giovedì 21 febbraio 2013

I VIAGGI ASTRALI DEL SOGGETTO A

Le sue storie giravano sulla rete negli anni '90.
Si faceva chiamare il soggetto A e sosteneva di poter programmare i suoi viaggi fuori dal corpo.

Abbiamo avuto la fortuna di ricontattarlo e di farci raccontare i suoi viaggi. Ci ha fornito copia dei resoconti scritti dei suoi viaggi e con il suo permesso ve li riportiamo in questo blog.

Naturalmente egli non vuole rivelare la sua identità e noi, rispettando la sua scelta, continueremo a chiamarlo soggetto A.


"A" racconta di aver iniziato le sue "uscite" dopo aver incontrato l'uomo che sostiene di averli scoperti e sperimentati : Jhon Lilly.

Quell'uomo, allo scopo di produrre le uscite dal corpo, utilizzava  una specie di vasca progettata in modo tale da ottenere la perdita dei cinque sensi. 
Si sdraiava nella vasca e subito aveva un senso di galleggiamento e di incredibile leggerezza. A sua volta quest'uomo aveva avuto quella idea in un viaggio in India. Qui aveva incontrato un'asceta che gli parlò della possibilità del viaggio. Tornato in occidente si mise subito a sperimentare e il risultato fu l'invenzione della "vasca", la quale non era uno strumento indispensabile per compiere questi viaggi, ma soltanto un valido ausilio per provocarli.
Il misterioso sperimentatore sosteneva che tali viaggi possono essere prodotti anche per mezzo dell'autoipnosi.

Il soggetto A, ha preferito questo metodo, non potendo ricostruire la vasca, in quanto ormai lo sperimentatore, inventore del misterioso recipiente, era morto e quindi non avrebbe saputo ricostruirlo.

Ora non ci resta che narrarvi la prima volta che il soggetto A ha compiuto il suo primo viaggio fuori dal corpo. Ci narra che per lui è stato avere un esperienza incredibile, pari solo a quella del primo uomo che ha messo piede sulla luna.



Le esperienze O.B.E. del soggetto A. 
(Parte Prima)


Nel corso della sua vita il soggetto A. ha avuto modo di effettuare molteplici uscite dal corpo esaminando ed analizzando scientificamente ciò che più comunemente é definito col nome O.B.E.

Dopo Patelli e il relativo libro di Giorgio de Simone a cui rimando la piacevole lettura, il soggetto A, che fin da tenera età é stato sempre attratto da tutto ciò che riguarda i sogni, l’inconscio e la psicologia, oltre che della parapsicologia, ha ritenuto opportuno ben catalogare e spiegare scientificamente anche a livello psichico, fisico e chimico, le sue esperienze dell’oltre coscienza. Di seguito avrete modo di leggere molte delle sue scoperte nel campo, che sono dovute anche ad un'attenta preparazione scientifica senza la quale non sarebbe stata possibile una vera comprensione a livello scientifico delle sue O.B.E.

Partendo dal "sogno lucido" e dalla comprensione di quest’ultimo e dei suoi meccanismi egli é giunto a comprendere anche il vero significato delle cosiddette uscite dal corpo che possono in altro modo definirsi entrata della coscienza nel mondo interiore, un mondo fatto soprattutto delle nostre e, non solo nostre, emozioni.

Trentaquattro esperienze totali e parziali, oniriche ed oggettive tra cui menzioneremo soltanto le più significative, tra cui l’unica in cui il soggetto A avrebbe raggiunto il livello spirituale uscendo da tutti i corpi.

Inutile sottolineare l’importanza degli studi di John Lilly e della sua "floking kant" con la quale ha raggiunto forse esperienze e livelli superiori dando spunto ad alcuni successori che avrebbero operato studi ed esperimenti simili, anche se bisogna affermare che il soggetto A non ha utilizzato nessun mezzo pratico ma si é limitato ad approfondire il vero significato del sogno non fisiologico, quello a livello cosciente in cui il livello d'attenzione é elevato (capacità di intendere e di volere) o quanto meno sufficiente. 

La prima uscita del soggetto A. 

Nell’aprile del ‘97 dopo alcune letture sul fenomeno O.B.E. con tecniche di rilassamento, giunsi a sperimentare stati alterati di coscienza in cui perdevo il contatto, almeno superficialmente, con il proprio corpo.

Oltre quello stato non riuscivo a proseguire in quanto il timore di una proiezione a livello cosciente mi spingeva a riprendere contatto con l’organismo ed i suoi sensi.

