venerdì 7 giugno 2013

LA LETTERA

E' notte, sono lontano da casa, sto cercando disperatamente una cabina telefonica. Qualcuno sa dirmi dove posso trovare una cabina telefonica ?
Proverò a chiedere in questo bar, qualcuno saprà dirmelo. Ma entro nel bar non c'è nessuno né davanti né dietro al bancone. Ci sono solo le luci accese.



Poi finalmente eccola, cerco in tasca la scheda magnetica. Ho ancora millecinquecento lire, basteranno per chiamare a casa.



Si , ne sono convinto ! basteranno ! Non ci vuole mica un patrimonio per dare spiegazioni.


Ma cosa succede ? è diventato giorno all'improvviso ! e il telefono pubblico ? dove è finito ! E' sparito sotto i miei occhi ! 
Voglio tornare a casa ! voglio tornare a casa ! Possibile che non c'è un telefono pubblico in questa cacchio di città ?

Ormai cammino da ore e ore, e non ho trovato nessun altra cabina telefonica.
Mi ferma un tizio vestito da postino e mi invita dentro il suo ufficio. Mi da carta, penna, mi chiede ottocento lire per un francobollo e mi indica una sedia e una scrivania dove scrivere la mia lettera.


Tutto ciò è semplicemente assurdo ! io non devo scrivere proprio alcuna lettera a nessuno ! Ho trovato ! scriverò una lettera e la invierò a casa mia !

"Caro papà, ti scrivo da... non lo so... comunque sappi che ti voglio tanto 
bene ! Ma tu non lo hai mai saputo.
Vorrei tanto vivere con tutta me stessa, ma ora sono qui in mezzo al nulla e proprio non capisco perché non riesco a trovare una dannata cabina 
telefonica !.

  Proprio li c'è un telefono pubblico da muro, sembra vecchiotto, ma proverò lo stesso a fare una telefonata.




E' un telefono a gettoni, ma i gettoni non si trovano più da un bel pezzo. Le monete non vogliono sapere di entrare. E' incredibile come tutto cambia in questa dannata città. Cambia tutto troppo in fretta accidenti ! Ma perché un dannato telefono del 1978 sta ancora qui a rompere le palle ! 
Vediamo se nella vaschetta c'è rimasto qualche gettone per sbaglio. Si, c'è rimasto ! Evviva ! allora posso telefonare a casa, ma ho solo pochi minuti di conversazione, quindi dovrò misurare le parole.

Pronto  ? pronto ?

Chi è ?

Sono Matilde !

Chi?

Matilde 

E chi è Matilde ?

Sono tua nipote, nonna non mi riconosci ?

Impossibile !

Si, ti dico che sono tua nipote ! Nonna non mi riconosci !

Io non so chi tu sia, ma se sei in vena di scherzi e meglio che riagganci subito, mia nipote ha solo due anni ed è qui con me. Mi chiedo come fai a sapere che si chiama Matilde.

Mi scusi ! mi scusi davvero, evidentemente l'ho scambiata per un altra persona. Il nome in comune probabilmente è soltanto una coincidenza. Mi scusi devo attaccare perché il segnale acustico mi dice che ho finito i soldi.

Anche il numero sbagliato dovevo fare, accidenti ! e ora non ho più soldi per telefonare !

Si avvicina il postino con i baffi e mi invita ad imbucare la lettera che avevo scritto un attimo prima.




Prima di imbucarla quel baffuto postino mi da un consiglio : " mi raccomando signorina, non sbagli la destinazione !"

che voleva dire quell'uomo ? Era chiaro che una lettera da indirizzare a casa mia dovevo imbucarla li dove c'è scritto per la città. Voleva forse mettere in dubbio simile ovvietà?

"mi raccomando ! non sbagli signorina ! non sbagli !" continuava a ripetermi insistentemente. Dopodiché tornò nel suo ufficio e non ne uscì fino a sera.
Io restai tutto il giorno lì senza sapere cosa fare per sbloccare la mia assurda situazione.
Guardavo fissa la cassetta rossa delle poste italiane non sapendo che sarei stata li interi giorni a guardarla. Ogni giorno il postino coi baffi mi passava davanti per recarsi in ufficio e spontaneamente ogni giorno gli ponevo la stessa domanda : c'è per caso posta per me ?
La risposta era sistematicamente sempre la medesima : no !

