martedì 29 dicembre 2015

QUANDO IL DIAVOLO NON C'ENTRA

L'ignoranza apre le porte alla superstizione, ovvero a quelle spiegazioni indimostrate ed indimostrabili che chiamano in causa le presenze immateriali come responsabili di un male fisico o psichico.
E anche quando si parla di male psichico bisogna essere prudenti perché anche qui, pur rimanendo nell'ambito della psicologia si rischia di cadere nella superstizione e di essere lontani dal metodo scientifico.
Non esiste malattia psichica che non sia anche organica, ossia neurologica.
Spesso la psicanalisi ha preso le sembianze triviali di una pseudoscienza fatta di luoghi comuni e di teorie strampalate che nulla hanno a che fare con la scienza.
Questo accade sempre quando l'uomo nn trova la causa certa di un malessere, accade cioè che cada nel tranello della superstizione, poco importa se sia metafisica o assurde teorie pseudoscientifiche.
Uomini come Tourette sono giunti a illuminare sulla vera causa di quelli che venivano semplicemente etichettati come indemoniati.
Ma nel 2015 ci sono ancora persone che credono alla possessione diabolica partendo dagli strani sintomi contorcenti di questa sindrome, e chissà quanti adolescenti finiranno dall'esorcista prima di giungere dal medico.
La maggior parte dei genitori in un paese poco o male informato, affetto di bassa scolarizzazione é fortemente incline a imboccare la strada sbagliata, considerando le cause più assurde e più lontane dalla vera origine del disagio. Il risultato sarà spesso la cronicizzazione di una patologia che poteva essere stroncata sul nascere.

martedì 22 dicembre 2015

OLIO MALOCCHIO PREZZEMOLO E FINOCCHIO


Istruzioni per togliere il malocchio :
Prendete un piatto fondo e riempitelo di acqua. Poi prendete dell'olio extravergine d'oliva una fetta di pane ed uno spicchio d'aglio.
Mettete il pane sopra una candela accesa e fatelo oscillare per un Po sulla fiamma.
Tagliate lo spicchio d'aglio a metà facendo attenzione che siano esatte.
Poi prendete un contagocce e riempite una tazzina di caffè d'olio.
Preparate un secondo piatto piano con del prezzemolo, e affianco ponete del finocchio a spicchi. Prendete del sale e mettetene un poco nel piatto piano.
Ora versate un Po d'olio nel piatto piano dove avete messo del sale.
Bene, é tutto pronto per capire se avete il malocchio.
Prelevate con il contagocce un poco d'olio dalla tazzina di caffè e dite per tre volte : occhio al malocchio al prezzemolo e al finocchio! Tre volte mi raccomando !
Se nessuno spirito maligno ha portato via il prezzemolo ed il finocchio potete proseguire nel rito.
Ora ripetete per tre volte : pane e aglio se avrò un guaglio !
Se nessuno spirito maligno ha rubato pane e aglio potete proseguire il rito.
Ecco, ora potete far cadere una goccia d'olio nel piatto dal vostro contagocce. Se la goccia rimane integra potete buttare tutto nel secchio, ma se la goccia si dovesse rompere fateve 'na bruschetta e un cazzimperio e Nun ce pensate chiu !


domenica 20 dicembre 2015

CREDENTI E NON

Siamo un paese di creduloni : Quante probabilità avete di finire in una setta? Credete all'apocalisse e alla fine dei tempi? Siete mai andati da maghi, stregoni o guaritori?
Uno specchio che si rompe porta 7 anni di iella?
Se alla prima domanda avete risposto nessuna è alle seguenti di si, siete dei creduloni !

venerdì 18 dicembre 2015

SPETTRI E MOSCHE ESPLOSE DEI CERCHI NEL GRANO

Spiritismo fotografico e mosche al micro onde per prepararci un piatto delizioso composto da due sensazionali leggende paranormali.
La prima nasce sul finire dell'800 insieme alla nascita della fotografia quando il fotografo William Muller utilizzando 2 volte la stessa lastra si accorse che nella foto compariva sbiadito e alle spalle del soggetto fotografato, suo cugino defunto.
Sembrava proprio il fantasma di suo cugino e pensò di dare origine allo spiritismo fotografico.
Anche Conan Doyle ci casco' con tutte le scarpe.
Il fotografo William hope, altro imbroglione della stessa specie immortalo' lo scrittore con alle spalle la sorella defunta. In realtà si trattava di un trucco, ma ciò non bastò a Doyle per farlo desistere sulla vera autenticità della foto.
Sicuramente lo spiritismo fotografico é così affascinante da restar ancora oggi l'elemento probante l'esistenza dei fantasmi.
Eppure una foto da me scattata a Fumone mostra un volto che ricorda papà Celestino V. Qui non ho usato nessun trucco, tuttavia é possibile che la luce si combini in quei modi da farci apparire un volto umano, così come può avvenire nelle nuvole. Allora siamo noi ed il nostro cervello a ricomporre quel volto, e ciò non significa una reale presenza di una qualche entità.

La seconda leggenda é più vicina a noi ed é legata ai cerchi nel grano. Le riviste del mistero e le trasmissioni tv non fanno altro che riportare l'esempio delle mosche esplose trovate sul grano come elemento probante l'energia aliena responsabile del complicato disegno campestre.
Eppure se mettiamo una mosca nel micronde vediamo che essa muore poverina, ma nn eslode.
Qual'è allora la vera causa che fa esplodere le mosche in natura ?
É un fungo : si chiama emphthomora muscae é ha proprio la caratteristica di gonfiare il corpo della mosca colpita a morte fino a farlo esplodere, con tanto di spruzzo infestante delle spore che immancabilmente infettano altre mosche.



sabato 28 novembre 2015

FEMMINICIDIO : ORA ANALIZZIAMO LA CONTROPARTE

Non sto qui a promuovere inutili sessismi da nessuna delle due parti. Proprio per cercare di restituire un quadro completo del problema, non possiamo mettere da parte quei fattori negativi anche della parte femminile.
Non stiamo qui a colpevolizzare la vittima, sarebbe gretto e stupido, ma soprattutto falso.
La vittima, l'assassinata é giustificata da ogni responsabilità per il fatto di essere stata assassinata. Colpevolizzarla sarebbe come infierire ancora, mentre considerarne le corresponsabilità ammettendo che davvero ci fossero, sarebbe come affrontare un processo approfittando del fatto che l'avversario é stato fisicamente eliminato. Insomma, questo luogo comune di colpevolizzare la vittima messo sotto la lente appare sempre inappropriato se non di cattivo gusto. In genere i carnefici amano profittare poi della sindrome di Stoccolma.
Più che ricercare le corresponsabilità, bisognerebbe analizzare invece quei fattori destabilizzanti che favoriscono lo scaturire del Femminicidio.
Innanzitutto l'educazione all'intelligenza sentimentale che andata a farsi friggere.
Un altro deficit predisponente credo di averlo individuato in una legge matrimoniale sessista. Se per tutelare la donna si annienta economicamente il marito, poi non ci stupiamo se molti mariti perdono la testa. Non sto qui a giustificarlo o a difenderli, ma é lampante che questo attentato economico può sfociare in tragedia.
Non é un tabù nemmeno che alcune donne ne approfittano impugnando il fattore economico come arma in caso di litigio coniugale. Cambiando  la legge senza eliminare certo la tutela della donna, ma soltanto tenendo presente anche i diritti economici dell'Expo marito, si renderebbero meno traumatiche le separazioni.
Certo questo non basterebbe a eliminare in modo assoluto il Femminicidio, ma ridurrebye comunque il numero dei casi. Si farebbe prevenzione almeno su una parte del problema.
Il resto lo farebbe una giustizia più celere e accogliente delle denunce, e a lungo termine una buona educazione relazionale e sentimentale nelle scuole.
Il perché nessuno si muove su questo piano si spiega in un potere che sa solo strumentalizzare il problema senza davvero intervenire, perché é chiaro che al potere fanno comodo le relazioni patologiche all'insegna dell'oggettificazione dei sessi, il potere é infatti nemico dei buoni sentimenti affettivi. Non vuole certo tornare alla famiglia sentimentale, gli rende molto di più la famiglia del censo instabile.

