domenica 12 maggio 2013

FOLLIA

Ore 8 :00 

La sveglia ha suonato e mi reco in cucina per fare colazione. Mi scaldo un poco di latte e mi accorgo che dentro c'è del polistirolo. Puah ! che schifo.
Arriva mia moglie mentre l'avverto di non fare colazione con il latte perché c'è il polistirolo. Ma lei invece di ascoltarmi si mette a litigare.
Io prendo la pistola e gliela punto addosso, lei subito mi tira un coltello che si conficca nella porta della cucina. A quel punto facciamo pace e io esco per andare al lavoro.
Scendo giù nel cortile e mi trovo davanti la signora anziana che mi abita sotto, con la sua faccia stravolta dall'esaurimento nervoso. Si adira contro di me e inventa strane storie di persecuzione, inveendo improbabili denunce contro il sottoscritto.
Vorrei strozzarla ma il diritto penale me lo impedisce. La pistola che ho a casa  
purtroppo è ad acqua e non farebbe male ad una mosca. Mia moglie è convinta che sia vera, ma questo non glielo diciamo.
Finalmente esco dal condominio, in strada avrò un po' di pace, che diamine !
Macché !
Uno sconosciuto si avventa contro di me con una vanga e me la dà di taglio. per fortuna la schivo e mi metto a correre più forte che posso. Lo segnalo alla polizia, ma evidentemente la polizia ha altro da fare che cercare un folle con la vanga che a caso si mette a colpire i passanti. 
Intanto mia moglie che dalla finestra della cucina ha assistito all'incredibile scena di follia, invece di chiedere aiuto, si mette a gridare a favore dell'attentatore. 


Io gli faccio il dito medio come segno di amore incondizionato.
Faccio cento metri verso la metropolitana e mi accorgo che sull'asfalto c'è un povero gatto agonizzante che è appena stato investito.
Questa scena terribile l'avrò vista migliaia di volte in questa cazzo di città crudele. Ma quello che sto per dire non l'avevo mai visto.
Un tizio con una macchina malandata si ferma, prende una paletta, raccoglie i resti del povero gatto e se li porta via. 
Ma dove li porta ?
Dopo cento metri si ferma in una stazione di sosta, tira fuori un barbecue e si cucina il gatto per poi mangiarselo. Forse mentre lo cucinava il povero gattino non era ancora del tutto morto.
Fermandomi ad un bar per fare la colazione che non ho potuto fare a casa, ho maldestramente raccontato tutta la vicenda del gatto al barista.
Fortuna ha voluto che a fare colazione vicino a me c'era una accanite sostenitrice dell'antivivisezione animale che ha minacciato di denunciarmi per non aver denunciato a mia volta l'atroce evento alle autorità.
Sono fuggito dal bar senza pagare per sfuggire all'ira dell'antivivisezionista, quando un cane randagio mi ha morso il polpaccio.
A quel punto il barista, dopo avermi sottratto tutti i soldi che avevo nel portafogli, ha avuto almeno la bontà di chiamare un ambulanza e sono finito al pronto soccorso.
Ho dovuto aspettare tre ore per via dello sciopero del personale sanitario e quando mi hanno finalmente soccorso si sono accorti che mancava l'anti rabbica. 
A quel punto mi hanno trasferito in eliambulanza verso un altro poliambulatorio, ma l'elicottero era guidato da un pilota raccomandato dalla politica e siamo giunti a destinazione per miracolo.
Intanto il cellulare squillava insistentemente, probabilmente era il mio datore di lavoro che voleva sapere che fine avevo fatto.
Finalmente vengo curato e dimesso, ma per raggiungere il mio posto di lavoro sono costretto a chiamare un taxi.
Per via dello sciopero dei taxisti riesco a trovare un taxista marocchino che ha avuto esperienza di guida in Bangladesh. Siccome era abituato a correre per schivare le pallottole, gli è rimasta l'abitudine e quando sono arrivato a destinazione ho vomitato anche la cena dell'altro ieri.
Giunto finalmente in ufficio ho trovato il mio capo evidentemente adirato per il notevole ritardo e ovviamente non ho potuto raccontargli tutta la mia incredibile vicenda sapendo che non sarei stato creduto.
Così gli ho raccontato che mia moglie si era sentita male e lui non ci ha creduto lo stesso.
A quel punto gli ho domandato il motivo di tanta incredulità e lui mi ha raccontato che mentre stavo andando in ospedale, lui era stato  insieme a mia moglie a cornificarmi.
A quel punto ho barattato il mio posto di lavoro, che stava seriamente per essere compromesso dalla mia proverbiale fortuna, con il permesso dato al mio capo di fare con mia moglie quello che gli pareva e piaceva, l'importante era che  la vicenda non giungesse a pubblica conoscenza.
Mentre gli concedevo la possibilità di avvalersi delle grazie di mia moglie, lo avvertivo però anche del suo proverbiale caratteraccio, il quale scattava fuori in genere dopo il terzo anno di convivenza con tutti gli uomini che erano entrati nella sua vita.
Lo mettevo in guardia avvertendolo di fuggire prima del compimento del fatidico terzo anno.
Dopodiché gli sarebbe convenuto fare l'amante con la moglie di qualche altro collega.
Finalmente è arrivata la pausa pranzo e dopo aver lavorato soltanto un'ora, unica nota positiva della giornata, mi reco in sala mensa, ma mi fanno sapere che bisogna cucinarci il pranzo da soli, in quanto lo sciopero dei cuochi a causa di eccetera eccetera...insomma lo capite bene da voi.

Decidiamo più saggiamente di recarci alla tavola calda vicina all'ufficio e nel tragitto percorro la stessa strada di una mia collega decisamente affascinante.
Entro dietro di lei nella stessa tavola calda e senza farci caso mi siedo al tavolo vicino al suo.
"mi stai seguendo !"

"veramente no !"

"invece si !"

"ho detto di no !"

"ti denuncio per stalking !"

"ti faccio assaggiare la mia pistola ad acqua ?" ( dentro di me )
quello che invece le ho detto : "ah ! si si fai pure ! del resto oggi sto collezionando una serie infinita di inconvenienti, uno più uno meno !"



Vedendo che non me la prendevo si è subito calmata e mi ha lasciato il suo numero di telefono. A quel punto avevo la buona occasione per tradire mia moglie, ma sapevo bene che non l'avrei mai fatto.
Non avevo la possibilità di mantenere i vizi di un'altra donna dato che già la mia consorte faceva praticamente la mantenuta alle spalle del sottoscritto svuotandomi la carta di credito a mia insaputa ogni volta che se ne presentasse l'opportunità.
A quel punto sono tornato in ufficio, ma la via di accesso al portone era sbarrata. Il mio capo si era gettato dall'ultimo piano per via del fallimento della società ed io mi sono ritrovato senza lavoro a cinquant'anni.
Di una cosa quel terribile giorno sono stato contento :

Ora mia moglie non avrebbe potuto più svuotarmi la carta di credito.




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