mercoledì 27 maggio 2015

DELLA BONTÀ

Fuggita come la peste da questo mondo odierno tutto votato al suo esatto contrario. Se sapessero gli uomini odierni quanto si ingannano e quanto rimangono ingannati !
Orbene la bontà mai tanto così rifuggita é l'elemento chiave per riconoscersi. Diversamente i rapporti non sono altro che non rapporti destinati al tramonto.
Chi erroneamente pensa che la bontà riguardi soltanto il rapporto tra gli uomini non considera l'importanza che essa riveste nel rapporto con la natura.
Bontà non significa essere buoni, significa non credersi padroni di nessuna cosa.
Ogni cosa infatti nasce libera da sé senza il nostro intervento.
Per questo un essere vivente va rispettato nella sua natura. Un arancio non potrà essere obbligato a divenire un melo.
E l'uomo? E l'uomo é destinato a divenire essere pensante. Se diviene essere privo di senso critico, di senso morale, di senso sensibile, allora diviene un uomo si, ma gretto.

Dalla vacuità nascono i più terribili orrori !


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