venerdì 27 novembre 2015

UN ANALISI SUL FEMMINICIDIO

Non mi stancherò mai di dire che dietro all'inquietante fenomeno del femminicidio c'è una società imbarbarita e piegata alle logiche perverse, violente, disumane e destabilizzanti del sistema in cui viviamo.
L'oggettificazione di relazioni non più fondate su valori affettivi, bensì possessivi, lo sminuire la relazione di coppia al mero possesso come unico vero valore fondante.
Non é più una moglie, ma un bene di cui essere brutalmente gelosi fino alla distruzione eliminazione del bene posseduto, qualora tale possesso inizia a vacillare.
Il carnefice vive la perdita di questo bene come un affronto alla sua proprietà, come una detrazione indebita. Convinto che una parte della sua proprietà vada in fumo per sempre, si sente depauperato come se avesse perso la casa, il lavoro o quant'altro.
E tutto questo è tuttavia drammaticamente vero in una società nella quale l'uomo ha veramente molto da perdere insieme ad una donna che se ne va e lo tradisce.
Ma non si può nemmeno pretendere di ridurre soltanto a questo il fenomeno che ha invece mille altre motivazioni altrettanto reali e drammatiche.
Ad esempio esistono casi di violenza gratuita fine a se stessa che rivelano la mostruosità altamente disumana e barbara del carnefice che ha agito puramente nel segno di questa sua orribile natura.
C'è da chiedersi come può un uomo ridursi a tanta mostruosità disumana e c'è anche da rispondersi che lo può eccome visto che accade e continua ad accadere.
Sono mostruosità che vanno ben oltre il sadismo ed il piacere provato nel distruggere l'altro.
Poiché la materia é puerile siamo qui costretti a descrivere cose puerili.
É chiaro che questa mostruosità agisce in segno di trionfo, di annientamento, di cancellazione dell'altro per cui non si tratta di semplice femminicidio ma di efferatezza criminale molto elevata. Crimini simili si annoverano soltanto in quei delitti compiuti contro l'umanità.
In cuor mio penso che nessuna donna, nemmeno la più bisbetica, megera o traditrice meriti tanta violenza.
Per questo, io che sono del sesso maschile con questo post voglio dichiarare la mia massima vicinanza a tutte le donne che subiscono violenza sostenendo con sicurezza che in nessun caso la donna che ne cade vittima può ritenersi in alcun modo complice o colpevole della violenza subita, poiché non esiste e non può esistere atteggiamento femminile oltraggioso a giustificare queste torture.
In cuor mio non posso mai accettarle o rimanere indifferente ed insensibile di fronte agli orribili fatti di cronaca che parlano di donne barbaramente uccise.
Ogni volta rimango altamente traumatizzato e vorrei riportare indietro la pellicola della vita di quelle donne per restituirgli un film ben diverso, fatto di affetto e di coccole, di vicinanza e di gratitudine, e gli direi anzi, grazie di esistere !

giovedì 26 novembre 2015

LA RAGIONE

Ho ragione ! Con ciò si intende per forza fissare, stabilire come sempre valida un'idea, una regola, una mentalità od una maniera di vivere.
Eppure questa convinzione ci porta immediatamente lontani dalla realtà, precisamente nella dimensione ben inscatolata e sigillata della data ragione.
Per fortuna l'universo e la natura ci suggeriscono che non c'è ragione più effimera di quella monoangolata, ossia di quella capace di vedere qualsiasi realtà sotto l'egida di un univoco sguardo.
Cosicché difendere quell'unico idioma ci rende sicuri dell'esser dominatori della realtà, ma é a ben vedere una sicurezza ingannevole.
Conosco molti liberi pensatori che non lo sono affatto proprio a motivo che sono convinti di esserlo. Non c'è infatti pensatore libero più prigioniero di quello convinto. Soprattutto quello che intende convincere anche gli altri delle sue convinzioni.
Mi piace infatti di metterli alla prova per vedere se davvero hanno l'attitudine del libero pensatore.
Ad esempio un libero pensatore per essere tale non dovrebbe mai tentare di convincere il prossimo. In quel caso di fronte avremmo l'ennesimo tiranno dell'altrui pensiero, e anche l'ennesimo sostenitore dell'unica ragione sempre valida per tutti. Eppure la natura ci insegna da grande maestra che davvero nessuna ricetta é valida per tutti. Socrate l'avrebbe passata per i tre setacci.
Ma senza scomodare Socrate e neppure al contrario accontentarsi dell'opinione dei pigri poco inclini all'approfondimento, possiamo sostenere che ogni essere pensante trova pieno compimento di sé quando conosce se stesso e sa che la maggior parte degli uomini sono bugiardi.
Allora libero pensiero sembra voler significare pensare con il proprio cranio.
Se penso poi ai tiranni che esaltano Stirner dandone un immagine distorta se non opposta !
Mostrano di non aver capito cosa intendeva con l'unione di egoisti. Nessuno si é accorto che é una formula diametralmente opposta al concetto cristiano di amore per il prossimo. Cosicché fai al prossimo tuo quel che vorresti fosse fatto a te diventa non fare nulla al prossimo che non lo riguardi. Stirner meglio sintetizzava con la mia libertà finisce dove inizia la tua e viceversa.

giovedì 12 novembre 2015

LA CONTROPARTE

Convinto della mia idea mi sopraggiunse un dubbio. E se la mia idea fosse una controparte?
Ecco che allora anche l'idea avversa, quella diametralmente opposta alla mia, non è altro che controparte. Trovandoci di fatto davanti a due idee parziali mi verrebbe da dire che nessuno dei due può dirsi certo della verità.
Potrebbe infatti giungere un terzo ideatore e con la sua terza via sbrillentare tutte e due le idee.
E se fossero Proprio le idee in se stesse ad essere effimere ?
Oppure se ogni idea avendo torto, conservasse un minimo di ragione cosicché da definire che tutti quanti hanno ragione e torto allo stesso tempo.
C'è tuttavia un limite, un giudice integerrimo, superumano, sovrumano, ma non è Dio, qui non parliamo da razionalisti che intendiamo essere, di cose invisibili ed indimistrabili. Quel giudice inalienabile se non é Dio chi é? É la natura ! Infatti tutte le nostre più fantasiose e diversissime idee non valgono nulla se poi alla fine vanno contro nostra madre natura.

martedì 10 novembre 2015

NON TI PAGO

Il valore del denaro é direttamente proporzionale al valore civile di una società. La corruzione ed il pressappochismo in questo paese ha fatto sì da rendere effimero il secondo vanificando il primo.
Se il denaro manca o viene a mancare state pur certi che a monte di tale mancanza c'è un atto speculativo : qualcuno mangia senza produrre. Esatto ! Il denaro vero deve corrispondere ad un beneficio reale offerto.
Se dietro il denaro c'è il vuoto il beneficio se ne va a farsi friggere.
Un altro fenomeno inquietante di un sistema malato come lo é il nostro sono i mancati pagamenti a cascata. L'economista sa che ogni sistema economico si fonda sullo scambio tra servizio e moneta, e quando al servizio non viene corrisposta moneta lo scambio va a farsi benedire diventando un sistema perverso dove nessuno paga più nessuno.
Nella storia abbiamo numerosi esempi di economie fondate sulla schiavitù e sul latifondismo. Quelle economie del passato ci suggeriscono che anche nel presente c'è un vero e proprio sfruttamento dell'offerta.
Tuttavia c'è una profonda differenza rispetto al passato : prima lo sfruttatore e lo speculatore era ben individuabile in una classe proprietaria, oggi l'attore speculativo non ha necessariamente classe d'appartenenza e puoi trovare ladri e truffatori anche dal fornaio.
La mentalità idiota della speculazione e della frode é un modello sociale perverso, presente a tutti i livelli e gode dell'evanescenza legale.
Andando avanti con il non ti pago generalizzato potremmo a lungo termine promuovere una società del baratto. Intanto vi è un economia del rimando : ossia denaro promesso invece che elargito per tempo, o addirittura palesemente negato per sempre.
Il denaro perde molto del suo valore anche quando viene pagato in ritardo. Il ritardo é un fenomeno molto deleterio per l'economia generale perché ha un effetto paralizzante dei servizi.
É come se al nostro organismo facciamo mancare delle vitamine, e così iniziano i deficit più o meno gravi.
Intanto i furbetti, che godendo di grandi e piccole speculazioni, si mostrano del tutto indifferenti al fatto compiuto del degrado economico generale ed anzi parlano o si affidano alle false propagande della ripresa, che altro non sono che ennesimo fumo negli occhi per continuare a speculare indisturbati.

lunedì 2 novembre 2015

CIMITERI FAMOSI

I morti saranno sempre più dei vivi, sono come esseri silenziosi, alcuni muti, altri parlanti perché hanno lasciato il segno del loro passaggio.

L'uomo che non ricorda i morti non è nemmeno un uomo !


