venerdì 1 maggio 2015

SOFISTI

Il libero pensiero è tale perchè è libero dalla retorica. Di fatto la retorica, il dogma, rappresenta l'antitesi del libero pensiero. Quando leggete un libro o sentite parlare ad una conferenza un intellettuale, chiedetevi sempre se ciò che sta esponendo è veramente un pensiero libero che nasce dalla sua ricerca libera e personale, oppure non è altro che oratoria ripetitiva di concetti già dettati e confezionati per indirizzarvi verso l'opinione comune.
L'intellettuale libero da ogni sofismo è l'intellettuale che espone ciò che gli altri non vedono, che focalizza l'attenzione su quella considerazione o quella realtà che nessuno è stato in grado di cogliere. 
Insomma, il vero intellettuale è colui che aggiunge qualcosa di nuovo alla visione del mondo e della vita, che porta una svolta nella conoscenza e nella visione del mondo, della società, della vita.
Il pensiero del vero intellettuale è sempre rivoluzionario rispetto al sistema e allo status quo.



Il più delle volte che mi capita di assistere alle conferenze degli scrittori e delgli intellettuali odierni ho la netta sensazione di trovarmi di fronte a degli abili sofisti del pensiero unico. Soltanto raramente spunta fuori qualcuno che sembra discostarsi dalla retorica. Ma anche questi intellettuali più riflessivi, capita a volte lo siano soltanto in apparenza, nella sostanza non dicono molto di più di quello che già altri scrittori o pensatori hanno detto nel passato.
Anche nel mondo della letteratura e quindi dei romanzi e, non della saggistica, troviamo scrittori che non fanno altro che scrivere romanzi scontati, dalle trame ovvie, mai veramente innovative ed esplorative di nuovi orizzonti letterari. Il fatto che manca nell'epoca odierna una nuova corrente letteraria dice moltissimo su questa mancanza di rinnovamento della letteratura. Uno dei generi nuovi più vicini a noi ad essere nato è il genere Horror ed il genere fantasy. A ben vedere questi due generi letterari tuttavia sono figli di un epoca molto più prolifica di pensatori e di scrittori. 
L'horror non è altro che la versione aggiornata dei racconti dell'incubo di Allan Poe e Lovercraft, mentre il fantasy mi sembra essere una deriva fin troppo sistematica della letteratura fantastica. A questa è stato tolto lo stupore, forse perchè l'uomo contemporaneo ha ben poco di cui stupirsi.  
Il fatto è che viviamo in un epoca successiva a quella delle grandi scoperte e dei grandi esploratori. Se l'800 ed il '900 ha visto le grandi scoperte scientifiche e archeologiche, i grandi viaggi intorno al mondo, che non mancavano di entusiasmare ed ispirare gli scrittori dell'epoca, oggi viviamo in un tempo molto meno stimolante.
Questo appiattimento della civiltà contemporanea si riflette inevitabilmente nella letteratura.  
Anzi viviamo in tempi in cui sembra quasi vietato pensare, sembra quasi che l'innovazione del pensiero e della cultura sia mal visto. Specialmente in Italia i pensatori sono una schiera di personaggi scomodi, di personaggi che devono essere censurati perchè potrebbero risvegliare le coscienze.
 Assodato questo pericolo si inizia a riformare la scuola in modo che essa non diventi mai la fornace del pensiero libero. Anzi è l'espressione del dover essere, del pensiero dato, del pensiero obbligato.
Eppure non c'è nulla di meno intellettuale che l'imposizione del pensiero, perchè l'intelletto ama volare libero nello spirito della ricerca. 
Il buon libro si distingue dalla letteratura retorica perchè invita ad approfondire certe tematiche e quindi a fare ricerche su altri libri. Il libro retorico invece invita a leggere sempre gli stessi libri o peggio ama convincervi che tutta la verità sia contenuta nel libro che state leggendo.
Il libro retorico non vi metterà mai sul percorso di una ricerca e di una allargamento della vostra coscienza e della vostra mente. Il libro retorico fa esattamente il contrario : riduce il vostro pensiero entro i limiti di determinati concetti ed invita ad assumere tali concetti come gli unici ed indiscutibili.
Piuttosto che accendere la vostra coscienza ama ridurla entro precisi limiti fornendo precisi dogmi in cui credere fermamente. Il vero libro non si chiude mai con tutte le risposte, ma stimola a porsi nuove domande.
Il libro retorico, una volta che ha stabilito questi inamovibili concetti risulterà il libro adatto ai più, ossia a tutti coloro che amano le risposte semplici, a tutti coloro che non amano più di tanto sforzare la propria mente per mettere in dubbio le risposte facili e porsi nuove domande, considerando altri punti di vista.
E' per questo che molti libri che non lo meritano hanno un grande successo. Perchè sono fatti di cose assodate e generalmente condivise. ( diciamo pure di luoghi comuni se non di pregiudizi o di tradizioni ) 
Invece il buon libro ama andare contro corrente e mettere in discussione tutte quelle verità assodate alla luce di nuove considerazioni e nuovi e diversi punti di vista.
 Pensateci quando leggete o scrivete : state leggendo o scrivendo la solita retorica oppure vi trovate di fronte ad un idea nuova, un idea che nessuno aveva ancora considerato.
Se trovate questa idea che prima non c'era e questa idea vi fa fare un salto in avanti, forse avete trovato un buon libro, e se la nuova idea l'avete partorita voi stessi grazie allo spirito di osservazione, allora quel buon libro l'avrete scritto voi.E se questa idea nuova che voi avrete trovato risulta essere veramente utile a farci fare , tutti noi uomini, un salto in avanti nella coscienza e nella conoscenza, non solo non sono invidioso di questo vero scrittore pensatore, ma lo ringrazio infinitamente per aver messo a disposizione di tutti la sua nuova scoperta !

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