisista non vuole essere cambiato, né tantomeno salvato.
Anzi, la donna che cerca di aiutare tale individuo, viene considerata come una delle prede più cercate: più “salvatrici” conquista, più aumenta la sua autostima.
Vogliamo ricordare che l’unica persona che per lui conta veramente è sé stesso, solamente sé stesso.
Gli altri (soprattutto le donne) sono soltanto oggetti da manipolare, usare, esibire oppure sono schermi su cui proiettare e scaricare (spesso con violenza)la propria rabbia radicale e il proprio profondo disprezzo nei confronti della donna.
Come suggerisce la stessa mitologia greca, la donna di Narciso, che non a caso si chiamava Eco, finisce con essere la pietrificata ripetitrice delle parole altrui, totalmente svuotata di carne e di anima.
Concludiamo, pertanto, raccomandando di non approfondire una relazione solamente pensando “Io posso salvarlo”, la persona con DNP riesce a svuotarvi nell’anima, spingendovi fino in fondo verso l’abisso.
Non sostituitevi alla figura del terapeuta ma cercate di essere un punto di incontro tra questo e l’individuo con DNP.
Naturalmente, la stessa cosa vale per un uomo che si trova ad avere rapporti con una donna con DNP, se si è parlato di più della donna è perché il disturbo colpisce prevalentemente l’uomo.
Infine, un aiuto su come riconoscere una persona con disturbo narcisistico di personalità.
La diagnosi secondo il criterio DSM IV richiede che almeno cinque dei seguenti sintomi siano presenti in modo tale da formare un pattern pervasivo, cioè che rimane tendenzialmente costante in situazioni e relazioni diverse:
- Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza
- È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale
- Crede di essere "speciale" e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza e/o essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto
- Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore
- Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative
- Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso
- È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri
- Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei
- Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo sia)
Dott.sa Eleonora Salustri
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