lunedì 30 marzo 2015

IL PARADISO TERRESTRE

Quando penso alla valle dell'Eden da buon razionalista, non posso fare a meno che sorridere riguardo questa antica idea-impostura. Un luogo promesso in cui non esistono nè dolore, nè morte, nè tristezza.
Un luogo immaginario che sa troppo di isola che non c'è, e assomiglia troppo al non-luogo greco, quello denominato come utopia.
Che strano che proprio nella stessa grecia antica ad esempio Eraclito amava sostenere che anche nel più pacifico e silenzioso dei boschi si svolge una guerra. Il bosco è un luogo di pace solo in apparenza, basta pernottarvi un giorno ed una notte per accorgersi che non è così.
Insomma, all'occhio del buon osservatore di nome Eraclito, appare chiaro che nulla in natura può rimanere in pace o nella stessa condizione, se non per un tempo limitato.
Non a caso Eraclito è lo stesso filosofo del PANTA REI, del tutto scorre e dei piedi che non possono immergersi due volte nello stesso fiume.
Eppure altri filosofi non la pensavano così : Parmenide e Zenone sostenevano il concetto di immanenza e di eternità.
L'eterno in quanto tale è immobile e non è soggetto a cambiamenti, ne a movimenti. Ma osservando tutto ciò che esiste in natura, non troviamo nulla che corrisponda a questa idea dell'eternità.
I filosofi greci "naturalisti", ossia osservatori della natura, erano abbastanza scettici nei confronti delle idee astratte e paradossali coniate da questi altri pensatori.
Forse non avevano avuto tutti i torti se avevano scelto di guardare tutta la realtà dal punto di vista della natura.
Ovviamente, essendo osservatori naturalisti, non potevano condividere l'idea che il cielo fosse una dimensione superiore abitata da esseri superiori come lo potevano essere gli idoli.
Filosofi come Anassagora osservando il cielo stellato nelle antiche notti greche, aveva azzeccato alcune realtà astronomiche che saranno poi confermate dalla scienza moderna.
Nonostante egli ed altri come lui, avessero capito che il cielo non è il posto degli Dei, come le profondità della terra non potevano essere il posto dei demoni, per gli ateniesi era blasfemo chiunque avesse osato sostenere che gli dei non esistono.
Le condanne a morte per blasfemia non mancavano nell'antica Grecia, e non erano di sapore molto diverso da quello che compirà l'inquisizione cattolica più tardi.
E' ovvio quindi che la valle dell'eden non poteva provenire certo da pensieri che preferivano scrivere libri come il DE RERUM NATURA.
Non poteva essere ne un Anassagora, nè un Eraclito a far nascere l'idea di un luogo eterno e mistico sulla terra.
E' forse questa la novità della valle dell'Eden, essere un paradiso in terra. Chi non vorrebbe un luogo come quello in cui non c'è né tribolazione nè morte ?
E siccome il luogo non esiste in nessun presente, chi lo ha inventato si è curato bene di farlo esistere in un mitico passato terrestre. In questo modo, collocandolo in un passato non verificabile, quale uomo antico avrebbe potuto portare le prove della sua inesistenza ?
L'uomo antico forse no, ma l'uomo moderno, il quale ha saputo bene dalla scienza, quale può essere stato in realtà il passato dell'uomo e del nostro pianeta, non può credere nella valle dell'Eden.
Non può credere nemmeno che ci sia stato un Dio che ha ricattato la prima coppia della storia umana, rivolgendosi ad Adamo.
Se farai questo ti sarà tolto quest'altro : ossia l'isola che non c'è.
Il punto è che questo assurdo dialogo tra l'uomo e Dio non c'è mai stato, e al suo posto c'è stato l'uomo nato dalla terra ( e non dalla polvere ). L'uomo che è nato proprio come tutte le altre specie viventi, partorito dal pianeta attraverso un lunghissimo processo evolutivo durato milioni di anni.
E se c'è una cosa che l'uomo deve rispettare per rispettare anche se stesso, quella cosa è proprio la terra che l'ha partorito, ovvero la natura, che oltretutto l'uomo sta distruggendo ( si legga LA SESTA ESTINZIONE di Elisbhet Kolbert ).
E se l'albero da cui non mangiare il frutto proibito non fosse altro che il lucro a tutti i costi, quella favola edenitica, in un certo senso rischierebbe di avere ragione o quanto meno di aver colto almeno il punto ambientalista della questione.
Semmai per noi l'unico frutto proibito da non mangiare non sarebbe quindi una mela data dal serpente, ma la mela avvelenata dal serpente per ottemperare i suoi loschi affari. Ad esempio una mela che nasce vicino un campo di rifiuti tossici industriali interrati.
Ecco, mentre le religioni continuano l'impostura della salvezza che magicamente ci arriverà dall'alto di un entità superiore, e che probabilmente non verrà, noi rimaniamo immobili ad assistere alla distruzione della valle, che non sarà perfetta come quella edenitica, ma almeno ci dava da vivere e da mangiare in modo sano.
Qui non serve nessuna salvezza e nessuna punizione divina a farci capire quanto stiamo sbagliando nei nostri stessi confronti, serve solo un intelligente presa di coscienza di ciò che siamo : uomini naturali strettamente legati alla nostra madre terra senza la quale non potremmo vivere.
E altro che vita eterna, qui non ci garantiremo nemmeno la vita normale.
Quando leggo quel passo evangelico in cui Dio ci trarrà fuori dalle tombe non posso che pensare all'autore come colui che ha scoperto in anticipo la trama del film ZOMBIE.
Prima di diventare morti che camminano in una terra invivibile forse dovremmo smetterla di credere nelle varie imposture che l'uomo ha inventato per ingannare gli uomini, ed iniziare a prendere coscienza di quanto è importante la natura : infinitamente più delle imposture.
Ma forse ce ne renderemo conto tardi, quando nella nostra mano ci troveremo un biglietto da cento e l'ultima mela esistente sulla terra.
Forse continueremo stupidamente a preferire il biglietto da cento e lasceremo estinguere la mela, perché l'uomo in fondo ha alle spalle secoli di stupidità. E' più probabile che il suo cinismo ci porti verso l'estinzione di massa che non verso la salvaguardia del pianeta.
A quel punto anche la terra come luogo normale apparirà un utopia, perché da quell'inferno che stiamo creando non si torna indietro.

