giovedì 28 febbraio 2013

I VIAGGI ASTRALI DEL SOGGETTO A : VIAGGIO NEL MONDO DELLO SPIRITO



PER PROBLEMI TECNICI IL TESTO RISULTA IMPAGINATO MALE :
RISOLVEREMO L'INCOVENIENTE NON APPENA POSSIBILE SCUSANDOCI CON I LETTORI PER IL DISAGIO.

Oggi vi riporteremo il secondo resoconto delle uscite fuori dal corpo vissute dal soggetto A il 9 novembre 1997.
In questa uscita A sostiene di aver fatto un viaggio incredibile nel mondo dello Spirito, trascendendo tutti i corpi astrali. Non ci resta che lasciarvi alla lettura del resoconto, tenendo presente che una qualsiasi sintesi di ciò che egli ha narrato nello scritto risulta a noi difficile. Il soggetto A ci ha confessato che se non avesse avuto la buona abitudine metodologica di riportare su carta i viaggi appena sperimentati, nemmeno lui sarebbe stato in grado di ricordarli e raccontarli con quei particolari incredibili e assolutamente degni di attenzione.

Un viaggio nel mondo dello spirito.

 

L’esperienza del 9 novembre del 1997 successiva di altre uscite parziali e totali ha permesso al soggetto A di accedere alla condizione spirituale. Una condizione in 
cui si trascendono tutti i corpi e si abbandona completamente il mondo dellaforma per accedere in un mondo puramente emozionale in cui non esiste
 nemmeno il linguaggio come noi lo conosciamo ma si comunica per mezzo di impulsi emozionali, (e uso questo termine affinché mi si comprenda, dato chemolte delle esperienze che si hanno in quel piano non sono traducibili con le parole). E’ poi stata una delle poche esperienze in cui il soggetto A si è visto
chiaramente dall’esterno rimanendo stupito di ciò che stava osservando, non solo perché era per lui la prima volta che si osservava, ma anche perché per la prima volta aveva preso piena coscienza di ciò che in realtà siamo : spiriti dentro un corpo. A questa presa di coscienza é poi susseguito ciò che non si sarebbe mai aspettato; e cioè si é ritrovato in una condizione ad egli totalmente nuova e sconosciuta,quella spirituale, accorgendosi di essere diventato soltanto un mero nucleo emozionale, un nucleo pensante ma non con il pensiero verbale, bensì con un pensiero emozionale privo di qualsiasi forma linguistica. Si é inoltre accorto di non essere solo in quella condizione, ma di avere con lui un qualcosa che non avrebbe mai finito di stupirlo, e cioè un nucleo psicosintetico ( 1 ) in cui egli sarebbe potuto entrare definitivamente se soltanto lo avesse voluto. Invece si é limitato a guardarci dentro senza entrare a farne parte in modo definitivo, e vide il più bello spettacolo che mai uomo in terra si sognerebbe di vedere. Una miriade di nuclei simili a lui, ognuno con la sua individualità e le sue esperienze. Sentiva di non essere sconosciuto a loro e viceversa egli sentiva di conoscerli tutti, sentiva un grandissimo amore nei suoi confronti e per la sua missione terrena, la quale, benché agli uomini potesse sembrare insignificante rappresentava per questi esseri un qualcosa di estrema importanza. Tra tutti questi miliardi di nuclei c’era un nucleo-punta, un nucleo di focalizzazione che li sintetizzava tutti. Questo nucleo primario comunicò con lui direttamente dandogli degli impulsi-significato contenenti dei messaggi che si sarebbe spiegato soltanto ritornando nel piano materiale. 
Si trattava di messaggi contenenti i motivi della sua vita, messaggi puramente personali. Ma c’erano anche messaggi che gli consigliavano di tornare giù alla 
svelta poiché non era ancora arrivato il suo momento di entrare nel grande nucleo, dato che doveva ancora fare l’esperienza che si era preposto : esperienza 
irrinunciabile perché se fosse mancato al suo rientro in terra non si sarebbero più verificate quelle condizioni particolari e quel contesto incarnativo per cui egli si era incarnato. Così si affrettò a ritornare nel piano materiale rivestendosi dei vari
 corpi di adattamento alla materia, da quello eterico a quello animico. Ebbe la sensazione di aver ricevuto una grande spinta che lo avrebbe condotto quasi a 
destinazione, ma ben presto ebbe modo di constatare che il rientro non era poi così facile; era passato troppo tempo, ed in più, altro tempo lo aveva perso 
rivestendosi di involucri animici che non erano il proprio. Ebbe l'orribile esperienza di risvegliarsi in altre realtà materiali di cui ha solo un vaghissimo ricordo per il panico avuto nel non riuscire a trovare il suo mondo. Altri piani di esistenza materiale gli sembrarono incomprensibili e la sua coscienza li ha censurati.
 Finalmente, azzeccando il suo involucro animico, si trovò tuttavia di fronte ad un altro problema; in quanto era passato troppo tempo, il suo corpo animico non
riusciva più a rientrare in quello fisico, si era cioè disadattato. Provò quindi ad assumere diverse posizioni per permettere un nuovo adattamento ed ebbe delle
scosse dovute alla difficile riconnessione tra complesso animico ed i sensi dell’organismo.
All’improvviso era riuscito a riprendere possesso dell’organismo e dei suoi sensi, ma soltanto in maniera incostante ed intermittente, sentiva tutto il panico dovuto al non riuscire a riprendere coscienza nel corpo fisico aprendo gli occhi, ma poi ritrasferendosi nuovamente nel corpo animico, finchè finalmente riuscì nell’intento aprendo gli occhi definitivamente e trovandosi nel suo letto,sconvolto dal pericolo che aveva vissuto.
In quel viaggio il soggetto A aveva rischiato moltissimo, aveva rischiato di gettare il suo cervello e il suo organismo prima nel coma e poi nellamorte. Il difficile rientro era il segno che i neuroni del cervello cominciavano a spegnersi così come avviene in un individuo che si trova in stato comatoso. Soltanto da poco la scienza sta comprendendo i reali meccanismi che sono alla base del coma. La scoperta che i neuroni non comunicano e il cervello è come spento a questa comunicazione apre la strada alla comprensione di come fare a riaccenderlo. Il soggetto A ci harivelato un importante formula : 

"l'anima può abitare un cervello non perfettamente funzionante, ma un cervello non suffiecentemente funzionante rischia di perdere per sempre la sua anima !"

 NOTE

( 1 ) Per nucleo psicosintetico si intende un entità unica formata dalla somma di numerose entità. Queste numerose entità si addizionano e si uniscono in virtù della legge di affinità. La si può immaginare come un enorme sfera che contiene infiniti esseri spirituali.

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