mercoledì 6 marzo 2013

LE PERSONE TOSSICHE




Qualche mese fa sulla rivista FOCUS è comparso un interessante servizio sulle cosiddette "persone tossiche". Ne abbiamo preso spunto per approfondire l'argomento con l'aiuto di una nostra collaboratrice laureata in psicologia.
In particolare le abbiamo chiesto di risponderci accuratamente sulla figura del "narciso"e sul profilo Borderline della personalità.
Ma prima di approfondire queste due importanti tematiche vogliamo ricordare in breve quali sono i profili delle cosiddette "persone tossiche", persone che sarebbe meglio evitare per salvaguardare la propria salute psicofisica.

Il sociopatico : Privo di scrupoli, incapace di assumersi responsabilità, è un mentitore di professione e lo fa, senza esitare, unicamente al fine di raggiungere i suoi scopi.
Non lo preoccupano minimamente né i sentimenti né i diritti altrui. Il buonsenso non sa cosa significa ed è fin troppo incline all'incoerenza non appena gli fa comodo.
Il sociopatico ha anche una buona dose di narcisismo o di orgoglio, è pieno di sè, è vanaglorioso e ripete in continuazione la parola "io". Lo si può riconoscere per il suo cinismo presente nell'espressione della faccia : il suo viso infatti non esprime emozioni, anche perché non ne prova affatto.

L'invidioso : è un rimuginatore nel senso che rimugina continuamente e senza interruzione su quello che gli altri hanno e lui no. Nella versione più estrema, il suo obiettivo diventa quello di distruggere gli invidiati maltrattandoli verbalmente e sminuendone ogni conquista. Non riesce proprio a concepire che i successi altrui possano essere il risultato di sacrifici, fatiche e perseveranza. Sparge quindi veleno a piene mani sotto forma di pettegolezzi maligni, mormorii e critiche infondate. Un esempio : per lui chi ha buoni voti scolastici è automaticamente il leccapiedi del professore quando in realtà quei voti sono stati ottenuti col sacrificio dello studio.

L'arrogante presuntuoso : premesso che tutte queste categorie che vi stiamo descrivendo non vanno intese come isolate, in quanto più caratteristiche possono essere benissimo presenti nello stesso individuo.
L'arrogante presuntuoso ad esempio è anche un narcisista superbo che ha l'aggravante della pedanteria.
Sono persone convinte di essere sempre nel giusto e di fare quindi sempre le scelte migliori.
Hanno sempre la risposta pronta, ma questa non è un in sintomo di acutezza mentale come si potrebbe pensare, ma è piuttosto il sintomo della presunzione arrogante che si porta addosso. Quella sicurezza di sè infatti è tutto fumo negli occhi, in realtà egli la ostenta per nascondere la propria miseria e, quel che è peggio per schiacciare i rivali. Lo fa insomma soltanto per apparire migliore degli altri.
E' talmente bravo a farlo che a questa tattica ne unisce un'altra non meno meschina : sminuisce con supponenza ed accuratamente tutti i pregi altrui.
Non di rado sono anche dei despoti intellettuali e usano la loro cultura per umiliare gli altri, non per arricchirsi interiormente. Infatti non sono dei buoni ascoltatori di ciò che gli altri hanno da dire. Sono convinti di essere i primi e gli unici capaci al mondo di fare e di sapere e questa mancanza di umiltà li porta a sbagliare spesso.
Nei luoghi di lavoro e nei lavori di collaborazione sono una vera calamità naturale, oltre a darsi male da soli infatti sono capaci di mandare all'aria un progetto importante o peggio far prevalere il loro progetto. Potete immaginare la qualità di quel progetto.
Insomma questi individui superano di buon grado il livello normale di autostima sfociando in quello patologico.

Il capo autoritario : in una relazione di lavoro, il capo ha ogni diritto di dire ai suoi subordinati che cosa si aspetta da loro e, di criticare i loro risultati se lo ritiene necessario. Tuttavia questa critica deve avere un fine costruttivo e didattico e mai sadico e distruttivo come avviene invece nel caso tipico del capo autoritario.
In quel caso il capo oltre ad essere un despota rivela tutta la sua stupidità, ed è una stupidità improduttiva e pericolosa. E' soltanto un sadico che trae piacere dall'umiliare i propri sottoposti inquinando la buona collaborazione lavorativa. Alcuni capi dispotici arrivano addirittura a infiltrarsi nel tempo libero dei propri dipendenti imponendo loro una vera persecuzione. Questo tipo di datori di lavoro sono i più meschini e sono quelli che organizzano sistemi di mobbing nei posti di lavoro comprandosi la stima dei mediocri per sminuire le capacità dei meritevoli.


Ognuno di noi può essere vittima di uno degli individui sopra descritti. Mentre chi rivelasse e si accorgesse di averne qualche caratteristica farebbe bene ad emendarsi compiendo così il primo passo verso la guarigione.
Rientrare in questi profili infatti vuol dire avere una patologia nel relazionarsi con il prossimo e oltre a non essere bello è alquanto distruttivo per sé stessi e per gli altri.

Nel prossimo post la nostra psicologa ci parlerà più accuratamente e professionalmente della figura del "narciso" e anche del disturbo Borderline della personalità.


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