Entriamo !


Fin quando qualcuno rimarrà in terra a ricordarli, loro non morranno


In altri paesi si usa seppellire i morti nei parchi o nella natura, come accade in questo bosco incantato disseminato di misteriose lapidi.


O come accade in Inghilterra, famosa per i suoi cimiteri a cielo aperto senza mura di confine che ne delimitino precisamente l'area dedicata ai defunti. Come se i morti facessero comunque parte del mondo dei vivi senza soluzione di continuità.



Il cimitero monumentale di Milano come quello di Roma, cimiteri che contengono la memoria storica del nostro passato oltre che le tombe di personaggi illustri che la rappresentano.



Lapidi imbrunite dal tempo, immerse in un decoroso silenzio


e lapidi invece colorate come quelle del cimitero Vesel di Sapanta in Romania


 O ancora,  il particolare ed inconsueto spettacolo delle Lapidi affollate del cimitero ebraico di Praga.


E quelle numerose Del Famedio di Messina.



domenica 25 ottobre 2015

I LADRI SI SONO ARMATI

Da quando ogni cittadino ha il porto d'armi i LADRI entrano armati fino ai denti nelle case e non lo fanno da sprovveduti. Ormai ha la meglio chi spara per primo. Benvenuti nel far west !

Anzi... nel fast West !


IL DIRITTO DI DIFENDERSI

Se un cittadino é costretto ad armarsi per poter difendere la propria famiglia e la propria proprietà allora vuol dire che lo Stato ha fallito.
Ha fallito perché arriva tardi sul tema della sicurezza, perché le denunce non sortiscono nessun effetto sul crimine ed il crimine gode di fatto della mancanza della certezza della pena.
E chi lo afferma non é un cittadino di destra, nemmeno buonista. 
Ho sempre pensato che c'è sempre un alternativa all'essere criminale. In questo paese ormai sembra che se si é onesti e lavoratori si é c.....Lioni!
Non è che sembra : é così !
Per anni lo Stato ha fatto entrare gli stranieri perché era manodopera a basso costo. Erano schiavi e manodopera. Fa nulla se tra gli schiavi c'erano anche dei criminali.
Questo però non era inevitabile, eppure si è fatto nulla in concreto per esiliare gli stranieri che delinquono?
No, e sapete perché, perché il crimine fa comodo :
Chissà perché in molti eventi criminosi stranieri sono coinvolti anche italiani. Pensate davvero che la Magliana sia solo romana?
Amministrazioni senza vergogna non si fanno scrupolo di sedere allo stesso tavolo dei peggiori criminali. E poi ci stupiamo che le nostre città pullulano di criminalità.
Con amministrazioni criminali io non mi stupirei.
L'onestà viene all'ultimo posto, non al primo ! Questo significa vivere in un paese criminale. L'onesto é come un vaso di coccio tra quelli di ferro ! Nulla di strano che il vaso di coccio allora impari ad usare la pistola dato che nel far west già ci siamo. Gli indiani assaltavano la diligenza, questi assaltano le famiglie !
Il Signor Sicignano ha subito un vero e proprio assalto visto che i ladri erano tre. Tre ladri fanno paura perché non vengono solo a rubare, vengono a uccidere. Il ladro che vuole soltanto rubare si cura che l'abitazione sia vuota e non si espone a rischi inutili. Il termine ladri non si addice quindi a questi assalitori.
In Italia ciò che rende odioso il furto nelle case é la componente assassina di chi commette questo genere di reati.
Una componente che non può passare inosservata all'occhio dello stato e che invece di fatto lo è.
Se un cittadino difende la propria vita e quella dei suoi cari con le armi, a questo punto mi pare lodevole. Perché non c'è nulla di più prezioso della vita e dei propri cari.



venerdì 23 ottobre 2015

IDIOTI

L'idiozia é quell'approccio mentale ad un problema fatto di luogo comune, di completa assenza di riflessione e pensiero critico.
Insomma, chiamarlo approccio mentale mi sembra già esagerato.
Sembra strano, ma una società con scarso senso critico é destinata a promuovere la guerra, la miseria e il degrado ambientale.
L'esito catastrofico é inevitabile per una società che non riflette. Le soluzioni drastiche sono spesso anche le più rudi. L'uomo moderno si era finalmente affrancato dalle soluzioni drastiche.
Poi l'uomo post moderno é giunto a confermare che l'uomo moderno ancora non era nato.
O meglio, stava per nascere, ma poi il sistema vigente lo ha messo alla berlina. E non sono qui per correggervi o correggerli, distruggetevi pure come state facendo, perché tanto non c'è mica speranza. Spesso si fa il gioco di scaricare la colpa su chi denuncia la realtà, oppure lo si calunnia o lo si nega. Ma chi si crede di essere questo qui che denuncia !
Ma no! Nessuna credenza e nessuna presunzione, siate liberissimi di fare tutti i danni che vi pare e che vi piace. Chi sono io per fermarvi ed evitare l'autodistruzione?
Fate ! Fate pure ! E che mi frega! Tanto peggio per tutti! E per gli abitanti nelle torri d'Avorio, hi hi hi hi! Illusi!
Potete mentire agli altri, agli idioti, anche a voi stessi. Essere ipocriti fino all'ultima granello di terra fertile, fino all'ultima insetto non ancora estinto. Perché no! Finché dura! Finché la situazione é sotto controllo ! Si si !
Andiamo avanti ! Quanti miserabili ci servono? Quanta natura possiamo deturpare? Ancora molta signore per fare buoni affari! 

giovedì 15 ottobre 2015

GUERRA AI POVERI

I tagli alla sanità un ennesimo attacco alle fasce più deboli e in buona sostanza alla salute pubblica.
Per non parlare del ruolo dei medici sminuito a quello di semplici funzionari perché minacciati dal ministero.
Se questo modo di agire non vi allarma o ritenete non vi riguardi da vicino é perché evidentemente non avete ancora bisogno di una TAC oppure siete abbastanza ricchi da poterla fare a pagamento.
Nel primo caso vi auguro di non averne mai bisogno, nel secondo vi auguro di restare ricchi.
Perché é chiaro che questa é una guerra ai poveri e non ai ricchi.
Ce l'hanno dichiarata francamente e nelle guerre si sa, chi non reagisce subisce.
Intanto questi potenti senza vergogna salvano i propri soldi votando alla svelta un decreto.
Non temono quindi nessuna indignazione dal basso, tanto non c'è e, se c'è é finta. Nel senso che lamentarsi e basta non serve a nulla.
Abbiamo visto cosa ci fanno con le nostre lamentele !
É come lamentarsi perché ci sparano addosso, pensiamo che basti a non farci sparare.
Sognamo allora una rivoluzione gandhiana, oppure siamo diventati masochisti o nichilisti ed in fondo ci piace subire questi attacchi.
O forse non Sognamo nessuna rivoluzione, siamo troppo rimbecilliti per sognare. Preferiamo tenerci il paese com'è perché tanto non siamo migliori di lui e allora si...sparateci, sparate addosso!

lunedì 1 giugno 2015

IL VULCANO DEI COLLI ALBANI




Vulcano mio che stai sulla collina, quiesciente come un vecchio addormentato




Dagli anni 60 fino ad oggi lo specchio lacustre ha registrato un abbassamento di 10 metri pari a 60 miliardi di metri cubi di acqua. Ma dov'è finita tutta quest'acqua ? 
Nel 1983 il lago arrivava quasi a ridosso della strada principale costiera. Oggi c'è perfino la spiaggia.
Facendo un rapido calcolo matematico, non è chiaramente possibile attribuire questo significativo abbassamento alla sola attività di prelievo umano e urbano.
Si è infatti calcolato che per far fuori 60 miliardi di metri cubi di acqua i 2.800.000 abitanti di Roma ci impiegherebbero 100 anni. Ne sono trascorsi solo 50 e poco più. Il che significa che almeno la metà dei metri cubi si è probabilmente dispersa nel sottosuolo lacustre. Insomma siamo responsabili soltanto al 50 per cento. E se tutta quest'acqua che se ne va nel sottosuolo, probabilmente nel versante verso monte cavo, entrasse un giorno nella camera magmatica, cosa potrebbe succedere ? Non osiamo nemmeno immaginarlo, perchè si sa che acqua e fuoco non vanno d'accordo e il loro drammatico incontro sarà soltanto dirompente. Tuttavia questa è soltanto una remota ipotesi, perchè non si sa in realtà se quanto considerato potrà avvenire di certo. E' soltanto una possibilità. 
Quindi niente allarmismi ! 



