sabato 20 febbraio 2016

CACCIA ALLE STREGHE


Quando personaggi dell'illuminismo come Gottfried Christian Voigt (1740-1791) parlarono di 9 milioni di vittime evidentemente non intesero certo proclamare un numero scaturito da uno studio storico e sistematico delle vittime. Voigt infatti si limitò a prendere un campione facendo riferimento al numero di condanne pronunciate nell'abbazia tedesca di Quedlinburg nell'arco di 29 anni e moltiplicò questo numero in senso geografico e temporale.
Un procedimento che da come risultato un numero molto approssimativo ed esagerato.
Uno studio più sistematico compiuto nel 1929 dallo studioso inglese Cecil L'Estrange Ewen portò ad un numero molto più modesto : appena 60mila condannati. Tuttavia egli non aveva considerato anche tutti quei casi che sono andati persi. Nel numero non sono comunque compresi tutti i processi e le condanne a morte pronunciate dall'inquisizione cattolica e da quella spagnola che rispetto alla caccia alle streghe sono da considerare un fenomeno a parte riguardante gli eretici. Tuttavia il confine tra eresia e stregoneria non era sempre così netto.
In realtà ancora oggi non sappiamo la reale portata numerica della caccia alle streghe e, forse non lo sapremo mai, perchè si sa che il tempo smarrisce e disperde le prove di questi autentici orrori.
Ma non importa che il numero, anzichè essere di milioni di vittime fu soltanto di centinaia di migliaia. La portata del fenomeno fu comunque vasta considerando che la popolazione europea in quel periodo si aggirava intorno agli 80 milioni di abitanti e non agli 800 milioni di oggi. Rapportandole alla situazione demografica attuale sarebbe come contare 600 mila vittime. 
E se il numero dovesse sembrare esiguo, basterebbe raccontare il contenuto di tali processi per capire a quale orrore andavano incontro persone perfettamente innocenti che avevano la sola colpa di appartenere alle classi emarginate o cadere vittime del pregiudizio.
La caccia alle streghe è da definire un fenomeno comunque di estrema gravità e barbarie perchè non conobbe limiti geografici e temporali, e nemmeno di classe e di livello culturale.
E' infatti del tutto da sfatare il mito che la caccia alle streghe fu operata per colpa dell'ignoranza. Essa fu piuttosto una guerra di religione contro la sopravvivenza di culti pagani che erano sopravvissuti nel mondo contadino.
La stregoneria infatti aveva le caratteristiche di una vera e propria religione e come tale entrava in concorrenza con il cristianesimo, sia quello protestante che quello cattolico.
In realtà il fenomeno però, fu di una tale complessità e varietà che gli storici odierni valutano semplicemente assurdo cercarne una causa e una motivazione univoca.
Il fatto che il maggior numero delle vittime si conta nel sacro romano impero, ossia nella Germania antica non ancora nazionalizzata, non è un caso. Infatti la caccia alle streghe va sempre intesa come un fenomeno locale e mai centralizzato. Il S. R. I. era composto di stati e staterelli e ognuno decideva per se la sua persecuzione alla stregoneria.
Anche il Malleus Maleficarum risulta un documento tutt'altro che generalizzabile, oltretutto in quanto ne furono stipulati altri simili.
Il Malleus fu approvato dal papa dell'epoca e questa approvazione indica quanto il fenomeno della persecuzione alle streghe non nascesse dal Papa, ma dalle autorità ecclesiastiche locali.
Questo non significa escludere la responsabilità di quei papi che approvarono questi testi della persecuzione.
Se la chiesa pontificia non ne fu la diretta responsabile non poteva non sapere o almeno non sospettare quale sarebbe stato l'uso di questi manuali della condanna. 
Non abbiamo notizie chiare sul ruolo pontificio con la chiesa tedesca e le sue persecuzioni locali. Possiamo però facilmente immaginare che il papa di quelle epoche non era un papa viaggiante e quindi non poteva conoscere cosa effettivamente avveniva in quelle lontane località.
Per contro sappiamo però che l'informazione viaggiava e come, altrimenti non si spiega perchè le 95 tesi di Martin Lutero giunsero a Roma e le condanne delle streghe invece no ? Il sospetto nasce spontaneo.
Per concludere, si intende informare il lettore che questo post non intende essere esaustivo di un fenomeno tanto complesso e ancora tutto da delucidare come quello della caccia alle streghe. Se si vogliono fare letture valide sull'argomento vogliamo indirizzare il lettore sulla bibliografia più recente e non su quella precedente gli anni 70.
In nessun modo con questo post si intende sminuire un fenomeno orribile come lo fu in sostanza quello della persecuzione delle streghe e degli stregoni ( perchè sebbene in minoranza furono anche gli uomini ad essere condannati ).
Basterebbe leggere la bibliografia che parla dei metodi di tortura e di esecuzione capitale dei condannati, che al contrario di quanto espone un luogo comune non si trattava del rogo, ma delle pratiche più barbare e sadiche che la fantasia malata dell'essere umano può partorire.
Qui bisogna infatti ricordare che il fenomeno non fu vario soltanto nei motivi che lo generarono, ma anche nell'applicazione delle condanne a morte.






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