Sognavamo così stupidamente il paradiso terrestre e ci ritrovammo una terra infernale !











mercoledì 25 marzo 2015

I DIECI EMENDAMENTI

Scelsi gli idoli e gli dei d'ogni sorta perché grazie all'idolatria potei giustificare la guerra sotto il tuo buon nome.

Oh se lo pronunciai, perché il nominarti mi é utile ad ottenere i più biechi scopi.


Servirà pure un giorno della settimana per occuparsi di idolatria

Finché erano giovani li ho onorati, ma poi li ho scaricati e gli ho insultati per via della loro fragile vecchiezza. E non ho avuto né pietà ne amore per le loro malattie mentali e fisiche.

ogni giorno che passa uccido un essere vivente e non passa giorno che non l'abbia fatto anche quando ho creduto il contrario, se non fu la spada furono sens'altro le mie parole o le mie scelte.
E tanto é più facile uccidere quanto più lo si nasconde dietro una miriade di buoni propositi assolutamente necessari ed irrimandabili.

Una donna non basta a soddisfare i propri desideri. Ce ne vogliono mille, e suprema delizia é poter conquistare la donna di un altro profittando di qualche mancanza o inadempienza del legittimo marito.

Farsi ricchi con la stupidità degli altri, profittando della comune tendenza che ha il popolino per i vizi umani più noti.

Tutto quanto finora enunciato non è forse merito dell'impostura? Apparire angeli per agire indisturbati come fanno i demoni.

Non vivo se non per desiderare la roba è la donna altrui.

Per questo mi faccio chiamare onorevole e sono invitato alle cene dei più illustri e morali cardinali, ed i capi di stato, ed i dirigenti dei più grandi traffici mondiali che sputano sul sangue della povertà e delle catastrofi ambientali, non mi hanno mai rinfacciato di non essere come la morale vuole, semmai mi hanno lodato per come so apparir un essere morale. Del resto anche loro fanno lo stesso.

E l'uomo davvero onesto é un uomo scomodo ed indesiderato, Dio non voglia che io lo sia o che  lo diventi.

Dio é con me e non lo vorrà!

Io non lo diventerò, e vedrete che proprio per questa mia dote mi faranno Santo!