L'unica cosa certa è che non si tratta di un vulcano spento, 
come dimostrano le realtà che lo circondano : basti andare a farsi un giro nella solfatara di Pomezia per rendersi conto che l'area su cui vivono gli abitanti dei castelli romani è un area vulcanica a tutti gli effetti.



In quanto tale non mancano i fenomeni ad essa legati : come nocivi, se non letali, flussi di gas ; vere e proprie mini eruzioni molto pericolose per gli esseri viventi animali, vegetali e umani. Qualche hanno fa il gas ha fatto fuori un pastore, e anche un gatto, quest'ultimo presso la cava dei selci a Marino.




Che il vulcano laziale sta solo dormendo ce lo dimostra anche con una certa attività sismica, ultimamente poco significativa, ma che nel 1806 raggiunse il valore di 5.6 della scala Richter.
Fino al 398 avanti cristo il lago aveva la strana abitudine di esondare e di creare un vero tsunami di fango sulla piana dell'attuale Ciampino. Proprio per evitare questi tsunami, gli antichi romani realizzarono l'emissario con lo scopo di abbassare artificialmente il livello dello specchio lacustre, in maniera da evitare nuove fuoriuscite.
Insomma, questo lago non è morto, è vivo e vegeto. Secondo i vulcanologi esso si trova in una fase di quiescenza destinata prima o poi a finire dando origine ad una nuova fase eruttiva. Intanto, durante questa fase dormiente, il gigante si prepara per tornare a dare spettacolo, chissà quando !
Dormiente per modo di dire appunto perché come appena detto si prepara, ovvero è in continuo mutamento geofisico per dirla in linguaggio scientifico.
Questo mutamento in corso è suggerito dal sollevamento di tutta l'area di 7 mm all'anno.
Tutte cose che trovate scritte su vari siti di geofisica e che qui vi sto riportando con estrema sintesi. 
Comunque personalmente non mi allarmerei troppo. Non siamo gli unici a essere seduti su vere bombe geologiche ad orologeria, in fondo la terra ci sta permettendo di vivere in un periodo di relativa quiete geofisica.
D'altronde anche i napoletani dovrebbero emigrare in massa per via del Vesuvio, eppure non lo fanno. Il fatto di vivere presso dei vulcani appartiene alla civiltà umana da millenni. Il motivo non è soltanto una questione di ignoranza, ma una questione di tempi diversi. I fenomeni geofisici obbediscono ad una cronologia subdola e poco prevedibile, dando l'impressione che un luogo sia sicuro e ospitale. I lunghi tempi di pace permettono a piante, animali e esseri umani di proliferare tranquillamente, finché il vero "padrone" del luogo non torna a farsi sentire con tutta la sua drammatica presenza.
Ogni tanto uccide un gatto, una pianta, un boschetto, alcuni pesci. Ma poi arriva il giorno che non ce la fa più a tenersi nel grembo della terra, arriva il giorno in cui ha bisogno di sfogarsi con tutta la sua potenza al di fuori di essa, tornando a dimostrarci quanto siamo precari su questo pianeta.
La terra ci ha partorito e la terra ha il potere di inghiottirci !
Dalle fauci della terra siamo nati e nelle fauci della terra ritorneremo !
E' l'enorme ciclo della natura alla quale non possiamo sottrarci.

mercoledì 27 maggio 2015

DELLA BONTÀ

Fuggita come la peste da questo mondo odierno tutto votato al suo esatto contrario. Se sapessero gli uomini odierni quanto si ingannano e quanto rimangono ingannati !
Orbene la bontà mai tanto così rifuggita é l'elemento chiave per riconoscersi. Diversamente i rapporti non sono altro che non rapporti destinati al tramonto.
Chi erroneamente pensa che la bontà riguardi soltanto il rapporto tra gli uomini non considera l'importanza che essa riveste nel rapporto con la natura.
Bontà non significa essere buoni, significa non credersi padroni di nessuna cosa.
Ogni cosa infatti nasce libera da sé senza il nostro intervento.
Per questo un essere vivente va rispettato nella sua natura. Un arancio non potrà essere obbligato a divenire un melo.
E l'uomo? E l'uomo é destinato a divenire essere pensante. Se diviene essere privo di senso critico, di senso morale, di senso sensibile, allora diviene un uomo si, ma gretto.

Dalla vacuità nascono i più terribili orrori !


DELLA MALVAGITÀ

Se dovessi scrivere un saggio sulla malvagità, quindi sui malvagi gli ricorderei che fare infelici gli altri non è rendere davvero felici se stessi, ma soltanto nascondere dietro la meschinità la propria grande miseria. Quella miseria della quale non si trova coraggio di guardare in faccia e così nasce la malvagità.
Il malvagio é sempre colui che non potendo evadere dalla prigionia della propria misera condizione, odia chiunque non si trova nella sua stessa miseria.
Bisogna avere un animo nobile per amare le ricchezze altrui mentre si é nella miseria.
Soltanto gli animi nobili sono capaci di riconoscere la propria pochezza di fronte la grandezza altrui.
Più spesso troverete genti capaci soltanto di invidia verso i più capaci.
In realtà sia la malvagità che la bontà sono due imposture, a guardar bene non esistono e sono false. Sono cioè modalità ingannevoli di essere e di vedere la vita. Di solito entrambi i modi di essere recano molto danno a chi li sostiene e a chi li subisce.
In realtà un qualsiasi individuo dovrebbe superare questi due atteggiamenti e riconoscerne la falsità. Al loro posto egli può trovare il vero essere al mondo. Libero da bontà e cattiveria appare la realtà come mai gli è apparsa prima. Finalmente egli si accorge di se stesso e degli altri.
Conoscendo se stesso impara i propri limiti, Conoscendo la grandezza altrui impara l'umiltà.
ma come? Così : la grandezza non è altro che la natura, per cui spesso chi è grande lo è per dote naturale. Le doti che proprio non si hanno non si avranno mai, per cui è una perdita di tempo invidiare un ingegnere se si è poco dotati in matematica. Tutto ciò che non si raggiunge con l'impegno e l'esercizio é al di fuori della nostra reale portata.
A che serve cercare di essere colui che non si sarà mai?
Allora, liberi dall'inganno si vorrà essere ciò che si è, ne buoni ne cattivi, ma veri nel mondo.
Tutto il resto é impostura, e di impostori ne circolano già tanti.
E siccome in questo mondo nessuno é veramente libero di essere ciò che è, perciò esiste la malvagità. In quanto a molti é dato di esser ciò che gli altri gli hanno imposto di essere.
é da qui che nasce la prigionia : il non poter essere ciò che si vuole rende cattivi e infelici.
Così molti di coloro destinati alla guerra dal proprio paese e non per propria volontà, preferirono la macchia o l'esilio.
La patria li appello come vigliacchi, individui cattivi ed egoisti, niente di tutto questo, volevano soltanto vivere.