Dopo una settimana avevo finito tutti i miei soldi, ma per fortuna all'ufficio serviva una donna delle pulizie e mi assunsero. Avevo un bellissimo stipendio, ma la mia vita era vuota come non lo era mai stata. Sentivo che mi mancava qualcosa, ma non capivo cosa.
Volevo tanto ricevere una risposta dalla mia famiglia, ma passarono anni e quella risposta non era mai arrivata.
Mi dissero che dovevo procurarmi una macchinetta elettronica per ricevere quella risposta, comprai la macchinetta elettronica così come mi era stato consigliato ma la risposta non giunse mai alla mia casella postale elettronica.
La realtà dei fatti era semplicemente la seguente : era come se non avessi mai avuto una famiglia. 
Mi mancava il profumo della crostata alle fragole di mia nonna, mi mancava il dopobarba di mio padre sul viso appena rasato quando mi dava il bacio prima di uscire di casa. Mi mancava perfino la cabina telefonica da dove gli telefonavo sistematicamente tutti i mercoledì per dirgli che ero fuori per lavoro. Da quando è sparita la mia vita è irrimediabilmente cambiata.
Rivoglio la cabina telefonica e rivoglio anche l'indirizzo di casa, ma tutto questo non c'è più. E' semplicemente tutto sparito nel nulla.
Il mio ragazzo non riceverà più le mie lettere profumate perché una casella elettronica non potrà mai ricevere lettere profumate. Che diavoleria è mai questa ! Ma a chi è venuto in mente di inventare una macchina elettronica per la posta ?
All'improvviso sento un grillo che cigola nella mia tasca, ma non è un grillo. E' uno strano telefono portatile. Non avevo mai visto nulla di simile nel mio presente.
Su una specie di schermo c'è scritto : Hai ricevuto un sms, premi ok per leggerlo !
Faccio come dice e leggo il messaggio : "avevi un ragazzo, avevi una famiglia, avevi un mondo che ti voleva tanto bene ! ora acquista questo prodotto e riceverai ogni anno gli auguri di buon compleanno dal tuo negozio di elettrodomestici sfigaworld ! sarai molto felice di sapere che quel giorno il tuo rasoio per le gambe avrà il 5 per cento di sconto !" invia un sms al 564 per attivare la promozione !"


Non so perché, ma ho gridato con tutta me stessa a quel dannato aggeggio tirato fuori dalla mia tasca : "vai al diavolo fottutissimo coso !"

Ma le mie urla non sono servite a nulla, quel coso si era davvero portato via tutte le persone che mi avevano amato. Erano sparite tutte quell'esatto giorno  
in cui scomparve la cabina telefonica di Via Fondi.

Cercai di rifarmi una vita e una famiglia, ma fui capace soltanto di sposare un uomo affetto da una indicibile superficialità d'animo. Era anaffettivo all'estremo e il massimo del suo sorriso non era diverso da una sorta di sommesso ghigno.

Esattamente un mercoledì ebbi il coraggio di andarmene via per sempre dalla sua casa e dalla sua vita.
Mentre camminavo senza meta in cerca di una nuova casa in cui vivere trovai per terra una lettera con il mio indirizzo. Il mittente recava il cognome della mia famiglia.
Non potevo credere che quella lettera fosse proprio lì sotto i miei piedi dopo averla attesa desiderosamente per tanti anni.
Non avrei dovuto mai aprirla, invece lo feci. 

"Cara Matilde, non so dove ti trovi in questo preciso momento, ma so che quando leggerai questa lettera sarà ormai troppo tardi. Del resto lo sai bene che per te e per tutti noi è sempre stato troppo tardi.
Forse il mondo intero sta vivendo questo medesimo troppo tardi, ma nessuno sembra rendersene conto. Tutti corrono dietro a qualcosa che non c'è abbandonando le uniche cose che dovrebbero esserci sempre.
Mi chiedo se tutto questo abbia veramente un senso, oppure tutta la nostra esistenza è svuotata da qualsiasi senso. 
Forse siamo soltanto dei numeri in attesa di essere cancellati dalla memoria di qualche complicato computer.
Lo vedi da te cosa stanno facendo alle nostre vite ! forse ti sembrerò pazza, ma anche qui nel nostro quartiere sono sparite in un batter d'occhio tutte le cabine telefoniche. Alcuni parlano di eliminare anche tutte le caselle postali.
Non sono nemmeno sicura che riceverai veramente questa lettera, ma sappi che io e tutti quanti della nostra famiglia ti abbiamo sempre amata.
Sono anche certa che nel momento in cui riceverai questa lettera non saprai che fartene di tutto questo amore, perché sarà già tardi per qualsiasi forma di amore ! 
mi dispiace davvero che tutto l'amore che potevi ricevere è stato cancellato dalla memoria.
Sarà colpa della mancanza della carta, anche le fotografie non vengono più incise per sempre nell'album dei ricordi. 
sono convinta che la gente sta diventando sempre più allergica al ricordo, il ricordo fa male, è doloroso ! il ricordo di ciò che non è più è nostalgia e la nostalgia è dolorosa. Per questo c'è tutta questa frenesia ad inventare macchine che cancellano la memoria con un click. Per questo la cabina telefonica di via Fondi cara mia è sparita per sempre.
Anche noi scompariremo per sempre !





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