Così mi successe anche la notte che precedette il fatidico mattino in cui mi risvegliai, nel secondo sonno, non nel mio corpo ma in un corpo più leggero.

Mi ero, infatti, riaddormentato dopo essermi svegliato alle 7:00 circa.

Galleggiavo come un gas nell’aria e vedevo la figura delle mie mani trasparente e verdognola .

La cosa più sorprendente era l'essere cosciente di non avere più il peso di un organismo ma quello di un gas, vedevo la stanza chiaramente intorno a me, ma da un punto di vista più alto rispetto al mio corpo sdraiato sul letto.

Era la mia prima volta e avevo timore di restare a lungo la fuori anche se era piacevolissimo, così sono rientrato vedendo la mia mano astrale destra rientrare in quella fisica nel mentre quasi contemporaneamente rientravo anche con il capo. 

 Studio sul sogno lucido. 

Se vogliamo comprendere in maniera effettiva il fenomeno dell’O.B.E dobbiamo introdurre le modalità e le prerogative secondo cui si verifica quella condizione in cui il sogno da incosciente diventa cosciente nella capacità di intendere e di volere e quindi nel divenire padrone delle proprie azioni, nonché padroni di ricostruirci volontariamente un nostro ambiente onirico. Ma passando a cose più tecniche diremo che le prime ore del mattino, dalle 7:00 in poi, sono favorevoli ad un'intensa attività onirica. Risulta infatti assai più facile avere delle immagini oniriche anche volontariamente e in uno stato d'attenzione intermedio tra la veglia ed il sonno.

Sfruttando tali immagini si può provocare volontariamente, focalizzando l’attenzione su di un punto dell’immagine onirica, il sogno lucido e quindi l’uscita dal corpo, che può essere ulteriormente definita cambiamento di condizione della coscienza dallo stato fisico organico a quello puramente psichico ed emozionale.

A seconda delle nostre intenzioni volontarie ed involontarie possiamo in questa nuova condizione focalizzare l’attenzione al mondo effettivo, quello cioè che circonda il nostro corpo fisico, oppure costruircene uno totalmente inventato ma dal punto di vista percettivo anche totalmente realistico e tangibile. Esiste anche il rischio di inserire figure immaginarie nel cotesto reale distorcendo la visione della realtà fisica. Si pensi al fenomeno delle allucinazioni in cui avviene proprio questo. Del resto alcune droghe stimolano gli stati "altri" di coscienza provocando un cambiamento di condizione di quest’ultima che perdendo il contatto con l’organismo viene proiettata nella condizione psico-animica con tutte le possibilità percettorie di quel piano. Ma dato che l’uso di droghe nelle sue dosi é spesso sconsiderato non si ha un effetto controllato a livello della capacità piena di intendere e di volere, la conseguenza é di fatto un'esperienza distorta che non da alcun insegnamento ne giovamento all’individuo che ne risulta anzi frastornato anche per gli effetti tossici delle sostanze assunte. Oltretutto bisogna considerare che queste sostanze allucinogene non sono strettamente indispensabili per raggiungere tali condizioni ultra fisiche.

NOTA BENE: Si consiglia a chi vuole ripetere gli esperimenti del soggetto A di tenere presente che egli li ha compiuti dopo una lunga preparazione. Egli aveva chiaro il patto per compiere tali esperienze che si era ripromesso. Doveva farlo in un periodo della sua vita assolutamente di pace in modo che la sua anima fosse pulita come una sorgente di acqua pura. Ben consapevole che anche un pensiero negativo avrebbe portato a viaggi altrettanto negativi. Anche seguendo una disciplina ferrea e gli esercizi di meditazione le esperienze negative non sono mancate e ve le riporteremo. Tuttavia queste non sono mai andate oltre un certo limite di pericolosità proprio per la prudenza e la consapevolezza del soggetto A. 
"A" sapeva insomma a cosa andava incontro, così come un esploratore sa cosa portarsi dietro e cosa lasciare a casa per i suoi viaggi, anche lui sapeva come affrontare la sua avventura nel mondo astrale.
Non solo egli aveva letto tutto ciò che Jhon Lilly aveva ben descritto sull'argomento, compresi alcuni importantissimi consigli. Si è avvalso anche della sua esperienza nella sfera della meditazione e del controllo della mente e delle emozioni.
Aveva ben chiaro che doveva portarsi dietro soltanto le emozioni positive, per questo la sua mente si era allenata a raggiungere una sorta di Nirvana prima di affrontare i suoi numerosi viaggi.

Nessun commento:

Posta un commento