mercoledì 20 maggio 2015

LA CHIESA NON PUÒ ESSERE MODERNA

C'è chi sogna, disquisisce o semplicemente ha speranza in una Chiesa moderna. Ma proprio qui interviene lo scetticismo di coloro che sanno qual'è la profonda natura retrograda e superstiziosa di un apparato quale é la chiesa, fondata sostanzialmente sul culto delle immagini mitiche.
Tali immagini mitologiche sono intoccabili in quanto metterle in discussione equivarrebbe a negare il fondamento stesso della struttura ecclesiastica.
In nome della modernità si potrebbe dire che il diavolo é solo una figura metaforica del male, ma questa negazione da parte della Chiesa porterebbe a farle perdere credibilità da parte di coloro che credono fermamente nei miracoli e nella salvezza eterna.
Insomma non si può davvero conciliare il pensiero moderno e scettico con la fede.
tuttavia lo scettico fa bene alla fede e alle religioni, se non ci fosse lo scetticismo ad arginare facili misticismi finiremmo per credere agli asini che volano.
E la fede può risultare utile allo scetticismo ?
Certamente tutte le volte in cui lo scettico calca troppo la mano e pensa davvero che l'uomo non sia anche un animale sensibile bisognoso di volare in alto e credere anche a cose invisibili.
L'uomo che non ha uno slancio verso ciò che non è visibile e un uomo che rischia di essere fin troppo freddo, se non gretto.
Ovviamente si può essere dei razionalisti aperti o dei razionalisti chiusi e pregiudizievoli. I secondi soffrono tuttavia di un riduzionismo scientifico che minimizza i sentimenti umani e la loro importanza. Rischiano di giudicare con derisione chi prega, chi si affida a Dio nel dolore. Questo atteggiamento mi sembra molto stupido da parte di un razionalista.
Un razionalista che abbia buon senso ha un solo compito, sfatare gli inutili fanatismi e le strumentalizzazioni atte a trasformare LA fede in frode.
Ma laddove la fede é un modo per ammettere i propri limiti umani, anche il razionalista può accettare che si preghi, che si speri in un invisibile che ci ama. Non c'è nulla di male nel rispettare chi vuole credere in questo, quando dietro questa fede non c e la volontà di ingannare o convincere gli altri.
A volte mi trovo ad assistere alla stupidità umana sia tra chi ha fede sia tra coloro che non l'hanno.
I primi soffrono di propaganda mistificatoria i secondi di insensibilità umana.
Se dovessi rispondere alla domanda sul perché la Chiesa non può essere o divenire moderna, risponderei perché è troppo legata a certi culti riguardanti credenze molto medievali.
Chi ha detto infatti che la spiritualità deve passaRe per forza dal culto dei santi e dei luoghi mistici ?
Se nel proprio cuore abita il messaggio d'amore di Gesù non ci dovrebbe essere tutto questo bisogno di adorare al pari di esseri divini, quasi mitici, i vari santi e santoni.
La Chiesa poi dovrebbe smetterla di difendere l'indifendibile soltanto per la paura di perdere credibilità e potere. Almeno sulle cose dichiaratamente obsolete e inutili dovrebbe dimostrarsi più aperta.
Ci va di pensare che se non lo fa é perché vuole restare sul piede di guerra e convincere che soltanto lei é portatrice di verità.
Ma ahilei c'è per fortuna la scienza a ricordare che la malattia fisica non è causata del demonio.
C'è la scienza a farci riflettere se sia meglio curarsi coi farmaci e con i medici, anziché correre subito dai maghi e dai santoni.
Se ci fossero soltanto i santoni, la gente si affiderebbe a loro anche per un semplice mal di pancia. Per fortuna é passato il tempo della stregoneria ecclesiastica, della taumaturgia monacale. Eppure non tutti i monaci erano stregoni. Molti non lo sanno, ma alcuni frati sono stati erboristi così esperti da debellare polmoniti oggi difficili da curare coi farmaci. Questo per ricordare che nella Chiesa non sono esistiti soltanto mistici, ma anche ricercatori e empiristi dal carattere molto vicino a quello della ricerca scientifica.
Ancora oggi tra i frati si contano medici e astronomi di un certo spessore. Se la Chiesa accoglie uomini di scienza non vedo perché la scienza debba sempre e comunque vedere la Chiesa come un luogo retrivo. Il retrivo non sta per forza nella sua compagine, che può essere composta da uomini anche molto moderni, ma sta nella sua ostinazione atta ad impedire il progresso nella società.
soprattutto quella Chiesa che nasconde la sua ipocrisia, il suo affarismo, e le sue colluzioni, ammantandosi di candida purezza per coprire i suoi malaffari, questa è la Chiesa bugiarda e impostora che fa male al progresso umano.
Alcuni odiano essere ciò che sono perché gli è stato imposto. Questi individui soffrono molto perché la felicità vera sta soltanto nella libertà di essere e non nel suo contrario : ora sapete perché il mondo é malvagio.


martedì 19 maggio 2015

INTERVISTA AD UN ATEO

In fondo le religioni esistono perché esiste l'ignoranza.
Signor Monghini, lei ci ha parlato di un attitudine dell'uomo a essere credulone, perché per non esserlo bisogna fare uno sforzo, bisogna mettere in moto il proprio pensiero, il proprio spirito di osservazione.
É più facile avere dagli altri il piatto già pronto e le religioni non fanno altro che pensare al posto nostro e di chi non ha tempo o voglia di pensare.
Ma questa pigrizia mentale, lei dice, purtroppo ha un difetto, quello di aprire le porte ai totalitarismi religiosi, alle superstizioni, alle menti e alle mentalità conformi e conformate a queste superstizioni.
Insomma ad un sostanziale immobilismo della civiltà umana e del suo pensiero che, anziché progredire rischia di ricadere nel passato, rischia di ripetere all'infinito gli stessi errori, gli stessi soprusi, le stesse inquisizioni nei confronti di chi non si conforma.
E si ha che il pensiero dettato e imposto non é nemmeno un pensiero, ma un macigno che nessuno riesce più a togliere dalla via del progresso.

domenica 17 maggio 2015

NON C'È NIENTE DI PIÙ PERICOLOSO DELLE MENTI SEMPLICI

L'ignoranza é forza, recita il romanzo 1984 di Orwell.
Hannah Arendt nel saggio 'là banalità del male' ci illustra magnificamente come il nazismo sia riuscito a realizzare il suo demoniaco disegno genocida grazie a uomini marionetta.
Il potere si avvale delle teste di legno per adempiere i suoi più orribili propositi. Creare una società non pensante ha sempre giovato al potere.
Un altra strategia usata dal potere per avere il controllo sulla massa é generare povertà. Figlia dell'ignoranza, la povertà serve per creare la schiavitù. Grazie a povertà e schiavitù il potere si arricchisce privando molti individui dei diritti fondamentali che servono per vivere.
Ogni anno il potere consegna alla vita eterna milioni di individui senza nemmeno farli passare dal funerale.
Nelle chiese si propaganda una povertà attribuita alle guerre e alle iniquità, ma si continuano a nascondere i veri responsabili delle guerre e delle iniquità.
Coloro che tanto parlano di pace sotto la purezza delle vesti candide, spesso sanno quanto questa immagine apparente serve a nascondere ipocritamente fiumi di sangue umano.
Come il dottor morte del film after life vi convincono che chi muore doveva morire, chi muore era già designato alla morte.
Nella bara delle guerre e delle miserie vi ci hanno infilato per bene senza che voi potevate avere una possibilità di ribellarvi a questo complotto di morte.
Gli assassini vi hanno già confezionato la tomba ringraziando tanto la vostra ignoranza.
Più siete ingenui e sprovveduti, più loro se ne approfitteranno, più voi siete destinati a premiare il loro subdolo piano di morte.
Per attuarlo si servono e si serviranno di menti semplici, di teste completamente vuote, teste abituate soltanto ad obbedire e mai a pensare.
Ecco fai questo, ecco fai quello. Bene idiota! Ben fatto! Il camion di rifiuti tossici é sottoterra come volevamo. Che risparmio, che lucro, tanti morti! Grazie a te testa di legno!

martedì 5 maggio 2015

PARTITO DEMOCRATICO...SI, FASCISTA

Quando si chiamava ulivo, quantomeno al massimo poteva ricordare la domenica delle palme, ma con quel nome partito democratico, forse molti non lo sanno, che nel 1945, subito dopo la guerra un partito neofascista si era dato proprio il nome di partito democratico.
Stiamo parlando di quel partito democratico fascista guidato da Domenico Leccisi e passato alla storia per aver trafugato la salma di Mussolini.
Ora molti diranno, si ma cosa centra quel partito democratico con l'attuale guidato da Renzi.
Innanzitutto ben prima di lui chi volle dare il nuovo nome al partito che fu già l'ulivo poteva almeno dare una guardata al passato.
Inoltre sindaci come quello di Como che sfrattano l' ANPI e appoggiano il gruppo neofascio Militia, sembrano proprio incarnare la vera natura di questo partito nei fatti e nelle azioni tutt'altro che di sinistra.

http://contropiano.org/articoli/item/21921

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Partito_Democratico_Fascista


COME VOLEVASI DIMOSTRARE !

Con 62 deputati del m5s espulsi perché gridavano onestà per ribellarsi all'incostituzionalità della seduta parlamentare, il PD esattamente come fece il fascismo con Matteotti, ha eliminato l'opposizione. 25 milioni di italiani sono oggi stati così boicittati dal meno democratico dei parlamenti.

http://www.beppegrillo.it/2015/05/iosonodellabandadeglionesti.html#commenti

lunedì 4 maggio 2015

SETTE RELIGIOSE SOCIOPATICHE

Sette religiose nel nostro paese ce ne sono a iosa. Ingannano i più esposti, ovvero i più deboli ed i più sprovveduti. Una tecnica ben nota con cui approcciato la gente ignara é il cosìdetto LOVE BOMBING.
Con il sorriso stampato vi iniziano infatti a parlare di amore divino, di misericordia di Dio, di perdono, di carità e di fratellanza.
Fratello é chi entra a far parte della setta, tutti gli altri che rimangono fuori sono peccatori da convertire.
La sociopatia delle sette può portare chi ne fa parte ad isolarsi dal mondo, il mondo é peccaminoso d'altronde. Ci sono adepti che vivono soltanto in funzione del movimento di cui fanno parte. La loro vita si riduce soltanto ad osservare gli insegnamenti del movimento. In pratica vivono di rassegnazione in attesa della fine dei tempi, del mondo, del male, e altre varianti che però hanno tutte lo stesso significato millenarista.
Sono semplicemente movimenti fondati sull'impostura e sull'inganno. Tutta questa devozione per un leader celeste che non esiste, per deviare dalla realtà sostanziale che l'uomo nasce libero, non ha bisogno di nessun leader, ma solo del coraggio di affrontare la vita e la morte.
L'uomo che accetta con coraggio la vita non ha bisogno di leader celesti, né di padroni illuminanti, perché tutto ciò che cerca lo può trovare in se stesso e nella conoscenza della natura.
Spesso, le persone che si affidano alle sette religiose é perché non hanno saputo sperimentare il proprio io e farlo sviluppare nelle proprie capacità. Sono persone spesso molto sprovvedute e poco inclini ad esercitare il proprio pensiero.
sono persone inclini ad abbracciare convinzioni e dogmi, quando la verità in tasca in realtà non esiste.
Invece di frequentare le sette, queste persone dovrebbero frequentare le biblioteche  cominciare a leggere la storia dell'umanità. Infatti la verità dell'impostura delle religioni é ben delineata dalla storia, quella che vi hanno sempre nascosto, ma che continua ad essere scritta su tutte le enciclopedie.
Per un colto é quasi inevitabile divenire ateo. Perché il colto è venuto a conoscenza che le religioni sono invenzioni umane. L'uomo pre religioso aveva il capo tribù al quale far riferimento , l'uomo post religioso può considerarsi libero e autoresponsabile. Insomma può divenire capace da sé nel guidarsi da solo semplicemente prendendo a riferimento l'equilibrio della natura.


Ho ritrovato il teologico istinto dell’arroganza ovunque oggi ci si senta «idealisti» - ovunque, in virtù di una superiore prosapia, si rivendichi il diritto di guardare alla realtà con un senso di superiorità e di estraneità… L’idealista "carismatico", pieno di superstizione,  ha in mano tutti i grandi concetti (- e non soltanto in mano!), con bonario disprezzo li mette in giuoco contro l’intelletto, i sensi, gli onori, il «bene vivere», la scienza…
Friedrich Nietzsche

Ogni setta in fondo non chiede altro :

piega la schiena e stai zitto, paga le tasse al tuo padrone, soprattutto se il tuo padrone e’ la setta, non studiare, non imparare a leggere e a scrivere, non pensare con la tua testa, non lavarti, non godere della bellezza del mondo, non ridere, non ribellarti… perche’ tuo sara’ il regno dei cieli…

domenica 3 maggio 2015

SOCIETÀ DI SOCIOPATICI

La nostra società ha tutte le caratteristiche per essere considerata sociopatica, ossia fondamentalmente fondata sul disturbo antisociale delle personalità.
Di solito una diagnosi del genere viene attribuita ad un solo individuo, in questo caso é incredibile come il quadro diagnostico ricalchi un intero sistema sociale votato perciò al collasso.
Uno degli elementi presenti del disturbo é la disonestà : il sistema e i corrotti che lo rappresentano mentono, usano prestanomi, quindi alterano la propria identità a scapito del prossimo, quindi truffano gli altri.
l'impostura e gli impostori rappresentano questo elemento della disonestà che caratterizza il comportamento antisociale.
Pensiamoci, ogni volta che diamo credito ad un impostore a causa della nostra ingenuità stiamo mandando avanti un sociopatico che farà del male a molti e che porterà danno alla comunità.
E il danno sarà relativo alla sfera di interessi sociali in cui i corrotti operano. Potranno essere economici, ambientali, urbanistici, ecc ecc.
Il sociopatico infatti è un criminale che mostra completa indifferenza riguardo gli effetti anche molto negativi delle sue azioni. 
Se pensiamo ai politici corrotti, e a tutti gli individui corrotti della nostra società, non possiamo che dedurre che ci troviamo di fronte ad una vera pandemia di questo disturbo.
Esso coinvolge perfino il Rapporto tra uomo e donna e i rapporti familiari.
É straordinario come la diagnosi coincida e possa coincidere con numerose realtà piccole e grandi Del nostro paese.
Ma perché la società si è ammalata di questo disturbo? La pandemia non sarebbe scaturita se qualcuno non avesse legittimato il comportamento criminale antisociale dall'alto educando le masse a tale comportamento.
Insomma ci hanno avvelenato dall'alto, ora sta a noi riprenderci l'onestà e abbandonare i crimini antisociali, ossia quei crimini a mezzo truffa che sempre di più fanno male alla comunità.
Il primo passo verso la guarigione sarebbe quello di prendere coscienza di questo disturbo diffuso e di cominciare ad affrontarlo Con la delegittimazione della disonestà.
innanzitutto bisogna arginare l'impostura con la preparazione, perché gli impostori fanno incetta di sprovveduti, e siamo un popolo purtroppo di sprovveduti.
Finché ci saranno ignoranti che si fanno ingannare o peggio si corrompono perché sanno quanto sono ignoranti, il nostro paese verserà sempre di più nella miseria e nel crimine, e questo andazzo é molto pericoloso.


NOTA : l'uomo non é sempre stato nemico dei suoi simili. Quattromila anni fa in Europa esistevano le società Gilaniche . Leggere il seguente link :


http://italianimbecilli.blogspot.com/2011/02/societa-gilaniche-le-floride-comunita.html

sabato 2 maggio 2015

TROPPO SEMPLICE

il libero pensiero, il pensiero che ama porsi sul piano della ricerca e delle domande non può prescindere da una constatazione. La verità non é mai semplice.
Chi sostiene il contrario é un individuo che si accontenta delle risposte facili, un soggetto il quale non ama più di tanto affrontare una tematica andando oltre le apparenze o la tradizione.
Spesso questi individui lo fanno perché amano appartenere alla massa non pensante. Nel gruppo rassicurante della massa ci si sente più forti, ma in realtà I gruppi hanno il grande difetto di imporre la tradizione e di annullare ogni novità.
Per questa via si spiega perché le religioni e le superstizioni sono così difficili da superare.
É più facile accettare il luogo comune condiviso dalla massa che avere il coraggio di contraddirlo dimostrandone la falsità e l'obsolescenza.
Si ha paura di essere diversi e innovativi rispetto la massa, per questo come tante pecorelle smarrite molti scelgono la massa.
Quando la massa è portatrice di verità questo non è necessariamente un male. Il problema nasce quando le masse seguono delle falsità aberranti.
in realtà non basta propagandare la libertà di espressione per garantire anche la libertà di pensiero. É necessario che ci siano persone portatrici di questa libertà di pensiero. Mancando queste si ricade nella tradizione. É ciò che è accaduto quando il conservatorismo ha preso pieno potere sulla scuola. Il nostro paese é sempre stato manchevole di una vera scuola laica e i risultati si vedono ad occhio nudo.
il risultato é una società di esseri non pensanti ma ossequianti, facilissimi da manipolare a piacimento.
Facilissimi da condurre all'interno di propagande di odio e di falsità. Facilissimi da trasformare in un orda di miserevoli corrotti criminali incapaci di costruire qualsiasi cosa utile per la collettività.
Facilissimi ad incrementare le fila degli impostori in campi anche molto delicati come l'organizzazione del lavoro e della sanità.
E senza persone dalla coscienza critica non ci si può certo aspettare un opposizione forte e concreta al dilagare dell'impostura.
Fatte queste considerazioni potrete dedurre da voi dove ci porterà la mentalità del troppo semplice, insomma della semplice verità. Se é tutto molto semplice allora non serve la ricerca per trovare la cura di malattie molto serie come il cancro e le malattie rare.
Se tutto deve chinarsi all'impostura della semplicità, medici potranno considerarsi anche guaritori e maghi laureati grazie a cepu.
E dire che i grandi progressi della medicina sono stati partoriti grazie al pensiero libero e scettico nei confronti delle superstizioni. L'Italia del futuro in mano ai sempliciotti potrebbe essere un paese che nomina il Re dei cialtroni il quale riempie gli ospedali di stregoni e le scuole di sofisti ignoranti.




venerdì 1 maggio 2015

SOFISTI

Il libero pensiero è tale perchè è libero dalla retorica. Di fatto la retorica, il dogma, rappresenta l'antitesi del libero pensiero. Quando leggete un libro o sentite parlare ad una conferenza un intellettuale, chiedetevi sempre se ciò che sta esponendo è veramente un pensiero libero che nasce dalla sua ricerca libera e personale, oppure non è altro che oratoria ripetitiva di concetti già dettati e confezionati per indirizzarvi verso l'opinione comune.
L'intellettuale libero da ogni sofismo è l'intellettuale che espone ciò che gli altri non vedono, che focalizza l'attenzione su quella considerazione o quella realtà che nessuno è stato in grado di cogliere. 
Insomma, il vero intellettuale è colui che aggiunge qualcosa di nuovo alla visione del mondo e della vita, che porta una svolta nella conoscenza e nella visione del mondo, della società, della vita.
Il pensiero del vero intellettuale è sempre rivoluzionario rispetto al sistema e allo status quo.



Il più delle volte che mi capita di assistere alle conferenze degli scrittori e delgli intellettuali odierni ho la netta sensazione di trovarmi di fronte a degli abili sofisti del pensiero unico. Soltanto raramente spunta fuori qualcuno che sembra discostarsi dalla retorica. Ma anche questi intellettuali più riflessivi, capita a volte lo siano soltanto in apparenza, nella sostanza non dicono molto di più di quello che già altri scrittori o pensatori hanno detto nel passato.
Anche nel mondo della letteratura e quindi dei romanzi e, non della saggistica, troviamo scrittori che non fanno altro che scrivere romanzi scontati, dalle trame ovvie, mai veramente innovative ed esplorative di nuovi orizzonti letterari. Il fatto che manca nell'epoca odierna una nuova corrente letteraria dice moltissimo su questa mancanza di rinnovamento della letteratura. Uno dei generi nuovi più vicini a noi ad essere nato è il genere Horror ed il genere fantasy. A ben vedere questi due generi letterari tuttavia sono figli di un epoca molto più prolifica di pensatori e di scrittori. 
L'horror non è altro che la versione aggiornata dei racconti dell'incubo di Allan Poe e Lovercraft, mentre il fantasy mi sembra essere una deriva fin troppo sistematica della letteratura fantastica. A questa è stato tolto lo stupore, forse perchè l'uomo contemporaneo ha ben poco di cui stupirsi.  
Il fatto è che viviamo in un epoca successiva a quella delle grandi scoperte e dei grandi esploratori. Se l'800 ed il '900 ha visto le grandi scoperte scientifiche e archeologiche, i grandi viaggi intorno al mondo, che non mancavano di entusiasmare ed ispirare gli scrittori dell'epoca, oggi viviamo in un tempo molto meno stimolante.
Questo appiattimento della civiltà contemporanea si riflette inevitabilmente nella letteratura.  
Anzi viviamo in tempi in cui sembra quasi vietato pensare, sembra quasi che l'innovazione del pensiero e della cultura sia mal visto. Specialmente in Italia i pensatori sono una schiera di personaggi scomodi, di personaggi che devono essere censurati perchè potrebbero risvegliare le coscienze.
 Assodato questo pericolo si inizia a riformare la scuola in modo che essa non diventi mai la fornace del pensiero libero. Anzi è l'espressione del dover essere, del pensiero dato, del pensiero obbligato.
Eppure non c'è nulla di meno intellettuale che l'imposizione del pensiero, perchè l'intelletto ama volare libero nello spirito della ricerca. 
Il buon libro si distingue dalla letteratura retorica perchè invita ad approfondire certe tematiche e quindi a fare ricerche su altri libri. Il libro retorico invece invita a leggere sempre gli stessi libri o peggio ama convincervi che tutta la verità sia contenuta nel libro che state leggendo.
Il libro retorico non vi metterà mai sul percorso di una ricerca e di una allargamento della vostra coscienza e della vostra mente. Il libro retorico fa esattamente il contrario : riduce il vostro pensiero entro i limiti di determinati concetti ed invita ad assumere tali concetti come gli unici ed indiscutibili.
Piuttosto che accendere la vostra coscienza ama ridurla entro precisi limiti fornendo precisi dogmi in cui credere fermamente. Il vero libro non si chiude mai con tutte le risposte, ma stimola a porsi nuove domande.
Il libro retorico, una volta che ha stabilito questi inamovibili concetti risulterà il libro adatto ai più, ossia a tutti coloro che amano le risposte semplici, a tutti coloro che non amano più di tanto sforzare la propria mente per mettere in dubbio le risposte facili e porsi nuove domande, considerando altri punti di vista.
E' per questo che molti libri che non lo meritano hanno un grande successo. Perchè sono fatti di cose assodate e generalmente condivise. ( diciamo pure di luoghi comuni se non di pregiudizi o di tradizioni ) 
Invece il buon libro ama andare contro corrente e mettere in discussione tutte quelle verità assodate alla luce di nuove considerazioni e nuovi e diversi punti di vista.
 Pensateci quando leggete o scrivete : state leggendo o scrivendo la solita retorica oppure vi trovate di fronte ad un idea nuova, un idea che nessuno aveva ancora considerato.
Se trovate questa idea che prima non c'era e questa idea vi fa fare un salto in avanti, forse avete trovato un buon libro, e se la nuova idea l'avete partorita voi stessi grazie allo spirito di osservazione, allora quel buon libro l'avrete scritto voi.E se questa idea nuova che voi avrete trovato risulta essere veramente utile a farci fare , tutti noi uomini, un salto in avanti nella coscienza e nella conoscenza, non solo non sono invidioso di questo vero scrittore pensatore, ma lo ringrazio infinitamente per aver messo a disposizione di tutti la sua nuova scoperta !

giovedì 30 aprile 2015

COME NASCE UNA SETTA CATTOLICA

Nel 1963 un soldato americano ritrova una lettera scritta in italiano. LA lettera contiene sconcertanti confessioni sulla fondazione di una setta religiosa in Italia Avvenuta probabilmente sul finire della seconda guerra mondiale. Tuttavia la lettera manca di qualsiasi riferimento al suo reale autore e neppure menziona la setta di cui si parla.
Potrebbe essere un falso o la solita dietrologia. Tuttavia risulta molto illuminante perché molto spesso dietro le opere di carità veramente si nascondono l'impostura ed il lucro più smodato.

Ho odiato mio padre perché a causa del suo socialismo convinto ha perso il lavoro. Da allora divenni cattolica, cattolicissima, mi ero ripromessa di odiare i socialisti con tutta me stessa.
Così quando la resistenza liberò il paese dal nazifascismo propagandai subito la bugia che a liberarlo era stato Dio e la sua misericordia. Mi inventai perfino che Dio aveva salvato la mia famiglia dai bombardamenti.
Era incredibile come la gente riusciva a credere con estrema ingenuità a quelle bugie. 
Mi dissi allora che grazie a tanta credulità c'erano i presupposti per fondare un movimento religioso.
E siccome il socialismo mi aveva tanto fatta piangere decisi che nel mio movimento nessuno doveva permettersi di piangere.
Nel giro di un decennio la setta da me fondata contava fondazioni in tutto il mondo grazie ai soldi dei contribuenti. Molti di quei soldi confluivano grazie alle campagne contro la povertà. Nessuno si é mai chiesto il motivo pe cui non solo la povertà continua ad esistere e non solo non diminuisce, ma aumenta E aumenterà. Finché ci sarà povertà infatti ci saranno soldi per il movimento.
Per questo ci teniamo tanto a non farla scomparire e anzi ci va bene di incrementarla nascondendola dietro il misterioso disegno divino che la vuole come Croce per i deboli.
Molti soldi ci provengono anche dai seguaci del movimento, dalle mense, dalle feste, dalle riunioni, dai meeting. Ogni occasione serve a lucrare denaro in nome della misericordia divina.
L'anno scorso abbiamo venduto panini e bibite al triplo del prezzo in occasione della festa dei giovani del movimento.
Altro che socialismo paterno, grazie alle mia impostura religiosa la mia famiglia ancora oggi naviga nell'oro. 

Ecco, vi ho raccontato come è nata la mia setta religiosa, d'altronde non potevo certo raccontarvi come morirà. Certamente lo farà prima o poi, ma intanto la mia famiglia é salva. Campa grazie alla morte della povera gente!

mercoledì 29 aprile 2015

BELLE EPOQUE E FEMME FATALE

Forse molti non lo sanno, ma la prima crisi economica del capitalismo non fu affatto quella del 1929, ma la cosiddetta GRANDE DEPRESSIONE che interessò gli anni dal 1873 al 1895, insomma sul finire del secolo ottocento.
Questa prima grande crisi economica di vaste proporzioni stava a dimostrare che nel sistema industriale da poco inventato c'erano delle lacune importanti, delle contraddizioni in termini che erano destinate a ripetersi nella storia.
Insomma quell'era dell'industrializzazione che prometteva all'uomo con estremo ottimismo e, con numerose esposizioni universali, una nuova era di benessere, mostrava la corda già al suo nascere. E' come se intendessero vendervi un nuovo gioiello tecnologico cercando di nascondervi la verità di fatto che questo presenta già dei difetti intrinsechi, destinati a rivelarne nel tempo la sua funzionalità fallace.
Insomma un magnifico ingranaggio propagandato come svolta ufficiale per l'intera umanità, ma in realtà destinato a gripparsi, più o meno seriamente, nel corso del suo precario funzionamento.
Eppure sull'onda di tale ottimismo sono nate importanti correnti artistiche e culturali come l'art nouveau e il futurismo. L'illusione del progresso ha portato con se anche l'illusione dello spirito.
Qualcuno forse se ne era accorto ed è perciò che nacque anche il cabaret ed il surrealismo. Ma il delirio ottimistico del progresso coinvolse anche ed inevitabilmente l'immagine femminile, la quale si esaltò irrimediabilmente nella follia fino ad incarnare numerose figure femminili dall'aspetto più o meno delirante : delirio che molto spesso assonava con una certa negatività.
Nasceva insomma la FEMME FATALE protagonista di tante opere d'arte e di tanti romanzi. 
Ma se pensate che tali figure femminili esistevano soltanto nei quadri o nelle pagine degli scrittori dell'epoca vi sbagliate. Infatti, sono esistite donne della BELLE EPOQUE che hanno voluto incarnare dal vivo questi archetipi trasformandosi loro stesse in opere d'arte viventi.
Una di queste donne fu la Marchesa Luisa Casati, della quale non mi dilungherò più del dovuto, in quanto esistono molte informazioni reperibili su internet. La divina marchesa, così come veniva chiamata la Casati, rappresentò l'anima di quell'epoca che va dalla belle epoque in poi, abbracciando mezzo novecento.
Quindi se vogliamo ella rappresentò anche il futurismo di Marinetti e le nuove avanguardie. ( ad esempio conobbe Man Ray, esponente del dadaismo ).
Che ella volesse con tutta se stessa incarnare un tipo di donna divina dall'accezione non proprio positiva lo si può constatare dal suo modo di agghindarsi. Ogni volta amava assumere su di sè un archetipo di FEMME FATALE diverso, dalla Salomè danzatrice erotica mediorientale, alla gorgone della mitologia greca nota col nome di MEDUSA.







Esotica, bruna e beffarda, oscura come Madame Bovary, vampira e depressa se non anoressica come le donne dei dipinti di Munch. Oppure ancora, poteva assomigliare ad un'altra icona femminile della Belle Epoque : L'altra femme fatale per antonomazia ! la Danzatrice orientale per eccellenza come lo era  Mata Hari che oltre ad essere bruna e scura di carnagione, nonostante la sua nascita da genitori olandesi, incarnava appunto la danzatrice erotica e fatale presente nella figura evangelica di Salomè, la quale danza accanto al vassoio d'argento con la testa decapitata di San Giovanni Battista, danza per allietare un' aristocrazia assassina del povero apostolo martire. Così anche Mata Hari danzava incurante della grande guerra che avrebbe sancito per sempre la fine della Belle èpoque insieme alla morte di numerosi soldati mandati al macello. Ed erano inviati a quel macello difendendo la nazione in nome dell'agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.
Ma tornando alla FEMME FATALE, in fondo donne come Mata Hari non incarnavano altro che il mito della donna vampira, la quale succhia il sangue ( denaro e notorietà ) di facoltosi uomini d'affari. E ancora oggi di molte figure femminili che hanno raggiunto la notorietà grazie al loro fascino si potrebbe dire che rappresentano più delle prostitute degli ambienti nobili che donne libere. Insomma sono donne che si sono prostituite al sistema della notorietà ieri come oggi. Un divismo femminile che è imitato anche dalle donne delle classi subalterne. ( Un imitazione che in certi casi rasenta il ridicolo come quelle giovani ragazze che si servono di internet per cercare inutilmente di divenire delle note prostitute, ma che a causa dei loro evidenti deficit estetici non ci riescono )
Come se due guerre mondiali non fossero servite a cancellare una certa divinazione della figura femminile. 
Una divinazione ogni volta inventata dal maschilismo e ogni volta appoggiata e condivisa dall'universo femminile che se ne lascia coinvolgere.
E ogni volta che una donna, più o meno consapevolmente, abbraccia la figura errante di una di queste Dee del male finisce per ricalcarne la biografia maledetta e ingrata.
Ricordando la divina Casati ad esempio non si può non riflettere sul fatto, se non sembra assurda una donna che amava passeggiare con i ghepardi e partecipare alle sedute spiritiche,una donna del genere dovrebbe apparire quanto meno stravagante e superstiziosa. Quando la marchesa Luisa Casati aveva l'età di 76 anni non morì come tutte le altre donne comuni, volle lasciare questo mondo in modo altrettanto originale così come era vissuta. Lo lasciò infatti a causa di un ictus dopo aver partecipato ad una seduta spiritica.
E dire che il suo rapporto con la morte era volutamente costante. Non a caso amava circondarsi di animali esotici quanto potenzialmente fatali per la vita umana. Alle collane di perle preferiva far circondare il suo collo da serpenti Boa o vipere assolutamente vive.



Insomma è chiaro che la donna fatale vuole stupire sfidando la morte, o richiamando la sua austera e funerea presenza sulla sua persona. Lo fa quasi in tono di minaccia verso quegli uomini che ne hanno paura. Immancabilmente lei si innamora di uomini che non hanno paura della morte. Ma sono anche gli stessi uomini che proprio perché impavidi, molto spesso cadono vittime di questo tipo di donna.  
Infatti le femme fatali sono pur sempre donne vampiro e amano divorare gli uomini servendosi delle astuzie femminili più argute.
Un' arma a loro favore è quel pensiero fisso, quella vera ossessione che riescono a incutere con il loro fascino nella mente maschile, la quale diventa letteralmente schiava di tale fascino. Tale schiavitù rende tali uomini disposti a tutto pur di non perdere l'amore di queste donne.
Insomma, se Klimt nel 1907 raffigurava le donne come bisce d'acqua, evidentemente era per ricordarne la loro natura sotterranea e subdola.


E bisogna dire che questa misoginia riguardo alle donne dell'epoca era una misoginia dettata da quelle FEMME FATALI che gli artsisti erano soliti frequentare. 
Insomma, la follia del progresso aveva per sempre intossicato le donne rendendole delle figure molto diverse da quelle che abitavano il mondo rurale delle campagne agrarie.
Le donne borghesi erano donne vipera in cerca di uomini preda ! E quando la loro posizione non era di riguardo a causa del buon censo, divenivano prostitute da marciapiede o da locale a luci rosse. Le potevi ritrovare nelle case chiuse come nel Mouiline Rouge ad allietare la borghesia maschile con  danze erotiche e "scandalose" come il CANCAN.


Intanto quella vita borghese e mondana grazie alla realizzazione di grandi transatlantici iniziava a solcare i mari e a navigare tra le onde dell'oceano, sfidando pericolosamente i ghiacci antartici.


l'art nouveau si era industrializzata e facendo torto ad artisti e ad artigiani iniziò ad essere prodotta in serie svalutando molto lo stato dell'arte che aveva fino ad allora rappresentato.
Lo stesso esotismo figlio dell'arte ottocentesca, nel novecento venne usato come specchio per le allodole, per abbellire i palazzi urbani e attirare alle fabbriche una folta schiera di contadini i quali in massa caddero nella trappola delle inquinanti metropoli.
Qui assistevano soltanto come lontani spettatori alle delizie offerte dalle città, e soltanto più tardi il primo consumismo li coinvolgerà parzialmente imborghesendoli. Ma i primi lavoratori delle fabbriche erano un popolo di sottopagati che viveva una vita angusta fatta solo di lavoro e di stenti.
Grazie ai morti del lavoro e delle miniere, la borghesia benestante intanto si godeva tutte le delizie della Belle èpoque insieme a tutte le sue inutili esaltazioni feticiste, erotiche e mistiche.

Ma se credete che siamo molto cambiati da quell'epoca...



...dovete ricredervi. Feticismi e misticismi inutili ce li portiamo ancora appresso !